Salve,
vorrei chiedervi perché se si applica una tensione di 5V tra GND ed il pin13 di un arduino questo si "accende" anche senza alimentazione esterna... ho misurato e scorrono circa 30 milliAmpere (ho notato che succede lo stesso anche applicando tensione ad altri pin digitali)
Come si può risolvere l'inconveniente?
Lo chiamo inconveniente perché se il circuito a valle del pin ha un alimentazione a se stante l'arduino non pilota correttamente il circuito ma crea situazioni imprevedibili...
Non dici QUALE Arduino perciò diamo x scontato che sia la Uno.
Vedi lo schema pubblico di Arduino Uno sul sito ufficiale
Il pin 13 è collegato a led con resistenza.
Gli integrati CMOS, di cui l'ATmega328p di Arduino Uno fa parte, hanno dei diodi di protezione sugli ingressi: uno collegato da massa verso il pin e l'altro dal pin verso Vcc. In questo modo, la tensione in ingresso non può andare al di sotto di -0,7V o al di sopra di Vcc+0,7V. Nel primo caso, però, una corrente eccessiva brucia il diodo mandandolo in cortocircuito verso massa o, peggio, aprendolo. Nel secondo, prima di tutto va ad alimentare il microcontrollore e tutto ciò che sta collegato alla Vcc; poi, se la corrente supera quella normalmente assorbita, la tensione sale e danneggia tutto.
Non bisogna mai applicare tensione su ingressi o uscite dai dispositivi collegati! Una resistenza in serie, quando permessa, può evitare danni.
Sì, mi pare sia quello il LED, applicando tensione al pin 13 la corrente fluisce verso GND tramite RN2A ed il LED, per questo escludevo che potesse essere quello il motivo dell'alimentazione del micro-controllore, non avevo considerato le protezioni interni per sovra e sotto tensione.
Secondo voi la soluzione migliore è utilizzare un transistor o un fotoaccoppiatore per evitare l'inconveniente? pensavo ad un fotoaccoppiatore così da tenere elettricamente isolato tutto.