Salve a tutti,
ho un piccolo dubbio che potrebbe rivelarsi fatale per il mio nuovo Arduino Mega 2560 Rev3: sulla seguente pagina http://arduino.cc/en/Main/ArduinoBoardMega2560 al paragrafo "Summary" è presente l'indicazione "DC Current per I/O Pin 40 mA".
Questo significa che per ognuno dei singoli pin I/O Arduino riesce a fornire 40mA giusto?
E' sicuro quindi collegare per esempio un Led da 25mA (e relativa resistenza) per ogni output digitale della scheda?
Il dubbio proviene dal fatto che negli esempi sul sito si utilizzano pochi led; oppure, nel caso di molti led, si utilizzano transistor o integrati per controllare i led.
Ringrazio tutti coloro che mi potranno dare delucidazioni a riguardo perché con la funzione "search" non ho trovato nulla di specifico.
fai bene a farti venire il dubbio. 40mA sono una specifica estrema, considera al massimo 30mA. Il vero limite è dato dal microcontrollore che, COMPLESSIVAMENTE, con può erogare oltre 200mA, ecco perché vedi pochi LED.
Devi per forza ricorrere all'ausilio di integrati esterni come il MAX7219, p.es. con cui puoi pilotare fino a 8 display o una matrice di 64 led.
il MAX7219 te lo consiglio pure io ma comunque
lo potresti realizzare anche con il solo micro atmega2560, visto le porte a disposizione, ma dovresti utilizzare 2 porte e dopo aver creato una connessione a matrice 8x8 con driver dovresti multiplexarli gestendo la temporizzazione con uno dei timer in modo che alla fine quelli accesi risulterebbero non più di otto alla volta e quindi un minore assorbimento. Visto che i led vengono multiplexati ti conviene usare dei led al alta efficienza e luminosità con una r di polarizzazione molto bassa. L'effetto ottico comunque risulta soddisfacente, se regoli bene la temporizzazione non noterai nessuno sfarfallio.
Veramente, per quanto ne so, salvo stravaganze particolari (ricordate la storia degli ATmega "vuoti"?), NON si tratta di falsificazioni, bensì di produzioni scartate in quanto i successivi test di laboratorio hanno evidenziato problematiche tali da non far rientrare il lotto nella cosiddetta "prima scelta". L'intero lotto diventa di seconda scelta e viene venduto "come tale" a prezzi decisamente inferiori.
Davvero mi viene difficile pensare ad un'Azienda cinese che si attrezzi per copiare integrati che al costo valgono 3-4$, e quando le recuperano le spese d'impianto?
Quindi l'unica differenza consiste nel fatto che (ammesso che appartengano ad una seconda scelta) esiste una maggiore possibilità che un IC possa presentare un difetto, ma parliamo di percentuali bassissime, e se il difetto non c'è l'IC è IDENTICO a quello di prima scelta, quindi dura eccome
Ringrazio tutti molto per le delucidazioni, avrei fritto la scheda senza!
A questo punto siccome controllo 15 relays con 15 transistor BC547 adotterò lo stesso sistema per i vari led di indicazione (lasciando stare il diodo che andrebbe in antiparallelo al led).
flz47655: @Michele: beh se gli hanno scartati un motivo ci sarà.. la percentuale direi che è praticamente del 100%
Qualcosa l'hanno per forza, magari non hanno passato il test del range di temperatura se va bene, o hanno qualche cosa più grave che non va.. altrimenti perché scartarli? Se sono arrivati fino al package non saranno completamente non funzionanti ma semplicemente avranno qualcosa fuori specifiche..
Si il chip dei led non è così famoso da giustificare un clone ma tipo un IC con tirature di milioni di pezzi potrebbero benissimo..
flz, pensi veramente che ogni pezzo di un lotto venga testato singolarmente? Vivi su Curiosity
Lo scarto dell'intero lotto avviene in seguito al test di un campione (p.es. 10 pz su 10.000), se x% di quei 10 pz è fuori specifiche avviene lo scarto dell'INTERO LOTTO, che passa in seconda scelta. Quindi non è scritto da nessuna parte che tutti gli altri siano fuori specifiche, ma solo che esista una probabilità più alta. Le Aziende serie allora spiegano ai clienti come stanno le cose e si sgravano di responsabilità, in cambio fanno sconti eccellenti.
