domotica nella nuova casa

Ethernet, al di là dei costi, è la soluzione che ai punti vince su tutte le altre, come bene si espresso astroz78.

E attenzione!!!

Da questa primavera i grandi colossi degli elettrodomestici cominceranno a produrre apparecchi con presa RJ45 ethernet, con intefaccian Web interna, per le funzioni dell'apparato (tempertura dei frigoriferii, cicli di lavaggio delle lavatrici, funzioni di risparmio energetico per forni, ecc.

Avete compreso bene la cosa???

Meditate gente, meditate cosa significa... :wink:

Su ethernet ci viaggia tutto (al max wifi)...cmq protocollo tcp/ip...e ci viaggeranno sempre più cose!

Oltre quello che dice BaBBuino...che non sapevo...si parla di trasportare persino il segnale video/audio (per intenderci l'HDMI) via Ethernet...non mi ricordo il nome (forse HD Link?) ma si parlava del fatto che un domani l'HDMI verrà rimpiazzato proprio da una presa Ethernet ad alta velocità che connetta insieme la TV, il sintoampli, il lettore bluray (o quello che ci sarà) e così via...

...ripeto con la mia LAN (che a casa avrei comunque fatto giust'appunto x il trasporto di contenuti multimediali...) ci faccio tutto e la mia domotica, mi dovete credere, non dà uno che è un problema!

Leggevo da qualche parte pure qualcosa riguardo il "supervisore" e, cioè, quel dispositivo che si occupa di logiche complesse...così x dare un'idea veloce (ripeto scusatemi per i post così sporadici e frettolosi, ma davvero ho pochissimo tempo) io ho le logiche semplici sui nodi (cioè i vari nodi - ogni nodo gestisce circa 30 utenze e 30 pulsanti - comunicano tra di loro in modo indipendente per attuare le logiche tipo accensione/spegnimento delle luci - infatti come architettura ogni nodo è tanto server quanto client) mentre le logiche complesse (gestione della climatizzazione, interfaccia web, etc.) l'ho messa su un PC con sistema operativo (non real-time)...addirittura nel mio caso Windows (nemmeno Linux). Anche in questo caso altissima affidabilità...nessun ritardo, nessun impallamento, nessun ritardo, affidabilità totale...e se questo computer deve essere atto solo a questa funzione (in realtà ci và comodissimo anche a fare da file server x lo stream dei contenuti multimediali) si riesce a fare un PC miniITX con consumo sotto i 40 watt...impegnandosi con magari dischi SSD e schede madri non eccessivamente potenti si potrebbe arrivare anche a 30 watt...oppure si può prendere uno di quei router che supportano la distro di Linux DDWrt e piazzare là DB, Web Server e quant'altro...consumo 10 watt...costo 50 Euro (e ha pure 4 prese LAN)...un PC miniITX compreso di tutto può stare sui 150 Euro!

Ciao ragazzi, mi sto avvicinando anche io al mondo arduino in questi giorni dopo aver notato un elevato numero di progetti domotici. Purtroppo, approfondendo, noto che ben pochi sono completi e ben documentati. In elettronica sono assolutamente principiante, ma di mestiere faccio il programmatore quindi con webservices, android e C non dovrei avere problemi.

Avevo scelto di iniziare da un modulo IR per controllare un condizionatore, da interfacciare al sistema domotichome che, a prima vista, mi sembra tutto sommato sufficientemente documentato. Per il protocollo di comunicazione sceglierei anche io ethernet, conoscendo bene lo stack TCP/IP.

Vi terrò aggiornati sui miei progressi, sono molto determinato ma anche ignorante :frowning:
Spero di poter contare sul vostro aiuto quando mi scontrerò con gli inevitabili problemi implementativi

Benvenuto shineangelic!
anche tu hai notato una scasità assoluta di un progetto sufficientemente completo di domotica?
...come vedi non sei il solo.

In pratica da quel poco che ho potuto vedere sinora ci sono solo due progetti quello DomoticHome e quello (finora poco documentato) di BaBBuino.

