uso particolare 7805 - data logger per auto

ciao, Ivan.
Tra spinterogeno e bobina ci sono più collegamenti, c'è il filo che porta il 12V dalle punte platinate dello spinterogeno alla bobina e che serve ad alimentare la bobina in maniera intermittente affinchè la bobina scarichi la scintilla nel momento giusto (ed è il filo dove andrò ad attingere i 12V), poi c'è il filo che porta i 10-15 mila volts (non so di preciso quanto eroghi la mia bobina) fino alla calotta dello spinterogeno, dove poi all'interno è posto il rotore che è un organo che si occupa di alimentare alternativamente la candela del cilindro 1 o quella del cilindro 2.
Per intenderci io non mi sono inventato nulla, il contagiri che ho montato sulla vettura funziona nello stesso modo di come voglio far funzionare arduino.
Se ti interessa, quando torno a casa a Milano ti faccio qualche foto dello spinterogeno e ti spiego meglio come funziona.

Grazie, saluti
Nicola

Ciao a tutti, ho trovato il datasheet del fotoaccoppiatore:
http://www.datasheetcatalog.org/datasheet/fairchild/4N32.pdf

Pare che regga abbondantemente la frequeza a me necessaria.
Se riesco oggi ordino gli arduini (ne devo prendere uno anche pe un amico che si laurea) e gli altri componenti a me necessari, poi appena ho il materiale vi aggiorno.
Alla luce del numero di ingressi e delle risorse a me necessarie sto ordinando un mega.

Ciao ragazzi, ho fatto un primo schizzo per favi capire cosa mi passa in mente.
Perdonatemi il disegno, ma ho provato a farlo con fritzing e mi è risultato troppo laborioso, avrei dovuto disegnare qusi tutti i componenti da zero.

Mi rendo conto che è un disegno degno di un bambino (siate clementi, nessuno mi ha mai spiegato nulla di elettronica :smiley: ), e voglio spiegarvelo meglio nel caso in cui lasci dubbi.

Lo spinterogeno, nella parte in BT non è nien'altro che un interruttore con un condensatore in parallelo, quando l'interruttore è chiuso, la bobina si carica, quando si apre la bobina scarica la corrente nella parte AT del circuito.

Ho dei dubbi rigiuardanti la parte dx del circuito che è quella disegnata da me.

Forse ci vuole un'altro diodo tra R1 e la batteria?
Poi ho messo uno zener per evitare sovratensioni sul 4n25, è corretto come l'ho usato?
E' corretto l'accoppiamento tra il 4n25 ed arduino?

Grazie mille per l'attenzione, siete gentilissimi.

Nicola

Anche se nessuno si espone, stamattina sul bus ho avuto un paio di idee ed ho letto qualcosa in giro:

ho messo il diodo prima della resistenza per evitare "giri strani" di corrente ed ho letto meglio come usare il foto accoppiatore, mettendo anche una reistenza di pull up da 2.3K onde evitare disturbi

mm si vede male
forse questa è meglio

secondo me quello schema non può funzionare, vorrei capire se intendi pilotare il fotoaccoppiatore quanto lo spinterogeno è in posizione interruttore chiuso o aperto; se è indifferente allora devi invertire il diodo posto in serie a R1 che, secondo me potresti addirittura eliminare.
Normalmente la batteria manda tensione sia alla bobina che alla R1 e quindi all'anodo del DIODO del fotoaccoppiatore, in queste condizioni c'è tensione positiva anche sul catodo del DIODO e quindi il fotoaccoppiatore non conduce. Appena si chiude l'interruttore dello spint il punto di contatto tra la bobina, il catodo dello zener e l'anodo del DIODO, si viene a trovare a massa col risultato che:
1 - la bobina genera l'alta tensione
2 - il DIODO di accende e fa arrivare al pin digitale un segnale LOW, per tutta la durata dello spint ON
Quando lo spint va su OFF si ferma l'AT e sul pin di Arduino il segnale passa su HIGH
Ribadisco che il diodo che hai aggiunto oltre ad essere inutile blocca tutto il sistema o meglio, non farà mai lavorare l'opto
Questo il mio modesto parere.

Ti ringrazio Michele,
a me non interessa se il fotoaccoppiatore si attiva quando lo spinterogeno è chiuso o aperto, a me interessa solo contare gli impulsi.
Se mi dici così, allora rimuovo il diodo posto in serie ad R1, ma R1 la devo lasciare, giusto?

Sei gentilissimo, se non mi avessi avvertito avrei sclerato per ore alla ricerca della soluzione.

la R1 è fondamentale per la limitazione di corrente, sia per l'optodiodo che per lo zener, altrimenti si brucerebbero subito entrambi; il valore va calcolato per la conduzione dell'OPTODIODO, sulla base del data-sheet del fotoaccoppiatore.

giusto, che stupido che sono, ho parlato senza pensare.
Grazie :slight_smile:

ma la lambda com'è?? una narrow o una wideband?? e come la leggi??

