Ho realizzato alcuni pcb con il mio bromografo e finalmente ho capito come devo fare per ottenere buoni risultati, però purtroppo c'è un passaggio che sono obbligato a fare che proprio non mi va giù !
In pratica ciò che faccio è stampare su acetato per laser il master nero, avendo cura di impostare la stampante in modo da ottenere più toner possibile sulla stampa,ricalcare con un pennarello nero le piste stampate sull'acetato, esporre per 2 minuti il pcb agli UVA con basette marca KB(per ora ho provato solo queste), sviluppo con soluzione acqua + soda caustica (1L acqua, 10g soda), incisione con cloruro ferrico già pronto acquistato in negozio di elettronica.
Risultato: ottimo ! Solo che tra i vari passaggi c'è ne uno che voglio assolutamente evitare, indovinate quale ?
Esatto, proprio il dover ricalcare il master con il pennarello nero mi scoccia tantissimo, oltre a limitare le dimensioni delle piste a non meno di 24 mil.
Purtroppo questo passaggio è risultato obbligatorio perchè se seguo i passaggi sopra elencati senza ricalcare il master il risultato e che il cloruco ferrico si mangia tutto il pcb.
Credo che il problema sia il toner che non copre abbastanza, inoltre ho fatto altre prove per verificare i tempi di esposizione senza il ricalco con il pennarello e i risultati sono i seguenti:
Pcb esposto 1 minuto, risultato: il photoresist esposto non si scioglie completamente nella soda.
Pcb esposto 2 minuti, risultato: il photoresist non resiste al cloruro ferrico.
Il bromografo tra l'altro non è molto potente, ha 2 lampade UVA da 8W distanziate all'incirca di 4-5 cm tra loro e tra il pcb e le lampade c'è una distanza di 5-6cm.
Inoltre sono molto attento alla fase di sviluppo nella soda evitando di tenere troppo il pcb immerso e allo stesso tempo verificando se il photoresist esposto si scioglie completamente per passare poi all'incisione nel cloruro ferrico.
Secondo voi come posso evitare di passare il pennarello sul master e godere dei vantaggi del bromografo realizzando piste inferiori ai 24 mil ?
Grazie