Al momento sto facendo dei piccoli esperimenti (non indolori visto che l'ultimo che ho eseguito non funzionava per un problema hardware e non per mia ignoranza).
Ieri sera finalmente sono riuscito a rendere visibile via internet la temperatura, l'umidità e la quantità di luce del mio studiolo... è una sciocchezza, ma per me è una grande soddisfazione :slight_smile:

Il prossimo passo sarà di accendere una lampadina via web attraverso un relè e poi di poterla accendere spegnere attraverso un PIR (sensore di presenza).

A tale scopo so che per poter accendere/spegnere una lampadina a incandescenza è necessario un relè con stadio pilota (io ho preso questo per fare delle semplici prove http://i01.i.aliimg.com/img/pb/607/693/424/424693607_084.jpg).

Domande:
a) per accendere una semplice lampadina a incandescenza da 60W è sufficiente l'alimentazione interna di Arduino?
b) e se utilizzassi una a fluorescenza da 11W (equivalente a una incandescenza da 60W)?
c) e se utilizzassi una lampadina a led da 3,5W (equivalente a una a incandescenza da circa 50W) potrei fare anche a meno di un relè??? ...sto esagerando vero?

bello fare la rete, facile fare la rete, ma poi al dunque dunque che cosa ci attacco ? Me le progetto io? Le integro da biticino ? Mumble.

Hai ragione Legacy... finché si fanno gli esperimenti con Arduino la Ethernet Shield, due sensori, un relè.... il tutto connesso alla breadboard, è molto divertente.
Il difficile inizia quando devi realmente realizzare l'impianto di domotica e non sai dove mettere il sensore PIR, in quale scatola posizionarlo, se prenderne uno già scatolato, come alimentarlo visto che richiede 5-12v o se è il caso, per semplicità di impianto, di prenderne uno commerciale magari confezionato come un "frutto" BTicino e alimentato a 220v con i cavi della stessa scatola della pulsantiera.. tipo questo : http://www.voltimum.it/catalog/prod/BTI-L4432/prod-P/living-int-interrut-infrared-passivi-500W-BTICINO.html

Poi guardi il prezzo e ti passa subito la tentazione!!! :astonished:

Umm, comuque mi sa che tra un po' cominceremo a proporre degli apparecchi non piu' modbus ma macaco alla Vaseo.

Però detta così non si capisce, per capirla devi avere almeno idea di chi è veseo e cosa è MaCaco.

In breve, mancano i nodi domotici Open Source, perchè con quelli commerciali sei costretto ad usare ModBus per dialogora con i nodi e non sempre la cosa va liscia. Certo ovviamente avendo dei nodi domotici in Open source con schema ti permette una certa libertà e se qualcosa non va puoi metterci le mani a ragion veduta.

Ciao.

ahhhh... :open_mouth:
adesso comincio a capire qualcosa :smiley:

Grazie per la traduzione simultanea :wink:

BaBBuino:
Ethernet, al di là dei costi, è la soluzione che ai punti vince su tutte le altre, come bene si espresso astroz78.

E attenzione!!!

Da questa primavera i grandi colossi degli elettrodomestici cominceranno a produrre apparecchi con presa RJ45 ethernet, con intefaccian Web interna, per le funzioni dell'apparato (tempertura dei frigoriferii, cicli di lavaggio delle lavatrici, funzioni di risparmio energetico per forni, ecc.

Avete compreso bene la cosa???

Meditate gente, meditate cosa significa... :wink:

Mi sto orientando anche io verso ethernet. Partendo da domotichome sono "costretto" ad avere un nodo su ethernet, che funge da gateway verso l'esterno. A questo punto studiare e implementare un protocollo di comunicazione (tipo basato sugli economici RF22) per far dialogare i nodi domotici mi pare improponibile...Esistono alcune librerie già fatte, ma nessuna (a quanto pare) che gestisca l'addressing e, soprattutto, le connessioni reliable. Concordo con chi dice che utilizzare TCP è un pò eccessivo, ma per le mie attuali competenze è la soluzione più praticabile.

In fondo arduino ethernet costa 40€, poco più della soluzione RF bidirezionale implementata con i transceiver in radiofrequenza, e mi troverei "a gratis" la gestione degli indirizzi e delle collisioni. Da valutare anche i vantaggi energetici/economici del PoE...Con il modulo Arduino costa 54€, però ancora non ho capito se è sufficiente quello o ci vuole uno sitch/router compatibile (IEEE 802.3af) dall'altra parte...