Nick85:
Sto cominciando a pensare al progetto che farò con Arduino, in modo da scegliere il modello con le risorse più adeguate alle mie esigenze.
Vi spiego in breve cosa voglio fare.
Il progetto è una variante del trito e ritrito "computer" di bordo x auto.
Il mio obiettivo è collegare un lcd ed uno shield per sd card ad ardunio, dove verranno registrati i dati provenienti da una sonda egt (analogica), una sonda lambda (analogica) e dalla bobina di accensione che è il mio problema.
In breve la bobina ha due poli, il positivo che è sempre presente ed il negativo che è intermittente ed ogni impulso corrisponde ad un giro del motore (quindi se non erro è un onda quadra), unica sfiga è che è a 12V e quindi non posso collegarlo direttamente ad un input digitale di Arduino (che se non erro è a 5V) pena distruzione dello stesso.
Da qui, nella mia ignoranza, l'idea di utilizzare in componente in oggetto.

Scusatemi se eventualmente sparo boiate, ma mentre sono bravino in meccanica e programmazione, le mie nozioni di elettronica si fermano ai concetti del liceo e degli esperimenti che facevo a 16 anni giocando con l'elettronica più base (led, resistenze, relais e qualche transistor) che aveva a che fare col modellismo ferroviario.
Grazie a tutti.

Ciao, ci siamo già sentiti in un'altro post, ma ti rispiego il problema che avrai. tenterò di farlo nella maniera più facile possibile, quando diamo la massa alla bobina (punte e condensatori, centralina accensione o accensione/inniezione che sia) la bobina inizia la carica, al togliere la massa, la bobina si scarica verso le candele. Purtroppo, si viene a creare una corrente detta di flyback che torna indietro per il terminale negativo della bobina, questa corrente può raggiungere tensioni fino a 400V per pochi istanti. Tutti i circuiti delle ECU che gestiscono questi segnali hanno dei diodi di protezione come minimo. per prelevare un segnale idoneo all'uso nella MCU e necessario creargli un circuito che abbatta quei picchi e li condizioni a tensioni TTL (0-5V) ho qualche schema di questo circuito preso da una centralina universale, basicamente e costituito da un diodo, alcune resistenze e di un fotoaccoppiatore (MOC205 se non ricordo male), così viene isolato il micro dal segnale.

Premetto che sono autodidatta nell'elettronica ma abbastanza ferrato nella materia Centraline motore e mappature (lo faccio per professione), quindo invito agli esperti di elettronica a spiegare meglio il concetto, non vorrei aver tralasciato qualcosa o reso incomprensibile il concetto.

Ciao!

Fondamentalmente, stando le cose come dici, dovrebbe bastare usare uno di quei diodi specifici per AT da mettere al posto del tratto che unisce l'anodo dello zener ed il ramo negativo del circuito; ricordo di aver visto schemi in cui tutti i rami di alimentazione e segnale hanno questi tipi di diodi, però se tu ne hai uno e lo postassi sarebbe più semplice comprenderne il meccanismo (io NON sono un esperto, e nello specifico ho dato per scontato che nick85 sapesse cosa stesse facendo, quindi non sono in grado di spiegare meglio ciò che tu hai spiegato)

Se non erro sulle ecu megasquirt viene usato il max9926 per leggere i giri motore e in uscita dal max viene generata un'onda 0-5 volt per farlo leggere al processore della ecu, cercatevi il datasheet

date un'occhiata agli schemi della megasquirt, qui: Megasquirt Manual Index - Megasquirt EFI (spero di averlo inserito correttamente). Da qui si può capire il circuito di "tachin" che a seconda del tipo di segnale da captare richiede dell' elettronica dedicata, se non ricordo male, per prelevare il segnale dal negativo bobina con spinterogeno, viene usato lo schema 1.

PS. confermo, per il segnale bobina viene usato il primo schema, quello con il fotoaccoppiatore 4N25, questo circuito così com'è l'ho usato in un mio progetto che rilevava i giri motore ma dal segnale giri della centralina da corsa che è 12-0V (pull_up che va a GND durante il triggering dei giri per il contagiri analogico) e funziona molto bene, anzi, devo dire che per questa particolare applicazione, il fotoaccoppiatore non mi è nemmeno servito perchè il segnale mi arrivava molto basso già prima del 4N25 (3v se non ricordo male) ma forse mi sono basato su un'altra versione del hardware perchè mi pare di ricordare che R12 era da 680 Ohm e non da 390 come indicato in questo schema (ver. 3 quindi l'ultima). Da questo progetto open source si può imparare tantissimo, infatti da esso ho imparato quasi tutto quello che so dell'ardware e forse da esso, ho preso l'ispirazione di imparare l'elettronica, peccato sia già un pò vecchio per l'università!! ma da autodidatta non mi posso lamentare, ci capiamo qualcosina, ma resta TAAAAANNNNTOOOO ancora da imparare e spero poterlo fare grazie a questo Forum, che vedo pieno di gente positiva!!

