Energie alternative

Un post leggermente datato ma piuttosto interessante:
http://www.byoblu.com/6be5515f-f04e-49ba-b977-c4a63ca8e592/post.aspx

E un'altra fonte:

Sorge inevitabile e legittima la domanda: perché allora il nucleare “civile” non è stato chiuso da tempo? In effetti negli USA dopo l’incidente di Harrisburg del 1979 per 30 anni l’industria elettrica privata non ha più ordinato una nuova centrale nucleare, ed ha annullato moltissimi ordinativi. Gli interessi economici miliardari dell’energia nucleare corrompono i governi (segretamente allettati a volte dall’accesso a questa tecnologia, che apre comunque la strada alla bomba). Il nucleare “civile” si sostiene solo per l’«esternalizzazione» dei costi e delle perdite, di cui si fanno carico i governi, cioè i contribuenti! Incentivi, sovvenzioni, garanzie sui capitali investiti, limitazione delle responsabilità per i danni di incidenti (il governo giapponese sta studiando il modo di “alleggerire” Tepco dall’onere economico dei risarcimenti di decine o centinaia di miliardi), controlli sanitari, assunzione dei costi per la gestione e i depositi delle scorie radioattive, costi scaricati e nascosti nei programmi militari (in Francia non vi è separazione netta tra attività civili e militari nei bilanci, personale, impianti, materiali, amministrazione, ciclo del combustibile: l’utente francese paga meno di noi l’elettricità in bolletta, ma sicuramente la paga molto di più, con gabelle mascherate nelle imposte per le spese militari nucleari), ecc. Nessun’altra industria al mondo gode di supporti e facilitazioni così colossali.

Inoltre il bilancio economico dell’energia nucleare si regge su un ulteriore inganno, gravissimo: quello di avere accantonato e rinviato sine die la gestione della “coda” del ciclo: residui radioattivi e smantellamento (decommissioning) dei reattori. In Gran Bretagna la previsione della spesa per chiudere il nucleare pregresso lievita continuamente, e finora ha raggiunto 100 miliardi di euro; in Francia la gestione futura del lascito dei programmi nucleari comporterà spese gigantesche; in Italia per la chiusura della nostra, sia pur limitata, eredità nucleare continuiamo a pagare centinaia di milioni all’anno nella bolletta elettrica, e continueremo per decenni (decine di miliardi!).

Il complesso nucleare militare viene costantemente rinnovato e lautamente finanziato (nuove testate, nuovi vettori, nuovi sommergibili, nuovi sistemi satellitari, ecc.). La tecnologia nucleare civile invece è vecchia, le filiere commerciali di reattori sono le stesse degli anni ’50, non vi è stata nessuna innovazione sostanziale (i cosiddetti reattori “di 4a generazione”, innovativi non esistono e – se mai riusciranno a realizzarli – se ne parlerà verso la metà del secolo).

(quando l'uranio sarà finito?)

(alla faccia dell'energia nucleare low-cost!)