Io al momento ho abbandonato l'idea del PoE perché...
a) ogni modulo PoE costa circa 18 euro
b) uno switch PoE con almeno 6-8 porte alimentate PoE costa oltre 300 euro
c) dovendo fare un impianto nuovo per me è indifferente alimentare da rete ethernet oppure mettere un piccolo alimentatore da 8 euro dentro ogni scatola di derivazione con Arduino.

In ogni caso ritengo vincente l'idea di BaBBuino di fare una rete TCP/IP a stella in modo che ogni Arduino sia totalmente indipendente dall'altro, in caso di crash o qualsiasi malfunzionamento, al massimo va in tilt una stanza/zona, mentre il resto continua a funzionare.
Io ho scelto di installare un Arduino Ethernet per ogni stanza/zona.
In questo modo basta fare un reset di quell'Arduino, oppure in caso di guasto basta avere un Arduino Ethernet di riserva da riprogrammare al volo per ripristinare in pochi minuti la funzionalità di quella zona.
Il mio obiettivo sarebbe quello di non installare alcun server in casa, ma di gestire totalmente via interfaccia web in locale o indifferentemente in remoto via internet.

In realtà, il tuo punto di fallimento diventa il centro stella (cioé lo switch) ovviamente a meno che la rete preveda diversi switch, nel caso si creano delle sotto-stelle.

L'unica soluzione che può non presentare punti di fallimento singoli è il wireless punto punto, come ad esempio quello offerto dalle schede Freakduino.
In quel caso si ottiene anche un risparmio economico, in termini di switch, cavi e prezzo della scheda.

shineangelic:
Mi sto orientando anche io verso ethernet. Partendo da domotichome sono "costretto" ad avere un nodo su ethernet, che funge da gateway verso l'esterno. A questo punto studiare e implementare un protocollo di comunicazione (tipo basato sugli economici RF22) per far dialogare i nodi domotici mi pare improponibile...Esistono alcune librerie già fatte, ma nessuna (a quanto pare) che gestisca l'addressing e, soprattutto, le connessioni reliable. Concordo con chi dice che utilizzare TCP è un pò eccessivo, ma per le mie attuali competenze è la soluzione più praticabile.

In fondo arduino ethernet costa 40€, poco più della soluzione RF bidirezionale implementata con i transceiver in radiofrequenza, e mi troverei "a gratis" la gestione degli indirizzi e delle collisioni. Da valutare anche i vantaggi energetici/economici del PoE...Con il modulo Arduino costa 54€, però ancora non ho capito se è sufficiente quello o ci vuole uno sitch/router compatibile (IEEE 802.3af) dall'altra parte...

Perdonatemi se mi ostino, ma non è vero che non esistano soluzioni RF complete con indirizzamenti e gestione della ritrasmissione. Il già citato Freakduino ha un chip 2.4 GHz con collision detection e gestione ACK in hardware.

Lo sviluppo di un protocollo tra nodi e di un bridge ethernet per l'interfaccia grafica è una delle possibili configurazioni di Souliss.

Saluti,
Dario.

Dario io non dico che la "mia" soluzione sia la migliore, anzi, sono qui per imparare. Freakduino è la seconda volta che lo sento nominare, prometto che stasera studierò.

Tuttavia, nonostante cablare con RJ45 la casa sia una faticaccia, avrei altri vantaggi futuribili, dalla cosiddetta Smart TV alla lavatrice con l'indirizzo IPV6. Inoltre, anche se non conosco Souliss e intendo approfondire, dubito che l'implementazione del suo protocollo possa essere più robusta (e semplice per me da includere) del caro vecchio TCP. In elettronica sono una zappa, ma con i socket tribolo da anni per lavoro e non..Avere almeno una parte del progetto domotico che mi accingo a creare totalmente sotto controllo rappresenta per me un vantaggio che giustifica anche i 40€ della versione eth. E non avrei radiazioni aggiuntive in casa 24x7...

In realtà, il tuo punto di fallimento diventa il centro stella (cioé lo switch) ovviamente a meno che la rete preveda diversi switch, nel caso si creano delle sotto-stelle.

