Salve ragazzi, vorrei chiudere un contatto senza usare un relè... come posso fare? In pratica devo "ponticellare" elettronicamente due pin, come se avessi un interruttore virtuale. Qual è il metodo più semplice ed economico?
Grazie a tutti.
Un Fet in TO92.
Usi Drain e Source come contatto, e il Gate come porta collegata ad un pin di controllo.
BaBBuino:
Un Fet a canle N, in TO92.Usi Drain e Source come contatto, e il Gate come porta collegata ad un pin di controllo.
Le informazioni che fornisci per poter essere aiutato, forse sono un pò pochine...
Tensione ?
Corrente?
Ambito di utiizzo?
cose così...
Lo ha detto: ponticellare 2 pin, quindi tensione e corrente è quella dei pin.
Credo che BrainBoostewr intenda a quale tensione e per quale corrente deve lavorare nel circuito ... (io potrei anche voler chiudere 2 pin su un circuito da 60V, e se non te lo dico, come fai a saperlo ? XD)
A parte questo, serve anche sapere in che modo sono connessi i pin al circuito ... se uno dei pin e' a massa o al positivo non ci sono problemi, ma se non hai un riferimento di massa (ad esempio matrice di tasti a livelli differenziali), rispetto a cosa lo piloti il gate del fet ? ...
Ho pensato a due pin di Arduino. Sono stato ingenuo?
Questi in base a cosa chiudono secondo te?
Ed anche gli SSR...
E' sufficiente la formazione di un campo elettrico non lo scorrere di una corrente.
Ehm ... aspetta ... dove ho messo la frusta di filo spinato inzuppata di acido formico ? ... (scherzo XD)
Seriamente ... per attivare (chiudere) un FET e' sufficente che vi sia una differenza di potenziale che genera un campo elettrico sul gate, ma essendo, appunto, una differenza, deve per forza essere riferita a qualcosa ... nello specifico (dei fet e mosfet in generale, tralasciando le formule, che mi fanno venire il mal di testa :P), e' il campo creato dalla differenza di potenziale fra gate e drain, e che chiude il circuito fra drain e source quando sul gate e' positiva (canale N) o negativa (canale P) rispetto al drain ... e' ovvio pero' che se tu ti limiti ad applicare una carica generica sul gate senza alcun riferimento, non saprai mai se conduce o no ...
Ad esempio, se lo usasse per chiudere due pin di Arduino, se fossero ingressi non servirebbe a nulla, se fossero uscite si chiuderebbe solo se sul gate ci fosse una tensione maggiore (canale N) o minore (canale P) rispetto al pin su cui e' connesso il drain, se fosse qualcos'altro non funzionerebbe come ti aspetti ...
Gli esempi che hai postato tu sono diversi, il 4066 contiene quattro "interruttori bidirezionali" comandati da un pin di enable, non singoli fet ... il circuito interno equivalente di ogni "interruttore" e' composto almeno da 5 mosfet, 3 a canale N e 2 a canale P (in alcune versioni sono 4 a canale N e 3 a canale P), piu 3 inverter, e comunque il segnale di controllo deve essere positivo rispetto alla massa dell'alimentazione, altrimenti non si chiude ... il rele' statico contiene un'optotriac che pilota un triac di potenza, con il segnale di pilotaggio riferito all'elettrodo 2 del triac di solito , e comunque funziona solo per l'alternata ...
L'unico sistema per "emulare" un pulsante in cui almeno uno dei pin non ha alcun riferimento certo a massa o al positivo, purtroppo, al momento rimane un contatto meccanico, che sia un rele' standard o un reed poco importa ...
EDIT: per correttezza bisogna ammettere che il 4066, in alcuni limitati casi, puo emulare un'interruttore meccanico, ma appunto con molti limiti ... non deve mai scorrerci corrente superiore ad una ventina di mA, non devono mai esservi applicate (ai capi degli interruttori) tensioni superiori all'alimentazione o inferiori al potenziale di massa, e causa perdite dato che in stato di ON la sua resistenza non e' simile a zero come in un contatto meccanico (puo arrivare a 1200 ohm) ...
