Anchio ho fattoquesto percoirso, ed essendo il Responsabile Tecnico, sarei stato io stesso a decidere se implementare Arduino nei progetti aziendali, proprio in virtù dell'acclarato rapido Time-to-market.
Il problema delle licenze e le prestazioni - ad un dato punto - limitate, mi hanno costretto a scegliere altre piattaforme.
Alla fine ho scelto iPIC di Microchip, saltando i base e medi 16F e 18F e dedicandomi da subito ai sistemi 16 e 32 bit.
Devo dire che ne è valsa la pena, e che senza il kick start di Arduino, forse non sarei arrivato dove sono adesso. In pratica mentre prima la parte microcontrollori e servizi annessi la facevamo fare da una ditta esterna, adesso la facciamo noi, con tutto ciò che ne consegue.
Ti consiglio di evolverti e adottare una piattaforma che ti consenta di scalare verticalmente senza problemi di compatibilità. Arduino va bene per fare accendere le lucette, come inserisci pezzi di codice per la sicurezza, la ridondanza, l'affidabilità nel tempo, necessari alle varie certificazioni ecc. Arduino segna presto il passo.
A seconda dell'ambiente tecnico in cui operi, ti suggerisco MCU Infineon, che al prezzo di un ATmega328 ti danno un processore a 32 bit, MOLTO semplice da programmare, MA A 32BIT!!! e che ti forniscono un eventuale ecosistema di componenti, discreti tutti ottimizzati per funzionare bene l'uno con l'altro, oppure PIC16 o 32 di Microchip, quali vantano una facilità ed un supporto secondo solo ad Arduino.
Poi ci sono altre alternative economiche come i Texas MSP430 e altri, ma via via con minore documentazione e quindi supporto da comunità varie (però con altri vantaggi).