Studio. Approccio e metodo.

Ciao a tutti.
Che Arduino sia la punta di un iceberg fatto di materie tanto correlate quanto anche singolarmente complesse mi pare sempre più evidente.
Testimonianza diretta sono gli errori in cui incappo, avendo poche competenze specifiche, che spesso risolvo con un approccio molto più simile al "tinkering" che ad un metodo scientifico. Questo modo di procedere, seppur non ancora valutato sulla lunga distanza, mi pare fragile e lacunoso. Tutto è fortemente connesso e senza le informazioni basilari di matematica, informatica, elettronica, meccanica mi sembra, per fortuna (!), che difficilmente si possa fare qualcosa di voluto senza incappare nel taglia/copia/modifica/forse funziona. Un concetto,come lo stato logico(es.), in sè racchiude altri microconcettti fondamentali per procedere con consapevolezza. Consapevolezza appunto, non esperienza. Mi chiedevo quindi, oltre ad un confronto con il vostro personale metodo, se fosse possibile creare un piano didattico utile a chi desidera affacciarsi con la già citata consapevolezza al mondo "arduinese". Una percorso scolastico strutturato dove procedere passo dopo passo. Stavo esaminando per diletto il programma di ingegneria informatica di Torino sul primo anno: Analisi matematica I / Fisica I / Geometria / Informatica / Filosofia della scienza / Storia della tecnologia / Rivoluzione digitale mi sembrano tutte materie cardine (le ho scremate) per poi procedere con cautela, con affiancati studi ed esercitazioni su Arduino. Mi piacerebbe un parere dai più esperti, un confronto con le altre metodologie, possibili siti dove trovare dispense, libri, documentazione video, piuttosto che corsi di studio ancora migliori da riadattare. Insomma tracciare un filo conduttore, dettato dall'esperienza e dalla lungimiranza, per poter far bene con un buon background culturale. Grazie.

se non hai le basi di quelle materie, forse è meglio partire da libri delle superiori di qualche ITIS

LA rete è piena di tesi, molti professori di università curano i loro siti e in questi con una buona base è possibile anche capire cose come la trigonometria, che per me era roba da fantascienza (oddio mica è facile, però ora so cosa è e capisco quando ne ho bisogno).

Il problema è trovare le risorse giuste, il rischio è quello di trovarsi di fronte un'argomento spiegato in modo incomprensibile e allora due sono le possibilità: Il tipo non sa scrivere o trasmettere il sapere, oppure a noi mancano le basi per comprendere ciò che leggiamo, ma per il fine datoci il risultato è sempre quello cioè non capiamo.

Pensa un po che io non capivo perche scrivere A + B + C e ancora adesso faccio confusione davanti a una formula matematica, ma questa è un'altra storia.

Questo per dire che il percorso di studio lo considero soggettivo, dipende tutto dalle proprie attitudini alle varie materie. Quello che hai scritto in merito allo stato logico lo si può dire per qualunque argomento, cioè il problema io lo vedo a strati, prima di capire lo strato sottostante devi studiare lo strato superiere e così via scendendo in profondità. Prima comprendi lo stato logico, le combinazioni logiche, da dove provengono queste, e poi appena ti sei fatto una idea scendi a studiare il secondo strato, nelle scuole invece si studiano le materie fini a se stesse e non correlate alle altre e deve essere lo studente a trovare una correlazione applicando la matematica all'informatica ecc.

Testimonianza diretta sono gli errori in cui incappo, avendo poche competenze specifiche, che spesso risolvo con un approccio molto più simile al "tinkering" che ad un metodo scientifico. Questo modo di procedere, seppur non ancora valutato sulla lunga distanza, mi pare fragile e lacunoso.

A me viene in mente il metodo di apprendimento di un nuovo linguaggio di programmazione, questo per forza di cose prevede la sperimentazione oltre che lo studio del linguaggio stesso, cioè capisci meglio le sottigliezze sperimentandole che leggendole su un manuale anche perchè risulta difficile spiegarle in modo comprensibile e lampante. Quindi non sottovalutiamo la sperimentazione che deriva dall'intuito oltre che dalle nozioni acquisite, certo poi dopo aver capito qualcosa grazie alla sperimentazione diretta aiuta leggere qualcosa che spiega ciò che hai compreso.

Ciao.