[OT]: Realizzare in casa i propri PCB, cosa serve?

Bene, ora abbiamo il nostro stampato tra le mani, ma ancora non è pronto, infatti le piste appaiono nere o blu scuro, magari con qualche residuo di carta attaccato (secondo la tecnica usata per proteggere il rame delle piste stesse) e i nostri bei tondini (o piazzole) hanno un bel punto interno senza rame, e va forato!
Questa fase spesso viene considerata semplice e l’approccio, specialmente le prime volte, non avviene con la necessaria concentrazione, almeno fino al primo danno….
Tanto per cominciare molti iniziano dalla pulitura, personalmente lo considero un errore: il nero del toner contrasta decisamente meglio rispetto al rame pulito, e questo aiuta in fase di foratura, visto che in genere si lavora con punte da 0.8 mm a 1.2 mm di diametro.
Quindi conviene semplicemente lavare la piastra, sempre con i guanti in lattice, in acqua abbondante (non usate il lavandino di casa, specialmente se avete lavorato col cloruro ferrico, rovinate le parti cromate); quindi asciugatela con della carta assorbente (tipo rotoloni). Ora siamo pronti per la foratura.
A questo punto diventa fondamentale l’attrezzatura: se volete fare un lavoro come si deve non potete fare a meno di un trapano a colonna; credo, per diretta esperienza, che il migliore in assoluto sia il “piccolo” Dreamel con il suo supporto a colonna (che costa più del Dreamel stesso!!), ha una precisione favolosa, il giusto peso (dopo un po’ di fori il braccio inizia a “innervosirsi”) e una velocità che permette di fare fori netti e precisi, inoltre non carica del suo peso le punte, al momento del contatto col PCB, mentre i trapani normali tendono a rompere più facilmente le punte.
E diamo il giusto spazio anche a questi importantissimi accessori: potete usare le comuni punte in ferro ma surriscaldano facilmente e si possono deformare, inoltre si spezzano frequentemente. Anche in questo caso più si spende e meglio si ha: le punte elicoidali in acciaio sono superlative, tutto l’opposto delle sorelle in ferro (anche il costo però…). Veniamo ai diametri: 0.8 mm va benissimo per la maggior parte dei componenti (zoccoli, resistenze, condensatori, led, piccoli transistor, diodi di segnale, connettori tipo strip), inoltre un eventuale errore di foratura è meno dannoso, in quanto si riesce a fare un nuovo foro abbastanza vicino; in diversi casi serve la punta da 1 mm, ovviamente componenti con i reofori più grossi (condensatori di capacità elevata, resistenze ad alto wattaggio, diodi raddrizzatori, transistor e mosfet di potenza più alta dei tipi piccoli in plastica, integrati regolatori); più raramente serve la punta da 1.2 mm (connettori di uscita, portafili, connettori per l’alimentazione). A volte si commette l’errore di pensare di poter sopperire ad una punta più grande usando il metodo di roteare il trapano per “allargare” il foro, la cosa non merita le parole di un commento, non c’è altra soluzione che acquistare 2-3 punte a tipo e non restare mai senza rifornimenti, capita la giornata storta e poi doversi fermare per una punta è quantomeno innervosente!!! I fori vanno fatti sempre dal lato rame, anche se disponete di un PCB serigrafato, non combacia mai perfettamente la serigrafia col foro, inoltre forare dal lato componenti significa creare delle fastidiose sbavature nel rame che andranno necessariamente eliminate.
Quando credete di aver finito la foratura mettete il Vostro PCB tra voi ed una bella lampada a luce calda e scoprirete che al minimo state mantenendo lo standard statistico di un foro dimenticato ogni 10-15 fatti; rimettete mano al trapano e ora avrete finito davvero la foratura.
Quindi potete completare l’operazione di pulitura: se le piste sono protette da toner o PnP (che a sua volta protegge il toner) una passata di acetone (quello che si usa per lavare lo smalto per le unghie) ed una nuova sciacquata e vedrete il lato rame in tutto il suo splendore; in qualche situazione particolarmente ostinata potete ricorrere all’acqua molto calda, all’alcool e perfino ad un’altra passata di “sidol”, addirittura potrebbe essere necessaria una passata con la spugna abrasiva per lisciare qualche asperità da foratura.