Università

non so se la mia esperienza può esserti d'esempio: io ero ragioniere programmatore, dovendo scegliere l'università ha scelto informatica (ex scienze dell'informazione)...di la mi portava il cuore.... non ad economia e commercio..... Ho fatto solo la laurea breve (quella volta era abbastanza separata) perchè (pur non andando per nulla male) offriva un concentrato un po' meno "palloso" (... certi esami tipo analisi 2... fisica 2....non c'erano... insomma spero di spegazzarmi) e dopo perchè volevo inserirmi nel mondo del lavoro.
Ho trovato posto come programmatore vb ancora prima di finire il corso poi per soldi e per opportunità dopo qualche anno ho lasciato il mondo dell'informatica per tutt'altro settore.
Come te ho cercato una facoltà che primariamente mi piacesse come materie trattate perchè studiare quello che ti piace è tutt'altra cosa: l'ho trovata ma parzialmente: analisi matematica, matematica discreta ed altri esami "pallosi" te li troverai inevitabilmente nel tuo percorso.
Al contrario di te io ho sempre lavorato più con i dati che con l'hardware trovando soddisfazione a lavorare in campi "contabili" o "database" pur sognando ( non lo nascondo) di poter lavorare su "hardware" cosa che non ho fatto... e qui arrivo a quello che volevo dirti: va bene studiare quello che ti piace ma dopo lo studio devi andare a lavorare per portarti a casa un pezzo di pane: sei ormai adulto e devi pensare a quello che farai dopo: per fortuna imho non cambia tantissimo ma è per te d'obbigo riflettere se può essere più facile a prescindere dai tuoi gusti personali inserirti in un ambito "commerciale" con database, report, statistiche oppure + hardware (...e potrebbe essere plc, automazioni industriali). Di buono è che qualsiasi scelta farai avrai una buona gamma di opportunità: cosa che per esempio certe gettonate università "letterarie" non ti offrono.
Non credere che sia tutto bello... certo fare report da un database sql mi annoia a morte ma mettersi a programmare in piedi i tempi di intervento su un plc mentre il meccanico tira di flessibile una piastra d'acciaio in un capannone a 40 gradi in pieno luglio o congelato in pieno inverno non è facile comunque.
Comunque quello che volevo spiegare è che qualsiasi lavoro andrai un domani a fare ti diventerà alle volte palloso ed alle volte ti piacerà di più: il lavoro più che "piacerti" sempre e comunque deve esserti "sopportabile" e darti da vivere a te e alla famiglia che hai o avrai.... se poi ti da soddisfazioni molto meglio ma primariamente quello che si chiede al lavoro sono i soldi per vivere (cosa che a 18 anni - mantenuto dai miei - io davo per assodato ma quando hai una famiglia tua e le tasse da pagare non è proprio così palese che bastino).