L'unica soluzione che può non presentare punti di fallimento singoli è il wireless punto punto, come ad esempio quello offerto dalle schede Freakduino.
In quel caso si ottiene anche un risparmio economico, in termini di switch, cavi e prezzo della scheda.

scusate ma non mi sembra ci sia storia... uno switch:

  • un modello 8 porte costa 50 euro
  • lo resetti semplicemente spegnendolo e riaccendendolo
  • non ha bisogno di configurazioni
  • l'impianto è tutto cablato e non crea ne subisce interferenze
  • non inonda la casa di radiofrequenze
  • se si guasta scendi al negozio sotto casa e ne compri un'altro in 10 minuti

Se mi dite che il protocollo TCP/IP non è quello più efficiente o più adatto alla domotica vi posso dare anche parzialmente ragione, ma una nrete TCP/IP è certamente più semplice, economica e sicura.... manutenzione e configurazione ZERO, tempi di interventi minimi, costi pressoché irrisori!

Quando si fanno esperimenti con l'Arduino, la breadboard, un sensore e due relè ...è una cosa, quando devi fare un impianto reale... devi innanzitutto pensare alla funzionalità pratica, alla manutenzione e a come poter intervenire in 10 minuti per riparare il guasto. La realtà applicata è ben diversa dalla sperimentazione.
In ogni caso è bene valutare anche altre soluzioni alternative che potrebbero rivelarsi molti interessanti.

Qualcuno qui nel forum ha a casa un impianto di domotica completo e funzionante realizzato in RF???

zuzzurro:
scusate ma non mi sembra ci sia storia... uno switch:

  • un modello 8 porte costa 50 euro

Esagerato!! :stuck_out_tongue:

scherzi a parte, se le porte sul router (4) non dovessero bastarmi credo prenderò uno stupidissimo hub, che di euro ne costa meno di dieci. In fondo i datagram sono piccolissimi e dubito avrò mai più di sei nodi in un bilocale..Solo che vorrei anche contenere i consumi quanto più possibile visto che si tratta di dispositivi sempre accesi

hai ragione... mi è scappato un 5... volevo dire 10 euro! :grin:
(un TP-LInk lo trovi a quel prezzo, un D-LInk a max 15 euro e un Netgear a max 18 euro)

...lo colleghi al router casa.... e vai!

bisognerebbe farlo tutto tcp/ip e vedere, ognuno se lo sviluppa un po' come gli pare. Io parlo solo per esperienza dove un sistema che ha

1a soluzione)
10 nodi = 10 processori + 10 chip per ricevere e trasmettere dati LAN Totale 20 schede e 20 possibili guasti e crash molto probabili

2a soluzione)
32 nodi = 1 processore e 32 piccolissimi slave in bus RS485 con 4 fili (a volte 4 fili qualsiasi non ci sono troppe pretese sul cavo da usare a meno che non fai distanze enormi)

io in 14 anni di utilizzo di sistemi RS485 accesi ancora oggi non ne ho mai riavviato uno
450 schedine circa piazzate ne avrò sostituite per guasto una decina.

Sinceramente il 485 non mi ha mai dato rogne, io mi giocherei una mano che questi shield ethernet usati come nodi mi darebbero troppi problemi e lamentele. Alla fine ci rimetto e perdo la faccia :slight_smile:

Però ripeto ognuno se lo fa un po' come vuole, anzi se qualcuno lo fa lo usiamo come cavia :slight_smile:

ciao

pablos:
bisognerebbe farlo tutto tcp/ip e vedere, ognuno se lo sviluppa un po' come gli pare. Io parlo solo per esperienza dove un sistema che ha

1a soluzione)
10 nodi = 10 processori + 10 chip per ricevere e trasmettere dati LAN Totale 20 schede e 20 possibili guasti e crash molto probabili

2a soluzione)
32 nodi = 1 processore e 32 piccolissimi slave in bus RS485 con 4 fili (a volte 4 fili qualsiasi non ci sono troppe pretese sul cavo da usare a meno che non fai distanze enormi)

io in 14 anni di utilizzo di sistemi RS485 accesi ancora oggi non ne ho mai riavviato uno
450 schedine circa piazzate ne avrò sostituite per guasto una decina.

Sinceramente il 485 non mi ha mai dato rogne, io mi giocherei una mano che questi shield ethernet usati come nodi mi darebbero troppi problemi e lamentele. Alla fine ci rimetto e perdo la faccia :slight_smile:

Però ripeto ognuno se lo fa un po' come vuole, anzi se qualcuno lo fa lo usiamo come cavia :slight_smile:

ciao

Interessante..Ma nella soluzione RS485 i nodi sono arduino mini? Dubito se hanno 14 anni :slight_smile: E il processore? Potresti fornire qualche dettaglio, o qualche link? Grazie!

