Domotica con Arduino

Per ragioni di costo l'eth potrebbe essere solo sul nodo "coordinatore" però non toglie che si possa implementare simili funzioni anche sul bus "leggero" che fa parlare i nodi tra di loro.

anche con can-bus si potrebbe fare la stessa cosa, una sorta di "plug&play" (che brutta parola... :))
la logica è incapsulabile in (quasi) qualsiasi protocollo, per questo mi piaceva l'idea e poi con l'autoconfigurazione iniziale , l'esperienza "out of the box" sarebbe quasi immediata ed a portata di tutti no? ::slight_smile:

Ciao a tutti e soprattutto a Marco!
Se ricordi, tempo fa, ti avevo contattato per cercare un "gruppo amatoriale arduino" a Milano: il mio sogno segreto era proprio quello di mettere assieme un sistema domotico.
Sono architetto e ho sempre odiato le soluzioni convenzional/commerciali dei grandi produttori: chiuse, vincolanti, complesse poi da gestire, coordinare, progettare e realizzare in cantiere.
Purtroppo non ho affatto grandi competenze in elettronica e quando accarezzavo il sogno domotico, mi è sempre piaciuto l'X10: semplice, modulare. Non mi ha mai convinto troppo nè il costo complessivo (25-35? ogni attuatore o comando fuori scatola - praticamente il doppio se incassati - ), che moltiplicato per il numero dei pezzi da installare diventa una bella spesa!

Come progettista (anche un po' avventuroso) cerco una soluzione davvero semplice, di quelle per cui a qualsiasi elettricista possa dire: "ascolta, mi devi (o: ti fornisco) 10 arduino che mi metti qui, qui e qui; colleghi questi cavi qui e qui; li metti questi attuatori e sensori" poi si accende, un minimo di configurazione e via.

Inoltre, se interessa il concetto, quando si ristrutturano appartamenti convenzionali, il costo teorico medio per "punto luce" è circa pari a 50? (Milano): quindi ogni scatola - prese, telefono, interruttore che sia - costa così. Fate i calcoli per una stanza e per l'intero appartamento.
Ora, se introduco un sistema domotico, tra doppini e sistemi aggiuntivi, l'installatore mi fa schizzare i prezzi alle stelle e la mia bella domotica mi va fuori mercato e rigettata dal cliente (oltre tutte le obiezioni che l'elettricista solleva e i rifiuti per cose che non conosce).

Credo che la strada debba essere ridurre e semplificare sulla base di uno schema elettrico domestico convenzionale (per avere meno conflittualità sulla posa e una serie di benefici secondari, pur rimanendo in normativa):

  • abolire le linee degli comandi (si taglia il 50% almeno dei cablaggi sottotraccia e dei costi: niente più interruttori a parete);
  • telecomandi (universali?) IR o piccolo dispositivo WIFI o altro trasponder (che risulterebbe poi utile particolarmente per anziani e disabili, potendo portarselo dietro ed evitare "rischiose" passeggiate nelle stanze; se necessita l'interruttore convenzionale a parete, ho visto in rete alcuni comandi fissabili a parete senza batterie (con la pressione meccanica si genera una piccola corrente elettrica che alimenta l'IR o trasponder ed invia il comando al ricevitore); inoltre, attuazioni via etere riducono i numeri e i costi dei controller;
  • si avrebbero quindi solo linee principali per potenza e luce (fondamentalmente attuatori) e si ridurrebbero i pin di input sul controller, riducendo ulteriormente i costi...
  • ne deriva che le linee di potenza e luce sono le uniche posate e servono serialmente i carichi, pertanto dovrebbero essere indirizzate (in power-line mi pare di capire sia più bello ma più costoso, tuttavia, se ho risparmiato i costi delle linee di comando, posso sempre permettermi di spendere per il doppino da far correre sempre parallelo alla 220 senza che all'elettricista venga il mal di testa... :))
  • ci sarebbe poi l'eventuale problema di capire come trasmettere Audio/video in tutta l'abitazione...

Da ultimo c'è bisogno di capire la modulareità della componentistica:
1 - telecomandi
2 - pulsanti filomuro, risposizionabili, programmabili, via etere, autoalimentati
3 - relè standard per comando motore
4 - motori e motorini d'attuazione per classi d'impiego semplificate (grande sforzo: avvolgitore tapparella, garage,...; piccolo sforzo: chiudiporta, termovalvola,...) e che si possano anche adattare su situazioni esistenti (penso al rubinetto della canna in giardino...)

  • microcontroller con override da computer e gestibile con interfacce anche http (integrazione smartphone...)
    5 - una scatola unità sensori ambientali da collegare alla linea luce o forza (penso a una scatoletta che contenga standard ad esempio sensore temperatura, umidità, - per esagerare - allagamento, fumi, vento, pioggia, etc) magari con inserimento modulare degli stessi (il sensore pioggia non lo monto nella versione interna...).