ciao a tutti, l'unica cosa di cui son certo è di com'è lo schema dell' impianto originale. Delle correnti di flyback non avevo idea, non avendo strumenti adatti per fare test utili a rilevarle. La cosa che mi lascia perplesso è il fatto che con correnti così alte si dovrebbero bruciare le puntine dello spinterogeno. Vi porto un esempio, a volte si bruciano i condensatori dello spinterogeno (l'ho rappresentato nel mio schema) e le puntine facendo scintille in apertura si fondono letterAlmente. Pertanto non dovrebbe succedere lo stesso in caso ci passino queste correnti?
In ogni caso ti ringrazio per l'avvertimento, penso che un diodo adeguato posizionato in modo contrario a come lo avevo posizionato erroneamente nella'ultimo disegno, mi possa proteggere, giusto?
Grazie

Nick85:
ciao a tutti, l'unica cosa di cui son certo è di com'è lo schema dell' impianto originale. Delle correnti di flyback non avevo idea, non avendo strumenti adatti per fare test utili a rilevarle. La cosa che mi lascia perplesso è il fatto che con correnti così alte si dovrebbero bruciare le puntine dello spinterogeno. Vi porto un esempio, a volte si bruciano i condensatori dello spinterogeno (l'ho rappresentato nel mio schema) e le puntine facendo scintille in apertura si fondono letterAlmente. Pertanto non dovrebbe succedere lo stesso in caso ci passino queste correnti?
In ogni caso ti ringrazio per l'avvertimento, penso che un diodo adeguato posizionato in modo contrario a come lo avevo posizionato erroneamente nella'ultimo disegno, mi possa proteggere, giusto?
Grazie

ciao, per farti capire cosa siano queste correnti di ritorno o "flyback" ho trovato questo: Flyback diode - Wikipedia come potrai vedere, ogni qualvolta usiamo qualsiasi device induttivo come solenoidi (gli stessi inniettori e bobine lo sono) si produce questa corrente di ritorno nel momento che viene tolta l'alimentazione al carico induttivo e quindi viene richiesto un diodo per evitare danni. Per esempio, se per far funzionare gli inniettori con un MOSFET è necessario mettervi anche questo diodo, se invece usiamo un Darlington solitamente no perchè lo ha già internamente. Idem se vogliamo pilotare piccoli carichi induttivi con un darlington array come L' ULN2003 per esempio, contiene 7 darlington da 500mA c/u protetti internamente da diodi su singolo canale (vado a memoria, se sbaglio, perdonatemi e correggetemi).

Mmmm, è stata molto chiara la tua spiegazione, grazie.
Una domanda da ignorantissimo, siccome vorrei evitare di mettere un diodo in parallelo alla bobina, non mi basta mettere un diodo come il 1n4007
in serie alla resistenza R1?

Grazie

io sto ancora cercando di capire (ma è colpa mia, ovvio) se questo di cui si parla (a prescindere dalle tensioni), è il classico effetto che fa rompere i transitor che alimentano relé o bobine in generale, e per evitare il quale si aggiunge un diodo in controreazione in parallelo alla bobina in questione. Se così fosse basterebbe aggiungere proprio un 1N4007 messo tra R1 e lo zener e si risoverebbe tutto no?

Alla fine, caro nick, ti basterebbe fare una prova SENZA Arduino, mettendo al suo posto un bel tester impostato su 750Vac, tanto per iniziare e per non rischiare nulla, oltre ai due-tre componenti dello schema :sweat_smile:

certo certo, hai ragione Michele, ma non so se il tester mi consente di vedere fluttuazioni molto rapide.
Al momento sto cercando di fare di meglio, ho un amico cinquecentista che ha a disposizione un oscilloscopio, voglio vedere se può fare due misurazioni per me. Unico problema è che ha la macchina in restauro...
Ora vediamo come fare.
Nel frattempo mi informavo su come amplificare il segnale della egt (termocoppia k) e mi sono imbattuto in una tua discussione dove usavi il componente ad597. Ti farò sapere come va, grazie.
Menomale che la lambda ha già un voltaggio più alto ed è molto più semplice usarla.

Sì ma un oscilloscopio non permette, in genere di farsi infilare impunemente da 400V; la mia idea è quella di comprendere se questi picchi vengono fermati o meno, se non vengono fermati stai pur certo che l'unica cosa che resta in piedi è il diodo 1N4007, quindi il tester in quella condizione resiste a qualsiasi cosa gli arrivi, l'oscilloscopio non credo proprio. Quindi è un test che andrebbe fatto per un tempo ragionevole, non certo per 10 secondi