Con questa fase elimineremo il rame in eccesso dalla nostra piastra.I motivi di un eventuale insuccesso, a causa del danneggiamento del rame delle piste, durante la fase di incisione, sono svariati:
1. La protezione delle piste di rame non è buona a causa di un'errata preparazione del master o della scadenze qualità del materiale di protezione, quindi l'acido o sale riesce a penetrare tra le sue trame e corrode il rame;
2. La concentrazione dell'acido o sale che usiamo per l'incisione è troppo alta, rendendolo estremamente potente, ciò fa sì che esso riesca a danneggiare la protezione, avendo poi gioco facile sul rame;
3. Il tempo di incisione eccessivo: se "dimentichiamo" la piastra nel liquido di incisione alla lunga l'effetto è quello dell'elevata concentrazione, ecco che diventa fondamentale controllare costantemente lo stato del rame in eccesso.
A questi motivi bisogna aggiungere le situazioni in cui l'operazione di incisione non riesce a corrodere il rame in eccesso:
1. La piastra non è stata pulita prima della preparazione del master, le macchie presenti su di esso possono diventare resistenti al liquido di incisione;
2. Il liquido di incisione, a cause delle troppe volte che è stato usato, ha ormai perso efficacia;
3. Il liquido di incisione è troppo poco concentrato e non ha il necessario potere corrosivo;
4. Ci sono poi gli errori dell'inesperienza: pensare il lasciare una piastra a "bagnomaria" in una bacinella con il liquido di incisione, magari tenendo il lato rame verso l'alto per poter seguire il procedimento, sarà certamente una delusione per le nostre aspettative; il perché lo capiremo più avanti, quando spiegherò la tecnica.
Prima di tutto dobbiamo avere chiaro un principio: i migliori risultati si ottengono con il liquido di incisione riscaldato a temperatura di 40-50°C e continuamente in movimento, e la piastra di rame deve stare sospesa nella soluzione, posizionata in verticale o con la parte ramata verso il fondo ma non a contatto con esso; la spiegazione di questi particolari è semplice: il liquido di incisione a caldo reagisce meglio e più rapidamente, la piastra in una di quelle due posizioni tende a perdere più facilmente il rame man mano che esso si stacca ad opera del liquido. Con questo punto di partenza diventa semplice spiegare vantaggi e svantaggi di ognuno dei materiali che andremo a descrivere, iniziando dal contenitore per il liquido di incisione:
1. Bacinella di plastica: le dimensioni sono quelle tipiche, una da 30-35 cm di diametro va bene per la maggior parte dei casi ed è estremamente economica da acquistare. Quali sono gli svantaggi? Diventa difficile poter riscaldare la soluzione senza avere qualcosa che impacci le manovre, oppure si è costretti a riscaldare prima il liquido, che però nella bacinella si raffredderà abbastanza rapidamente. Per fare stare il liquido in movimento diventa difficile usare una pompa per liquidi senza sporcare tutto e mettere a repentaglio la propria incolumità (non scherzo!) o quantomeno quella dei propri indumenti; per questo motivi si è costretti ad agitare il liquido con una bacchetta di plastica oppure a muovere la bacinella in continuazione, facendo attenzione a non travasare il liquido. Come detto la piastra deve avere un suo posizionamento, in questo caso può essere solo quello con la parte ramata rivolta verso il fondo; dobbiamo prevedere quindi una base di appoggio, costituita da quattro cubetti di un materiale pesante (non devono galleggiare) e non metallico, l'ideale sarebbero quattro cubetti di ferro plastificati; su di essi, che dovranno essere completamente sommersi dal liquido si poggeranno i quattro spigoli della piastra.
2. Vasca di incisione verticale: questo è uno strumento specifico, quindi i risultati sono ovviamente eccellenti, ma il costo sale parecchio, rispetto alla bacinella. Posto che ne esistono di ogni tipo, fino a quelle industriali, quella che uso personalmente, con risultati ottimi, è venduta allo stesso prezzo da due diversi distributori. Ne parlo perché è la più economica in assoluto, pur avendo prestazioni di tutto rispetto, e perché i due distributori sono arcinoti su questo Forum, quindi nessuna pubblicità occulta: si tratta di RS e Futura Elettronica. Il prezzo è identico, 99 euro iva inclusa + trasporto, ma è già dotata di elemento riscaldante e pompa d'aria, più due ottimi supporti per la base. Mi limito a due soli prodotti, i più usati in assoluto, comunque non meno pericolosi degli altri:
1. Percloruro ferrico: è il più usato, si vende già in soluzione al 50-60% (circa 5-600 grammi disciolti in un litro di acqua, per un totale di circa 1200cc), oppure in granuli da disciogliere; in questo caso la concentrazione la stabilite voi. Personalmente ho messo 500 grammi in 1 litro di acqua. Il risultato è un liquido marrone intenso che se cade su qualcosa la tinge immediatamente di giallo; dopo il primo esperimento ho fatto ricorso a gel di ammoniaca (prodotti per le ceramiche sanitarie) e alcool per pulire il più possibile, con buoni risultati, ma è meglio prevenire usando un bel telo di plastica per coprire un'area di circa 1mq attorno al contenitore. Il costo: 1Kg in granuli, che ci permette di preparare circa 2,5lt di soluzione, costa circa 10-14 euro, ma con tutta quella roba inciderete moltissime volte, prima che inizi a lavorare male. Consiglio di preparare i primi 500cc e poi aggiungerne un cucchiaio ogni volta inizia a diventare debole, per ravvivarla.