Scusate ragazzi delle poche informazioni ma sono molto scarso in elettronica... cerco di spiegarmi meglio... Ho da poco comprato una tastiera usb qwerty molto economica, l'ho aperta ed ho estrapolato il chip che gestisce la matrice per inviare la pressione dei tasti al computer. Mi sono accorto che collegando il chip al computer e ponticellando due pin dello stesso avviene la pressione del tasto corrispondente. Vorrei adesso comandare da arduino la chiusura dei contatti dei pin del chip in maniera tale da fare delle macro più avanzate con la sola pressione di un pulsante. lo so che postrei realizzare delle macro via software ma ho bisogno di comandi esterni alla tastiera del computer. Non so se passa tensione o corrente o come diavolo si chiami tra un pin e un altro del chip...
Grazie mille ragazzi!
Appunto ... quei chip usano un sistema di scansione a matrice ... dato che funzionano a 5V ed usano correnti molto basse, potresti (usando la stessa alimentazione del chip per gli integrati, e con la massa in comune anche ad Arduino), usare i 4066 come interruttori ... quello e' uno dei pochi casi in cui probabilmente funzionerebbe ...
Suppongo che le "macro" (o sequenze) le generi con Arduino, o qualcosa di simile ...
EDIT: vedo adesso che ti riferisci a pulsanti esterni ... si, potresti comandare gli ingressi dei 4066 anche con dei pulsanti, con le opportune resistenze e condensatori (pull-down e filtri)
Ethe ho capito, cosa intendi, ma gli SSR funzionano anche in continua ed in entrambe le direzioni, quindi viene meno la polarizzazione diretta. E questa è anche via ottica (il campo elettrico è generato dai fotoni).
Puoi anche provare a metterti appeso ad una corda (così sei isolato da terra) e toccare il Gate di un Mos, vedrai che scorre una corrente tra Drain e Sourceanche se non scorre alcuna corrente tra Gate e Source.
GRAZIE!!!
tcesco:
Scusate ragazzi delle poche informazioni ma sono molto scarso in elettronica... cerco di spiegarmi meglio... Ho da poco comprato una tastiera usb qwerty molto economica, l'ho aperta ed ho estrapolato il chip che gestisce la matrice per inviare la pressione dei tasti al computer. Mi sono accorto che collegando il chip al computer e ponticellando due pin dello stesso avviene la pressione del tasto corrispondente. Vorrei adesso comandare da arduino la chiusura dei contatti dei pin del chip in maniera tale da fare delle macro più avanzate con la sola pressione di un pulsante. lo so che postrei realizzare delle macro via software ma ho bisogno di comandi esterni alla tastiera del computer. Non so se passa tensione o corrente o come diavolo si chiami tra un pin e un altro del chip...
Grazie mille ragazzi!
Se sei molto scarso in elettronica, è meglio che ti fai aiutare. Nel caso di contatti multipli come lo è la tastiera, il CD4066 che ti ha suggerito Ethe va benissimo.
BaBBuino, guarda che la frusta la cerco davvero ... XD ... con la resistenza interna tipica del gate di un mosfet intorno ai 1000 Megaohm, capta disturbi anche solo se lo guardi male
... non e' che se ti isoli e lo tocchi non c'e' campo elettrico, perche' il tuo corpo agisce da antenna, captando ogni possibile disturbo in aria, quindi quando tocchi il gate, ci trasferisci il campo generato dai disturbi ... il campo e' alternato, quindi per meta' del tempo le semionde saranno "piu positive" (o piu negative, se usi un canale P) rispetto al drain, ed in quegli intervalli il fet condurra' ... ma sara' un pilotaggio causato dai disturbi, non voluto ... funzionano nello stesso modo anche gli interruttori a sfioramento ... se tu ti isolassi TOTALMENTE dall'ambiente esterno, ad esempio in una camera anecoica schermata, con te ed il fet dentro, vedresti che non si attiva toccandolo ... perche' non ci sarebbero disturbi che i ltuo corpo puo captare, nella camera ...
Il rele statico come quello che hai linkato va solo per l'alternata ... ci sono versioni con l'uscita a mosfet che funzionano anche per la continua, ma solo se l'uscita e' alimentata ... inoltre l'optoisolatore all'interno non genera un campo elettrico mediante i fotoni (se ti sentisse il prof, ti picchierebbe :P) ... il fotodiodo genera infrarossi, che mandano in conduzione il fototransistor (o fototriac), che a sua volta pilota il resto ... ma solo se "il resto" e' in qualche modo alimentato ... se non mi credi, prendi un SSR e prova con un tester ad alta impedenza se si chiude l'uscita quando alimenti il led, vedrai che non e' cosi (a meno che il tester non riesca a dargli abbastanza corrente, ovviamente ... devi provare su portate alte)
Mmmmh... non segui.
