Cnc Laser progetto in costruzione

ratto93:
Tubino da 2.5mm di rame avvolto a coprire quasi tutta l'ottica, ci facevo circolare l'ari funzionava ma usciva caldissima, stesso tubino ma con circolazione d'acqua, funziona decisamente bene :slight_smile:

L'ottica?? che intendi per ottica?
A me scalda molto il cuore dell'housing, ovvero il pezzo di rame tornito dove è stato pressato il diodo, ma anche questo conto di rifarlo, ho intenzione di fare un blocco di rame dove alloggiare il diodo tutto di un pezzo con adeguate intercapedini dove far circolare del liquido, cercando di lasciare tra il diodo e le scanalature la minor quantità di rame possibile per fare in modo che il trasferimento termico sia migliore.
Anche qui urge disegnino cad...

Ehm ... possibile, ma non esattamente semplice, specie se vuoi usare il sistema press-fit per fissare il diodo al dissipatore.

Io personalmente, se vuoi rifare il portadiodo, ti consiglio questo sistema

al centro vedi quel piccolo cilindretto di ottone filettato all'esterno con la ghiera, e' quello che tiene pressato il diodo nella parte dissipatrice ... ne ho alcuni, ma non ho una camera che funziona decentemente per fare una foto dettagliata, comunque si intuisce lo stesso il funzionamento, hai la sede del diodo da 5,2mm, poi c'e' un pezzo di foro filettato da 6 o 7 mm come la ghiera, la ghierettina si avvita dietro il diodo e lo tiene a posto pressato, ed i fili escono al centro (non e' indispensabile rifare quella ghiera in quel modo, basta un pezzo di barretta filettata, forato al centro e con un paio di tacche per il cacciavite, o un dado saldato ad un'estremita :slight_smile: ) ... se hai accesso a qualche macchina, e' replicabile abbastanza facilmente ... l'unica cosa che forse non e' cosi facile da trovare e' il maschio M9x0.5 per filettare il portalente.

Non ho un programma cad meccanico, ma se riesco ad installare corel posso fare qualcosa di simile.

Etemenanki:
... l'unica cosa che forse non e' cosi facile da trovare e' il maschio M9x0.5 per filettare il portalente.

Sta arrivando... :grin:

9x0.5 e 11x0.5

Comunque ero più per pressarlo il diodo, avevo intenzione di fresare il foro in maniera tale da creare interferenza tra le parti e arrivare all'accoppiamento tra le parti riscaldando la parte forata quello che basta per far entrare il diodo a pressione (ovviamente non va scaldata troppo altrimenti mi gioco il diodo prima della partenza!!)
Il sistema che hai linkato è buono, un pò più macchinoso , ma niente di irrealizzabile. 8)
Ne avevo visti in giro, è una soluzione che terrò in considerazione.

Be', il principale vantaggio e' che non ti devi costruire una pressetta per incastrarci il diodo ... il secondo vantaggio (anche se si spera di non averne mai bisogno), e' che se per caso ti si frigge il diodo non devi usare la mazzetta per sostituirlo :P.

Poi c'e' da considerare un dettaglio a cui in genere nessuno pensa, e cioe' il trasferimento termico e le possibili vie termiche ... quando fai la sede del diodo da 5,2mm, lo spigolo interno e' difficile farlo "a spigolo" :stuck_out_tongue: ... in genere resta sempre un minimo di rotondita' di raccordo (tanto che in alcuni disegni meccanici di tenute che avevo visto, si "tagliava" in diagonale un qualche decimo, in modo da creare un "vuoto" nel punto in cui la parte andava accoppiata a contatto ... e' vero che si parla di centesimi, ma considera anche che parliamo di un diodo che deve dissipare parecchia potenza in calore, e che per trasferirla ha soltanto la parte del case da 5.2mm a contatto con il resto, che non e' molta ... ci sono un paio di sistemi per aumentare il trasferimento termico, ma dipende dalle macchine che hai a disposizione.

Diciamo che ho a disposizione molto di più di quello che serve, perche tanto per fare uno o due pezzi non è che mi metto a fare un programma per il centro di lavoro , me li farò a mano, tornio e fresa, penso sia più che sufficiente.
Per l'accoppiamento termico concordo che ogni decimo è prezioso, proprio a tal proposito ritengo che la pressata sia migliore in quanto si va a sfruttare la malleabilità del rame che può deformarsi quel tanto che basta a far raggiungere la massima superficie di contatto col diodo stesso.
Però è una mia opinione, magari altri la pensano diversamente.

No, no, a livello di principio e' giusto, un diodo pressato nel rame ha una maggiore efficenza in fatto di conduttivita' termica nel punto in cui e' pressato, questo e' corretto ... pero' non dimentichiamoci anche il fatto che il punto di pressione e' in fondo un'anello di contatto del diametro di 5.6mm (in genere 5.56, meno qualcosa nei punti delle tacche), alto in genere 1.15mm ... se fai il calcolo della superficie totale di contatto, ti accorgi che, per quanto buono possa essere il contatto, la superficie e' comunque un po scarsina ...