Non metto in dubbio che, strettamente parlando di domotica, il TCP/IP non sia il protocollo piu adatto. In fondo e nato per connessioni packet-switched chilometriche, quando non intercontinentali. Lo slowstart, l'handshake e altri meccanismi "si pagano" e nel contesto domestico sono pressoche` inutili.

D'altra parte, la connessione ethernet e piu versatile e sono sempre di piu` gli elettrodomestici che la supportano. I componenti sono ampiamente disponibili ed economici; Con Arduino ethernet (50 euro) non sono necessarie due schede..Chiaramente con un numero di nodi simile al tuo esempio la spesa delle schede inizia a crescere, ma il mio progetto riguarda 4, al massimo 5 nodi; anche io se lo facessi per altre persone probabilmente opterei per RS485 (da come lo descrivi, io non lo conosco) ma questo progetto riguarda casa mia.

In un altro topic ( http://arduino.cc/forum/index.php/topic,87468.0.html ) mi chiedevo se l'adozione del PoE (uno switch compatibile, oppure alcuni injector punto-punto) potrebbe portare ulteriori vantaggi a questa soluzione (spt. dal punto di vista dei consumi). Voi avete esperienza in materia?

Ultima domanda: se volessi progressivamente documentare quello che sto facendo, sia per me che per permettere ad altri di migliorarmi/criticarmi mi consigliate il playground?

1a soluzione)
10 nodi = 10 processori + 10 chip per ricevere e trasmettere dati LAN Totale 20 schede e 20 possibili guasti e crash molto probabili

Io immaginavo di utilizzare 10 Arduino Ethernet (chip+shield integrati) quindi Totale 10 schede indipendenti, sono tante ma sono indipendenti, sessun conflitto, nessun albero, nessun elemento a cascata che pregiudica l'altro... li collego al router internet e li gestisco con la massima semplicità tramite pagina web anche se sono dall'altra parte del mondo. Se uno si guasta perdo solo il controllo di una zona... pazienza, prendo un Arduino di riserva lo programmo e in 10 minuti ristabilisco la funzionalità completa.
Inoltre, nel mio caso, facendo un impianto da zero in ogni caso avrei fatto cablare i principali ambienti della casa con cavi di rete Cat 6 o 7.... perché i Pc e il TV viaggiano su rete lan e presto anche i maggiori elettrodomestici.
E' vero che avendo 10 arduino ovviamente aumentano le probabilità di guasto, ma è anche vero se eventualmente se ne guasta uno si ferma solo 1 zona su 10, mentre se hai solo un master, anche se la probabilità di guastarsi è bassa... se si ferma ...si ferma tutto!

2a soluzione)
32 nodi = 1 processore e 32 piccolissimi slave in bus RS485 con 4 fili (a volte 4 fili qualsiasi non ci sono troppe pretese sul cavo da usare a meno che non fai distanze enormi)

Cosa utilizzi come Master e Slave?
come funziona il bus RS485?
come vengono gestite le trasmissioni master-slave e i problemi di conflitto?
se va in tilt il master si blocca tutto il sistema?

E' un bel confronto, non conosco il bus RS485 mi piacerebbe conoscere qualcosa in più...

No non parlo di arduino, parlo di schede Americane, loro erano fissati con sistemi elettronici complessi già molto prima degli Italiani :slight_smile: praticamente abbiamo importato le loro tecnologie, però io sto tentando di colloquiare con i loro protocolli (che in teoria sarebbe furto), ma soprattutto a me interessa ripetere lo schema a blocchi, il principio di funzionamento delle loro apparecchiature che funzionano bene, molto costose direi, studiando i tipi di chip impiegati, perchè vengono usati quelli, le opzioni di configurazione la svariata gamma di interfacce, insomma faccio il cinese, il casino è capire cosa c'e' dentro le eprom, ma quello è il meno forse non è proprio importante saperlo. vedremo mi ci vuole tempo e anche un po' di denaro a fondo perso, ma c'e' crisi e manovra!!.

bye