magico mondo dei fuse =(

Sto cercando di capire come funziona il sito per il calcolo dei fuse (questo: AVR® Fuse Calculator – The Engbedded Blog)
Sto partendo da questa guida: AVR Tutorial - Fuses (se ne avete di migliori suggerite pure)

Ora io ho un attiny 85 cloccato a 16Mhz internamente come spiegato qui: http://arduino.cc/forum/index.php/topic,73754.0.html

Che cavolo devo scegliere nel listone con tutti i possibili clock? Quella sotto la scritta Features?

Grazie

Gliel'hai data una lettura alle pagine 78-80 della mia Guida, qualche cenno utile c'è, non risponde direttamente alla tua domanda, ma almeno ti fai un'idea un po' più concreta di quella che hai su questo "mondo".

Va attivato il fuse PLL come ho scritto sul mio post:

Poi devi selezionare per il fuse basso la voce che utilizza il PLL interno con valori di startup di 16 CK/14 CK + 64ms

@michele
No quella parte penso di averla saltata. Mi riprometto di leggerla.

Per il resto non ho capito come funziona il sito.

ho capito bene ? si puo' usare l'attiny85 a 16MHz senza quarzo esterno ?
Lo si puo' fare anche con 8A/328P ?

Testato:
ho capito bene ? si puo' usare l'attiny85 a 16MHz senza quarzo esterno ?

Io l'ho fatto seguendo quel topic.

Testato:
Lo si puo' fare anche con 8A/328P ?

Non lo so.

Il PLL (phase-locked loop) lo ricordo ai tempi andati, in quanto era un circuito che, se non ricordo male, coinvolgeva un VCO (oscillatore controllato in tensione) ed un comparatore di fase e permetteva di moltiplicare in uscita la frequenza che gli si applicava in entrata. La ragione per cui si usavano principalmente, ma abbiate pietà perché vado sempre a memoria, era che non si riuscivano ad ottenere frequenze elevate basate direttamente su componenti stabili come i quarzi, che arrivavano (ed arrivano) a frequenze relativamente limitate. Quindi tali circuiti partivano appunto da un oscillatore estremamente stabile (appunto il VCO) e poi moltiplicavano la frequenza in modo digitale. Nei tempi in cui lavoravo alla Wilbikit (anni 82-84), in cui scoppiò il boom delle cosiddette Radio Libere, realizzamo un kit di montaggio che si basava proprio su un circuito del genere per generare l'intera gamma FM 88-108MHz. Infatti nel circuito erano presenti i cosiddetti "contraves" (commutatori decimali-binario meccanici) con cui potevamo settare la frequenza XXX,YYMHz; a valle c'era poi uno stadio RF da un paio di watt. Il progetto fu realizzato da un genio bolognese di cui non ricordo più il nome, e che durante uno dei miei viaggi tecnici presso il suo lab (uno sgabuzzino 3x3mt che era la manifestazione terrena dello stato dell'Universo al momento del Big Bang) mi fece capire che l'RF non era per me, quando risolse in 3 secondi un problema che ci stava facendo dannare da un mese, semplicemente spostando l'orientamento di un condensatore a disco a cui ora lui aveva assegnato la funzione di separatore di stadio :astonished:
Scusate lo sfogo storico. la serie ATmegaxx8 non ha il PLL, almeno dallo schema a blocchi e da quanto riesco ad interpretare io sul datasheet

[quote author=Michele Menniti link=topic=131668.msg990769#msg990769 date=1352567621]
Il PLL (phase-locked loop) lo ricordo ai tempi andati, in quanto era un circuito che, se non ricordo male, coinvolgeva un VCO (oscillatore controllato in tensione) ed un comparatore di fase e permetteva di moltiplicare in uscita la frequenza che gli si applicava in entrata. La ragione per cui si usavano principalmente, ma abbiate pietà perché vado sempre a memoria, era che non si riuscivano ad ottenere frequenze elevate basate direttamente su componenti stabili come i quarzi, che arrivavano (ed arrivano) a frequenze relativamente limitate. Quindi tali circuiti partivano appunto da un oscillatore estremamente stabile (appunto il VCO) e poi moltiplicavano la frequenza in modo digitale. Nei tempi in cui lavoravo alla Wilbikit (anni 82-84), in cui scoppiò il boom delle cosiddette Radio Libere, realizzamo un kit di montaggio che si basava proprio su un circuito del genere per generare l'intera gamma FM 88-108MHz. Infatti nel circuito erano presenti i cosiddetti "contraves" (commutatori decimali-binario meccanici) con cui potevamo settare la frequenza XXX,YYMHz; a valle c'era poi uno stadio RF da un paio di watt. Il progetto fu realizzato da un genio bolognese di cui non ricordo più il nome, e che durante uno dei miei viaggi tecnici presso il suo lab (uno sgabuzzino 3x3mt che era la manifestazione terrena dello stato dell'Universo al momento del Big Bang) mi fece capire che l'RF non era per me, quando risolse in 3 secondi un problema che ci stava facendo dannare da un mese, semplicemente spostando l'orientamento di un condensatore a disco a cui ora lui aveva assegnato la funzione di separatore di stadio :astonished:
[/quote] :astonished:

Da quello che ho capito è una prerogativa degli attiny*5.
Qualcuno mi correggerà sicuramente.

ho dato un'occhiata ai ds dei tiny_x4 e dei mega_xxx4 e mi pare che non si parli nemmeno lì di PLL, quindi sembrerebbe proprio una prerogativa esclusiva, ma posso sbagliarmi anch'io.

dai dai che può essere che ho detto una cosa giusta

erpomata:
dai dai che può essere che ho detto una cosa giusta

ROTFL XD quando si dice "avere fiducia in se stessi" XD

In questo campo poco poco

Confermo. Che io sappia gli unici chip supportati dall'IDE ad avere il PLL interno per ottenere i 16 MHz è proprio la serie Attinyx5.

Thanks,
Mike bella la storia del condensatore, la RF non mi ha mai interessato