Se sei appeso e isolato, hai voglia a prendere disturbi per effetto antenna, ma mi spieghi come fa circolare una corrente se sei isolato da un polo? Non è un effetto capacitivo,ma proprio un campo elettrico.
La prova che dici è assurda: Per sua natura un tester su Ohm è una sorgente di tensione (normalmente di circa 1V), che se fosse come dici tu, genera cmq un potenziale elettrico di riferimento sui piedini.
Per l'optoaccoppiatore nel Transistor: (da wikipedia)"grazie al fatto che gli elettroni, che sono generati dai fotoni che colpiscono la giunzione tra la base ed il collettore, vengono iniettati nella base e la corrente così prodotta viene successivamente amplificata dal transistor"
Mi sa che stiamo facendo confusione ... per l'opto: i fotoni mandano in conduzione il transistor nell'opto, non generano il campo elettrico ... quel passaggio si riferisce alle cariche generate dai fotoni all'interno del chip di silicio che costituisce il transistor di uscita, e che lo manda in conduzione per effetto fotoelettrico, non ad un campo elettrico generato esternamente ... se ad un'opto non colleghi un circuito ed un'alimentazione, lui piu che il minimo di campo interno non genera (con un millivoltmetro molto sensibile potresti misurarci qualcosa, ma non certo una vera e propria tensione di uscita come, ad esempio, in una cella solare)
Per il fet: no, e' il concetto che esprimi ad essere sbagliato, probabilmente hai in mente il funzionamento dei transistor, in cui deve scorrere una corrente di base per mandarli in conduzione ... il fet si basa su un campo statico, non sullo scorrere di una corrente ... di fatto, a parte la corrente di perdita del materiale di cui e' composto, nel gate NON scorre alcuna corrente ... ti limiti ad applicarci un campo elettrostatico (e quindi anche quello generato dai disturbi ambientali o raccolto dal tuo corpo) per mandarlo in conduzione ... tanto e' vero che con alcuni fet con impedenze molto alte e di ottima qualita', si puo emulare una "memoria elettrostatica" (e' un'esperimento che ho gia fatto) ... colleghi il drain ed il source in serie con una pila, una resistenza ed un led, e lasci libero il gate ... poi colleghi per un'attimo il gate al source, in modo da "caricarlo" ed accendere il led ... se non ci sono perdite, quando scolleghi il gate, la carica elettrostatica accumulata dal gate e' sufficente a mantenerlo in conduzione anche se sul gate non c'e' piu collegato nulla ... se l'aria e' molto secca e non tocchi il gate, puo rimanere acceso anche per parecchi minuti ... non e' la corrente, che non scorre di sicuro da nessuna parte essendo un circuito aperto, a mantenerlo acceso, e' la carica elettrostatica accumulata dal gate (siccome il fet non e' un componente ideale, prima o poi si dissipa attraverso la resistenza interna e si spegne, ovviamente)
Per il tester, infatti, parlavo di strumenti ad alta impedenza ... ma comunque per un SSR di potenza, una scala tipo 200K o piu non dovrebbe generare corrente sufficente a mandarli in conduzione ...
