desolfatatore-carica batterie piombo-acido

allora vorrei realizzare un desolfatatore che ricarichi anche le batterie controllato da arduino, cos'è un desolfatatore?? il desolfatatore è un circuito che pulsa la batteria che si è solfatata a causa o di vecchiaia o perchè si è scaricata e non è stata più ricaricata e si è creato del solfato sulle piastre di piombo e non si ricarica più. Ci sono gia sulla rete dei circuiti fatti con il 555, lm2576 senza condensatore in uscita o altri, ma con arduino niente. L'obbiettivo è caricare una induttanza e fargli scaricare la sua energia sulla batteria e per fare questo si deve creare un treno di impulsi a onda quadra che comanda un mosfet il quale carica l'induttanza. di solito vengono usate frequenze inferiori al 10khz ma il circuito con lm2576 funziona a 52khz con una induttanza di 100uH, quindi bisogna calcolare bene la frequenza per caricare bene l'induttanza e il mosfet per dare una corrente adeguata all'induttanza. Nell'occasione non sarebbe male che si leggesse anche la tensione e la corrente assorbita dalla batteria per controllare il suo stato

ho letto di gente che gli spara i 12V 70-80AH di una batteria d'auto a polarità invertita, dopo due-tre botti le batterie (specialmente le NiCd) sembrerebbero incredibilmente risuscitare, ovvio che il tuo sistema mi sembra un po' più serio, ma funzionano queste cose?

beh se ti dico che in soffitta da mia madre ho trovato una lampada d'emergenza portatile abbandonata da un decennio sicuro in cui dentro c'era una batteria da 6volt 4ah completamente secca, gli ho aggiunto dell'acido preso da un'altra batteria, che aveva un elemento rotto, e quando gli l'ho messa a caricare non assorbiva niente ma poi gli ho dato un po di volte tensione al contrario finchè non ha iniziato ad assorbire corrente e si è caricata, tu ci credi??

Funzionano per le batterie al piombo da auto, quelle con l'elettrolita liquido ... a patto che uno degli elementi non sia molto piu rovinato degli altri o in corto, in quel caso si rischia di strinare il tutto, o che l'elemento che surriscalda crepi la plastica ... per altri tipi di batterie, non sembra funzionare un gran che', neppure per le piombo/gelatina (il gel rende difficile la solfatazione perche' tende ad impedire la crescita dei cristalli di solfato di piombo, ma una volta formatisi e' dieci volte piu difficile eliminarli, perche' non c'e' una circolazione di liquido in cui dissolverli) ... e per le batterie che non usano piombo ed acido solforico, non c'e' solfatazione (ci sono altri problemi :P)

Una volta si procedeva alla desolfatazione con cariche molto lente, seguite da scariche veloci, e periodi di riposo (durante la carica lenta i cristalli si dissolvono parzialmente, e durante la scarica veloce gli elementi si surriscaldano favorendo il distacco di altri cristalli, durante le pause il tutto si raffredda) ... non so fino a che punto il sistema delle cariche pulsate funzioni, ma alcuni dicono che funziona.

Michele, quel sistema funziona solo in alcuni casi, in altri la batteria ti saluta con un botto :stuck_out_tongue: ... per rigenerare un po (non al 100% comunque) le Ni-Cd, il sistema migliore e' fargli alcuni cicli di carica a corrente nominale, seguiti da scariche "secche" a 7 o 8 volte la corrente massima dichiarata (anche in quel caso bisogna lasciar raffreddare il tutto fra le cariche e le scariche, senno "KABOOM" :P) ... questo toglie in parte l'effetto memoria e ripristina circa l'80% della capacita' originale ...

Comunque sono tutte prove da eseguire all'aperto o in un posto ben ventilato (l'idrogeno che si sviluppa durante quei giochini, se mescolato all'ossigeno in un luogo chiuso, ti fa un botto molto peggiore di quello di una batteria, se esplode in quantita' sufficenti ... quindi prudenza, sempre :wink:

certo ma l'argomento non mi interessa, uso le batterie con criterio e raramente mi capita di buttarne qualcuna senza che prima abbia svolto il suo onesto lavoro; quando muore, muore e requiescat in pax 8)

così dovrei generare un'onda quadra da 1khz con duty al 50%, giusto??

void setup() {
  }
  
void loop() {
  tone(2, 1000);
  }

un primo abbozzo dello schema

il diodo è per il flyback, l'induttanza è da calcolare in base alla frequenza da utilizzare, il mosfet tra i tanti ho visto un IRLZ24 che con 5volt sul gate è in grado di condurre con continuità 50A ed assorbe 100uA, adatto a pilotarlo direttamente con uno dei pin di arduino senza bjt di mezzo, ed ha tempi di commutazione contenuti.

Questo schema mette in corto la batteria attraverso l'induttore e quindi non può funzionare!

Forse il diodo va messo in serie alla batteria per evitare appunto che la batteria si scarichi sull'induttore.

Ma comunque io sapevo che la desolfatazione è una serie rapida di cicli di carica/scarica a partire da 14.4V (batteria da 12V) con correnti massime di 20A.

cyberhs:
Questo schema mette in corto la batteria attraverso l'induttore e quindi non può funzionare!

è vero non può funzionare così, l'induttanza va in serie alla batteria e il diodo di flyback rimane dov'è, così quando il mosfet viene mandato in conduzione carica sia l'induttanza che la batteria mentre quando il mosfet viene interdetto l'energia immagazzinata nell'induttanza viene scaricata sulla batteria attraverso il diodo.

cyberhs:
Ma comunque io sapevo che la desolfatazione è una serie rapida di cicli di carica/scarica a partire da 14.4V (batteria da 12V) con correnti massime di 20A.

la corrente assorbita dipende dallo stato di carica della batteria, cioè se ho una batteria profondamente scarica ed è in salute se la metto sotto carica a 14,4volt avrò una corrente molto alta per il primo istante che andra a calare fino a tendere a 0 quando è completamente carica. per dargli 20A in continuazione devi salire tanto di tensione, anche 16-18volt se non di più, ma distruggerai gli elementi! l'obbiettivo di questo circuito è di pulsare la batteria con tensioni di picco anche di 50v in modo da staccare i sali che si sono formati sugli elementi che si andranno a sciogliere nell'elettrolita. questo vale per tutte le batterie piombo acido comprese le agm che sono negli allarmi, luci di emergenza, gruppi di continuità, ed anche nelle batterie che vengono usate con i pannelli fotovoltaici.