2. Soluzione di acido muriatico e acqua ossigenata, prodotti presenti in qualsiasi casa e abbastanza economici ma, in questo caso, ugualmente efficaci.
[Pelletta]La soluzione va preparata di volta in volta, non è possibile farne un litro e conservare la parte in eccedenza perché quando si mescolano i due liquidi si generano dei gas peraltro nocivi, quindi alla fine il contenitore potrebbe anche esplodere.
Questo tipo di soluzione va usata a temperatura ambiente, non necessita di bulbo riscaldante! Quando si crea la soluzione avviene una reazione esotermica quindi la temperatura sale parecchio se si esagera con la concentrazione dei due liquidi.
Il materiale da usare può essere: acqua ossigenata a 40 volumi (in farmacia) e acido cloridrico (muriatico) al 70% (in ferramenta); bisogna usarne quanto basta per coprire appena la scheda. Un trucco: se si comincia a sentire che il calore sotto la vaschetta comincia a diminuire, aggiungere un po' di acqua ossigenata. In 3 o 4 minuti al massimo e con pochi cl di soluzione il risultato è garantito;
Una regola fondamentale dei laboratori di chimica: "mai dare da bere all'acido!" cioè prima si versa l'acqua ossigenata e poi l'acido, altrimenti schizza di brutto. Le gocce che si aggiungono successivamente non creano problemi in quanto la soluzione ormai è diventata meno aggressiva.Una cosa è certa, qualunque sia la scelta: L'AMBIENTE DEVE ESSERE BEN AERATO, possibilmente lavorare stando vicino ad un balcone o una finestra, meglio ancora vicino alla serranda aperta del garage (niente moto/automezzi vicino!), usare occhiali da lavoro (quelli sovrapponibili anche agli occhiali da vista, con grandi lenti plastiche trasparenti), una mascherina da lavoro (quelle di carta con l'elastico, ottime come filtro per la respirazione) e guanti in lattice, con i quali manipolare la piastra senza rovinarsi le mani; evitiamo ASSOLUTAMENTE di tenere il volto sopra la bacinella o vasca, c'è il rischio di schizzi o esalazioni nocive!Chiudiamo con la tecnica, che ormai dovrebbe essere chiara:
1. Se usiamo la bacinella: SOLO nel caso del percloruro: riscaldare il liquido prima o mettere dentro un piccolo bulbo riscaldante da acquario. Creare la base per i quattro spigoli della piastra, inserire la piastra (deve restare completamente sommersa dal liquido), iniziare ad agitale il liquido con una stecca di plastica o facendo leggermente ondeggiare la bacinella; ogni 3-4 minuti sollevare la piastra e controllare la condizione del rame in eccesso; naturalmente quando siamo vicini alla fine, il controllo va fatto più frequentemente.
2. Se usiamo la vasca: l'operazione è più semplice e veloce; in dotazione ci sono delle mollette di plastica con dei fili rigidi metallici che servono per sospendere nel liquido la piastra agganciando i fili al bordo superiore della vasca, la piastra quindi sta in verticale. PRIMA di inserire la piastra sospesa bisogna accendere il riscaldatore e la pompa, per 2-3 minuti, in modo da rimescolare bene il liquido e riscaldarlo uniformemente, poi spegniamo per il tempo necessario ad inserire la piastra, infine riaccendiamo tutto. Per darvi un'idea una piastra da 10x4cm dopo 4 minuti di incisione era perfetta. Poiché non si vede assolutamente nulla, anche se la vasca è trasparente, in questo caso dovete sollevare la piastra ogni paio di minuti tenendola dai fili (ma comunque sempre usando guanti, occhiali e mascherina). NB: nel caso della soluzione a base di acido muriatico l'elemento riscaldante NON serve.
[Dab77]:in allegato un mini foglio di calcolo con la formula presa da questo sito: http://www.dr-lex.be/hardware/tonertransfer.html#etch per il calcolo della soluzione di H2O2, HCl e H2O per l'incisione delle basette. Inoltre ho aggiunto la formula per convertire i Volumi di H2O2, in percentuale. Sono gradite correzioni e/o migliorie