La cosa più semplice è usare un optocoupler , ad esempio un pc817, misuri con il tester tra i 2 contatti del pulsante della tastiera quale è il + e colleghi il collettore (pin4), mentre sul negativo l'emettitore (pin3), al pin 1 colleghi una resistenza da 680 ohm e lo colleghi ad un uscita di arduino, il pin 2 va a massa arduino
Etemenanki:
Mi sa che stiamo facendo confusione ... per l'opto: i fotoni mandano in conduzione il transistor nell'opto, non generano il campo elettrico ... quel passaggio si riferisce alle cariche generate dai fotoni all'interno del chip di silicio che costituisce il transistor di uscita, e che lo manda in conduzione per effetto fotoelettrico, non ad un campo elettrico generato esternamente ... se ad un'opto non colleghi un circuito ed un'alimentazione, lui piu che il minimo di campo interno non genera (con un millivoltmetro molto sensibile potresti misurarci qualcosa, ma non certo una vera e propria tensione di uscita come, ad esempio, in una cella solare)Per il fet: no, e' il concetto che esprimi ad essere sbagliato, probabilmente hai in mente il funzionamento dei transistor, in cui deve scorrere una corrente di base per mandarli in conduzione ... il fet si basa su un campo statico, non sullo scorrere di una corrente ... di fatto, a parte la corrente di perdita del materiale di cui e' composto, nel gate NON scorre alcuna corrente ... ti limiti ad applicarci un campo elettrostatico (e quindi anche quello generato dai disturbi ambientali o raccolto dal tuo corpo) per mandarlo in conduzione ... tanto e' vero che con alcuni fet con impedenze molto alte e di ottima qualita', si puo emulare una "memoria elettrostatica" (e' un'esperimento che ho gia fatto) ... colleghi il drain ed il source in serie con una pila, una resistenza ed un led, e lasci libero il gate ... poi colleghi per un'attimo il gate al source, in modo da "caricarlo" ed accendere il led ... se non ci sono perdite, quando scolleghi il gate, la carica elettrostatica accumulata dal gate e' sufficente a mantenerlo in conduzione anche se sul gate non c'e' piu collegato nulla ... se l'aria e' molto secca e non tocchi il gate, puo rimanere acceso anche per parecchi minuti
... non e' la corrente, che non scorre di sicuro da nessuna parte essendo un circuito aperto, a mantenerlo acceso, e' la carica elettrostatica accumulata dal gate (siccome il fet non e' un componente ideale, prima o poi si dissipa attraverso la resistenza interna e si spegne, ovviamente)
Per il tester, infatti, parlavo di strumenti ad alta impedenza ... ma comunque per un SSR di potenza, una scala tipo 200K o piu non dovrebbe generare corrente sufficente a mandarli in conduzione ...
Se ti rileggi bene stai venendo sulle mie conclusioni!
". ...ti limiti ad applicarci un campo elettrostatico"
Nei mie apparati uso un SSR che commuta un segnale di preamplificazione standard di circa 675 mV, e tra il circuito che opera il comando, c'è un isolamento galvanico (assolutamente necessario sulle navi).
Ho usato l'esempio del fototransistor perchè non ho trovato il foto-mosfet Naturalmente i fotoni non fanno scorrere una corrente, ma ecccitano Elettroni sulla giunzione fotosensibile che in questo caso generano un campo elettrico.
Lo scorrere della corrente mi pareva lo avessi inteso tu visto che cercavi un secondo polo di riferimento, che serve a quello, ad uno scorrimento di corrente.
No, no, non serve a farci scorrere una corrente (tranne che nel brevissimo tempo necessario a caricare il gate), serve a creare un campo elettrico "noto e stabile" quando gli dai uno, ed a scaricarlo quando gli dai zero ... per fare un'esempio uguale al tuo, prendi Arduino ( o qualsiasi altro circuito di pilotaggio ), alimentato a batteria e sconnesso da qualsiasi altra alimentazione, e collegalo con un filo solo al gate del mosfet , senza ritorno di massa in comune ... se il mosfet si chiude, e tu non hai un ritorno di massa, vuol dire che si chiude perche' il circuito di pilotaggio ed il filo fanno da antenna e captano disturbi, quindi si chiudera' sia che il circuito di pilotaggio gli dia zero o uno, o anche casualmente, secondo i disturbi presenti ... e lo stesso nel caso non si chiuda ... senza il riferimento a massa , il campo e' casuale , e quindi e' casuale anche l'attivazione del fet ...
Se invece hai anche il ritorno di massa, il campo elettrico sul gate e' noto e stabile, quando gli dai uno il gate si carica ed il fet si chiude, quando gli dai zero il gate si scarica a massa ed il fet si apre ...
Certo che gli SSR per piccoli segnali ci sono, ma sempre di un riferimento hanno bisogno ... non conta l'isolamento galvanico, il riferimento del lato led e' la massa del led, il riferimento del lato carico e' la differenza di potenziale ai capi del lato carico, e sono totalmente indipendenti ... serve comunque il riferimento per ogni lato del circuito ... sempre ...
Sugli SSR siamo d'accordo allora, l'attivazione è da Led, che ovviamente ha bisogno di una corrente che scorre, MA è il gate del foto-mos che ha un campo elettrico generato da elettroni che si accumulano sul gate, elettroni prodotti dai fotoni!
Quando tocchi un gate hai lo stesso fenomeno, l'accumulo di cariche.
Quando tocchi un IC o il gate di un mos per VHF, e lo fulmini con i tuoi 20-50V di elettricità statica, dov'è il riferimento di massa (o di potenziale diverso) che stai cercando?