Se invece progetti la sede del diodo per sfruttare tutto il possibile, puoi arrivare a raddoppiarla, ed usando un filo di pasta termica per riempire i minimi gap che possono rimanere, aumentare di parecchio il trasferimento termico ... non ho installato un cad meccanico, ma posso simulare alcune sezioni usando eagle (se mi sentono i programmatori di eagle a fare una cosa simile mi friggono con la 220 :P) ... comunque ignora la schifezza di disegno e cerca di immaginarle come sezioni meccaniche, con i punti relativi al bordo del diodo in contatto, e non distanziati :wink:

Ne ho misurati un paio di quelli che ho qui, il barilotto e' largo 3.6, e la linguetta dove e' saldato alla base e' 4.3, questi spazi non si possono usare, ma se fai il foro passante da 4.5, ti resta utilizzabile un'anello di un'altro mezzo millimetro (la parte di diodo che verrebbe pressata contro la sede dal fissaggio a vite) ... piu ovviamente il trasferimento provocato dallo stesso fissaggio a vite sulla parte inferiore del diodo ... tenendola lunga 4 o 5 mm ed usando un filetto sottile, e della pasta termica sia sul diodo che sul filetto, e facendo la parte esterna molto precisa (quasi a pressione, in fondo :P), il trasferimento termico complessivo dovrebbe almeno raddoppiare ... ovviamente prevedendo adeguati spessori del metallo in corrispondenza dei punti di contatto.

L'unico problema che mi viene in mente e' la difficolta' a lavorare il rame, ci ho provato un paio di volte (a manom, non ho macchine a casa), e si e' sempre comportato piuttosto male ... non collabora per niente :stuck_out_tongue: :smiley:

Bhe, potrei usare entrambe le tecnologie, prima presso il diodo in sede poi avvito dietro la flangia che oltre a spingere mi aumenta di un pò la superfice di contatto.

Comunque tornando al lato elettrico... è molto complicato riuscire a regolare meglio il range di corrente senza stravolgere tutto?
Avevi detto che rinunciando all'ingresso pwm si poteva lavorare sul ref del regolatore.... se ci volessi rinunciare?
:drooling_face:
Grazie

No, non e' complicato, si puo fare in due modi ... prima di tutto non ti servono piu (riferiti all'ultimo schema che hai postato) i componenti r3, r4, r5 e tr1, e l'ingresso dell'operazionale pin 5 va a massa (lascia connessi fra loro il 6 ed il 7), a questo punto o metti il potenziometro al posto di tr2 (ma questo ti da una regolazione che potrebbe anche superare la corrente massima che tu vuoi), oppure metti il potenziometro fra il cursore di tr2 e la resistenza r6 (laterale del potenziometro al cursore di tr2, laterale a massa, e cursore del potenziometro alla r6 ... in questo modo, quando fai la taratura, prima metti tr2 a zero ed il potenziometro al massimo, poi con tr2 regoli la massima corrente che vuoi ottenere, in questo modo la regolazione del potenziometro andra' solo da zero a quel massimo, senza poterlo superare e senza friggerti il diodo)

EDIT: e controlla che il potenziometro sia lineare, non logaritmico :wink:

Scusate la mia richiesta..
Vorrei sapere se con un diodo laser ed cnc si può preparare un circuito stampato PCB, fotosensibilizzato.
dovrebbe fare la stessa cosa della fotoincisione per "consumare" il fotoresist.
Il diodo laser con una cnc dovrebbe "bruciare" la parte del fotoresist la stessa cosa che farebbe il sistema con bromografo che brucia le parti non coperte sul master...
saluti K59

Nel topic se nè già parlato... mi pare...
Si può fare ma oltre ad essere pericolosissimo avresti scarsi risultati, primo la luce che incontra il rame è come una torcia su uno specchio... secondo essendo la luce a dir poco fortissima e riflettendo ovunque andresti a fotosensibilizzare anche dove non serve..

Infatti, inoltre la tua idea non e' corretta, scusa ... la fotoincisione non "brucia" il resist, lo polimerizza, facendo in modo che la parte colpita dalla luce resista al "developer" quando lo rimuovi dopo l'esposizione, lasciando sul rame uno strato di vernice non attaccabile dall'acido che poi rimuovera' il rame (per il resist positivo ... il resist negativo invece funziona al contrario, e' la parte non colpita dalla luce che resiste al developer)

E' possibile creare stampati con il laser, ma di sicuro non con un diodo, ti serve un laser CO2 da alcune centinaia di Watt come minimo (devi usare impulsi brevissimi e molto concentrati in modo da riuscire a vaporizzare il metallo senza fonderlo, per evitare riflessioni) ... inoltre il rame deve essere pretrattato per renderlo antiriflesso, perche' e' uno dei pochi materiali che riflette quasi al 100% nei 10600nm (dato che un laser a CO2 puo tagliare anche uno specchio, gli specchi dei laser CO2 sono di rame massiccio, raffreddati ad acqua e tirati a specchio, e per quelli piu professionali anche placcati in oro, oppure in vetro speciale o seleniuro di zinco dorato)

kobra59:
Il diodo laser con una cnc dovrebbe "bruciare" la parte del fotoresist la stessa cosa che farebbe il sistema con bromografo che brucia le parti non coperte sul master...
saluti K59

Lascia perdere il photoresist, forse si riesce a fare qualcosa con della vernice nera opaca al posto del photoresist, ma è tutto da provare.