Se c'è qualcosa che posso fare per il gruppo (normativa, valutazione esigenze per cantieristica, analisi costi installazione e/o problematiche ed esigenze ricorrenti utenza "standard",...) sono a disposizione!
(spero di non aver esagerato!)
A presto!

come powerline ho trovato questi modem:
http://www.linksprite.com/product/showproduct.php?id=23&lang=en
e pure
http://www.lorix.com/cat054.php?n=1#1

che parlano rs232... e non costano neanche un botto rispetto a quello che si risparmia nei cablaggi.
Ci sono anche alcuni modelli predisposti per xbee per realizzare una specie di ponte radio con altri moduli

ahhh un architetto proprio quello che ci voleva! :slight_smile:
Io vedrei utile anche un bel pulsante che mi indichi domotica si/domotica no e poi dovremmo studiare anche sistemi per la pulizia dell'abitazione in nostra assenza.

ehh, anche quello mi sono chiesto: se non ci fosse un modo per fare uno scooba open source... (che magari mi tagli anche il prato...)
piuttosto che un robottino circolante per casa con i suoi sensori antitrusione e ambiente integrati: una sola sonda valida per tutto...

anzi al meglio: un robottino che si aggancia di volta il volta al pack sensori o al pack pulizia... risparmiando inutili duplicazioni di motori, controller, sensori, cavi...

nel senso magari ci possono essere dei guasti nel sistema domotico e sarebbe utile tornare al sistema standard.

Ste hai un messaggio pvt! :slight_smile:

Un sistema hoover robot open source è già in studio, c'è un topic ad hoc.. in cui mi sto cimentando io stesso.. :wink:

Per la domotica.. a sto punto scopriamo le carte.. io sto lavorando proprio su questo, ma come detto, diversamente a come pensate voi su un sistema high level.. da interfacciare con robot hoover system, tagliaerba, e tutta una serie di droni.

Stare dentro ai 50? a punto luce è una cosa semplice se si usa un Arduino per stanza, il resto sono relè e sensori..

Dai, chi inizia a sperimentare?? Io qualcosa già sto facendo.. ma più sulla programmazione e la gestione dei servizi che sui sensori. Altri che si occupino dell'hardware??
Creiamo un gruppo per il can bus e uno per l'rs485??

Ciao a Tutti,
non ho grandi competenze in materia, ma sono molto interessato dall'argomento e provo a contribuire:
Ammettendo che ogni stanza (od ogni porzione di stanza) sia dotata del suo Arduino, ed ogni Arduino di una serie di input (interruttori, sensori) e di output (principalmente comandi verso relè) può avere senso un protocollo di questo tipo: all'eccitazione di un input l'Arduino pubblica un messaggio sul bus (messaggio tipo indirizzo-Arduino-target/output-target/azione sull'output). L'arduino che si riconosce nell'indirizzo target (al limite lo stesso arduino che ha generato il messaggio) opera di conseguenza sull'output indicato.
Così facendo posso impartire comandi su qualsiasi nodo senza distinguere fra comandi in locale o in remoto, posso creare funzioni di log recettive a tutti i messaggi, posso con indirizzi dummy creare comandi per tutti gli output o per sottoinsiemi (si deve solo scegliere bene come definire gli indirizzi, poi mi vengono facili funzioni tipo "spegni tutto"), posso... non so non ci ho ancora pensato.
E' una considerazione cha ha un senso (il mio dubbio è che il singolo arduino possa contemporaneamente sia mandare che ricevere un messaggio)? Si da già per scontato che sistemi del genere funzionino così (per il CAM delle macchine mi sembra di ricordare qualcosa del genere)?

Paolo

penso che la tecnica di indirizzamento quantomeno usata in X10 vada già bene e forse basta adattarla x arduino:
su ogni attuatore, comando o altro c'è 1 jumber che setta l'ID dell'unità
il primo bit identifica il macroinsieme, il secodo il dispositivo specifico (es: appartamento del condomino; attuatore XY)

*intendevo: jumper

altra considerazione a ruota libera: trasporto audio/video per integrazione dei sistemi telefonia fissa vivavoce/videocitofonia/filodiffusione
in modo da ovviare la duplicazione di costi o almeno integrando videocitofonia con i tel DECT :slight_smile:

per il software di controllo e gestione conoscevo
http://misterhouse.sourceforge.net/
e se nn ricordo male si poteva integrare con plug-in ad hoc, ergo x arduino... :slight_smile:

Piuttosto di MisterHouse, dai un'occhiata a DomotiGa!

ecco lo sapevo!!!
Ma la piantate di mettere in mezzo ste cose ? io poi non combino null'altro!
OK Mi attacco al carretto pure io :smiley:

Ottimo, quindi domotiGa può diventare la culla di riferimento per il progetto e bisogna interfacciarlo con arduino!
Bisognerebbe fare anche un elenco dei componenti elettronici (es: sensore umidità,...) scelti per prezzo/affidabilità/reperibilità in modo da selezionare un gruppo standard di componenti cui fare sempre riferimento (io sono un po' incompetente però per dare risposte certe...).
In secondo luogo, potremmo anche pensare a qualcosa tipo gruppi di acquisto e magari proporre a Massimo di renderli disponibili sul marketplace di arduino: una specie di domotica out the box...! :slight_smile:

domanda a caldo.. domotiGA + arduino è possibile facilmente?

ciao, è da tempo che ravano la rete valutando gli OSS per la domotica.
MisterHouse sembrava promettere la gestione di Arduino, ma non ne è venuto fuori nulla.
DomotiGa secondo me ha delle potenzialità: gestione integrata informatica della casa, quindi non solo domotica ma anche sorveglianza, multimedia, gestione della dispensa :slight_smile: (davvero!)...
Il che lo rende un progetto completo.
A mio avviso il punto critico principale è l'interfaccia.
Nel senso che è scritta in Visual Basic (con Gambas); questo implica le seguenti cose:

  • ha bisogno di un server X per girare;
  • una implementazione anche piccola comporta la conoscenza di un linguaggio a mio avviso da evitare (non voglio essere polemico o schizzinoso, ma quando vedo i GOTO mi viene la pelle d'oca...)

Piuttosto ha senso "prendere spunto" per partire con una nuova gui (o meglio wui), più leggera, meno esosa di risorse e più semplice da mantenere / modificare.
Ovvero una classica piattaforma LAMP con largo uso di ajax (in uno dei suoi framework, tipo jquery o dojo o altro).
Sarebbe così possibile mantenere la parte "server" anche su un device a basso consumo e di minimo ingombro, tipo un SheevaPlug o anche un NSLU2.
Poi la gestione la si può fare da qualsiasi device che abbia un web browser : un palmare, un pc tipo eeeTop (monitor da 15 pollici touch screen ;)), $altro_ancora.

Che dite?

Altra cosa: chiaro che il tipo di implementazione si basa anche sulla scelta del protocollo di comunicazione con Arduino, ancora in discussione...

DomotiGa o simili sono delle interfacce...qui l'idea di partenza era quella di creare l'hardware che costituisce l'infrastruttura dell'impianto domotico.
Se ci sforziamo di renderlo il più semplice poissibile, poi sarà altrettanto più semplice usare diverse interfacce già pronte.

Mentre per il discorso protocollo direi che in queste ultime due sere ho cercato di decidere cosa avrei scelto e perchè. Il risultato è stato una propensione verso il CAN.
In pratica se ho inquadarato bene il problema l'unica difficoltà sarebbe quella di riuscire a dialogare col chip CAN controller.
Anche se l'RS485 offrirebbe buone prestazioni ci sarebbe molto più da studiarci sotto ed il risultato non supererebbe quello ottenuto col CAN, neanche come costi...il gioco non vale la candela.

DomotiGa o simili sono delle interfacce...qui l'idea di partenza era quella di creare l'hardware che costituisce l'infrastruttura dell'impianto domotico.
Se ci sforziamo di renderlo il più semplice poissibile, poi sarà altrettanto più semplice usare diverse interfacce già pronte.

...hai ragione, anche se senza interfaccia un'impianto di domotica è bello e utile la metà :smiley:

Cmq, concordo: questo thread nasce per definire lo standard HW, ma son certo che ne apriremo un'altro in seguito per l'interfaccia :stuck_out_tongue:

Come dice giustamente Federico il primo passo è ragionare sull'hardware, fatto quello Arduino si può collegare a tutto quello che si vuole!

In modo che chi voglia un sistema entry level non debba pensare a server o gui complicate (e prezzi esosi), con 5 o 6 Arduino potrebbe gestire la casa.
Per chi volesse un sistema high level potrebbe poi interfacciarsi veramente facilmente con Arduino e la sua porta seriale, quindi no problem, in qualunque momento successivo si può pensare alla gui.

Io in questo momento sono un po' preso (ho troppi progetti in ballo), ma se chi sta sperimentando con i bus postasse qualche considerazione e test come Federico potremmo portarci avanti veramente! :sunglasses:

Hehe! Concordo che privare un impianto domotico dell'interfaccia grafica spaziale, non ha senso, anche perchè è un benefit che esce quasi gratis!! ;D

Probabilmente nei prossimi giorni cercherò di procurarmi qualche esemplare della più usata accoppiata MCP2515 e MCP2551, così da seguire il gregge di chi sulla rete ha già sperimentato con Arduino e CAN.

Qualcuno ha dei suggerimenti migliori (anche dall'alto ;)) o si vuole aggregare?