Etemenanki:
No, non e' complicato, si puo fare in due modi ... prima di tutto non ti servono piu (riferiti all'ultimo schema che hai postato) i componenti r3, r4, r5 e tr1, e l'ingresso dell'operazionale pin 5 va a massa (lascia connessi fra loro il 6 ed il 7)

Praticamente escludo la prima parte dell'operazionale?
se cosi fosse , potrei semplicemente togliere r5 dal cirduito stampato, rimarrebbe il primo stadio come prima, ma risulterebbe sconnesso dal resto quindi non influenzerebbe più niente.
E' che faccio molto prima così.Può dare problemi?

Etemenanki:
a questo punto o metti il potenziometro al posto di tr2 (ma questo ti da una regolazione che potrebbe anche superare la corrente massima che tu vuoi)

Lo escluderei visto il costo dei diodi :smiley:

Etemenanki:
, oppure metti il potenziometro fra il cursore di tr2 e la resistenza r6 (laterale del potenziometro al cursore di tr2, laterale a massa, e cursore del potenziometro alla r6 ... in questo modo, quando fai la taratura, prima metti tr2 a zero ed il potenziometro al massimo, poi con tr2 regoli la massima corrente che vuoi ottenere, in questo modo la regolazione del potenziometro andra' solo da zero a quel massimo, senza poterlo superare e senza friggerti il diodo)

Ok ed in questo caso la corrente in idle del diodo chi la controlla ?
Dovrebbe essere direttamente proporzionale a quanto è stata regolata la corrente di lavoro in stato acceso, giusto?

Etemenanki:
EDIT: e controlla che il potenziometro sia lineare, non logaritmico :wink:

Bhè si, anche se funzionalmente non cambia niente se non la più difficile regolazione.

niki77:
... togliere r5 dal cirduito stampato ...

No, non da nessun problema.

... Ok ed in questo caso la corrente in idle del diodo chi la controlla ?
Dovrebbe essere direttamente proporzionale a quanto è stata regolata la massima , giusto?

La variazione dovrebbe essere pochissima, specie cambiando R8 da 100 a 10 ohm ... ti abbatte quasi tutta la tensione di riferimento, perche' chiude dopo la resistenza da 10K, quindi anche se avessi la corrente massima regolata al massimo, in idle dovrebbe dartene veramente pochissima.

Per il potenziometro lineare, non c'e' una grandissima differenza, ma e' sempre meglio avere una regolazione piu regolare, specie verso la potenza piu alta, anche perche' non hai un LPM collegato, quindi dovresti andare ad occhio, e non e' facile (a meno di non usare un voltmetro per leggere la tensione sulla resistenza di limitazione, magari sfruttando la meta' inutilizzata dell'operazionale ... non ti darebbe ovviamente una lettura della reale potenza emessa, ma potrebbe essere usato per leggere, ad esempio, da 0 a 100%, in base alla corrente ...)

@Niki77 hai novità sei più andato avanti ? e voialtri ragazzi ?

Io ho rispolverato la piccola e sto finendo la grande viste le giornate piovose e l'influenza...

Di che tipo?
L'elettronica di controllo del diodo fatta dal mitico etemenanki va come un treno.
Ho dovuto reistallare tutto nel PC del CN perche si era sputtanato il kerne rtai, ma ora è aposto.
Ho fatto il postprcessor per artcam, cosi i percorsi di taglio/incisione me li faccio alla stessa maniera in cui fascio gli altri e ne sono molto soddisfatto.
Ho modificato il CN ricavando l' uscita per pilotare l' accensione del diodo e quindi anche questo è a posto.
Mi è rimasto da finire il dissipatore per il diodo e assemblare regolatore/alimentatore/diodo in modo da avere un unità compatta da poter inter cambiare con il mandrino della mia fresa.

Però, complimenti :slight_smile:
una domandina, non ho ben capito, come software cosa usi ? inkscape e qualche addons fatto appositamente ? tipo Gcode tools o cosa ?
io come hw uso quello dello scorso anno, solo che ho difficoltà a impostare la nuova area nel tool che mi trasforma il disegno in Gcode, nonostante la cnc sia 30x30cm contro i 33x33mm di quella originale mi stampa sempre su un area troppo piccola.. per questo chiedevo che software usi...

Come controllo CN uso emc2,per creare i percorsi Artcam,ma è un prodotto a pagamento.

An :slight_smile:
Va bene :slight_smile:

Sto provando un laser Ir per incidere delle superfici chiare, qualcuno ho idea di come fare a metterli a fuoco per bene ? lavora ad 808 nm e col cellulare o altre telecamere faccio un sacco di fatica a vedere il punto luminoso...