Se ad un test di qualità TUTTI i pezzi risultassero DIFETTOSI (intendendo per DIFETTO non un parametro fuori specifiche ma una mancanza vera e propria), il test viene fatto su un campione più grande, se la cosa è confermata va tutto al macero.
Se il costo di produzione è elevato esiste anche la possibilità della TERZA SCELTA, con cui siglano lotti in cui la % di test non positivo è più altra di quella stabilita per la seconda scelta ma parliamo sempre di specifiche e NON di pin che non funzionano, porte interrotte e cose del genere, gli integrati funzionano regolarmente, nell'ambito di range non rispondenti alle specifiche standard di produzione.
Le mie fonti, con buona pace degli amanti di Wikipedia (con tutto il rispetto per lo strumento), sono state una serie di Meeting tenutisi qualche anno fa presso la mia ed altre UNI, in cui venne un Direttore di Produzione della Texas Instruments con tanto di Staff, che spiegò tutta questa serie di passaggi, dicendoci che, a concetto "allargato", si faceva lo stesso con gli Hard Disk, spero ti risulti almeno questa cosa, cioè che gli HD si trovino sul mercato dei grossisti come prima e seconda scelta, in alcuni casi addirittura come terza scelta.
Il motivo per cui coinvolgevano le UNI era quello che molti problemi erano legati al fatto che non riuscivano a garantire sufficiente sterilizzazione ambientale in tutti i passaggi critici.
Tu continui a fare confusione, io sto parlando di chip "comuni", ciò a cui ti riferisci tu sono i microprocessori; figurati se vanno a testare per tutta la fase produttiva, uno per uno, un lotto di 100.000 pezzi di 74hc00 che gli costa 2-3 centesimi, forse dovresti riprendere qualche lettura di economia
Tutto il resto del tuo discorso è filosofia, materia che mal sopporto, il mondo va avanti a prescindere dalle teorie disfattiste o utopistiche, con i propri errori e le proprie soluzioni, quando nulla di elettronico si romperà più a motivo della perfetta applicazione delle regole concettuali, avvisatemi che emigro su un'altra Galassia, sai che rottura di palle non poter cambiare più il cellulare perché non si rompe mai.
ovvio che 2-3c era riferito al singolo chip.
Il concetto è abbastanza semplice:
Produci dei fiammiferi comuni al costo di 1€ al kg
Produci dei fiammiferi che si devono accendere anche in presenza di forte umidità costano 1€ l'uno
Produci dei fiammiferi che si devono accendere sfregandoli sul ghiaccio e costano 100€ l'uno
Su ogni produzione fai dei test a campione, più costa il lotto e più intensi e gravosi sono i test, che devono stabilire l'affidabilità del prodotto, perché?
Se a casa ogni dieci fiammiferi uno non si accende, a prescindere dal motivo (legno debole, solfo scadente, conservazione errata), lo butti e te ne freghi.
Se invece di uno scatolo da 1€ ne prendi uno da 100€ (100 fiammiferi da 1€) lo fai perché parti per i boschi e devi garantirti una buona affidabilità quando ti servirà del fuoco; anche lì ne trovi uno difettoso nell'intero scatolo poco male.
Ora pensa a quello che si porta sull'Everest a 7000mt 100 fiammiferi da 100€ l'uno, spende 10000 euro perché lì il fuoco diventa questione di vita o di morte, se uno non gli funziona non è detto che abbia il tempo di accendere il secondo.
Sei un ragazzo intelligente, ribalta questa stravagante metafora sui chip e capisci che intendo per comuni..... ho visto che esistono "integrati" che costano centinaia di euro, forse gli 11 di sto xx di max7219 diventano quasi trascurabili, ma certamente non lo sono rispetto ai 20-30c/mercato di un 74hc00, la relatività, caro flz, la relatività e ti spieghi ogni cosa.
ti ho attribuito un'intelligenza eccessiva, visto che avevo comunque detto che la metafora era stravagante; il vero problema non è che non ti tornano i conti, ma che hai una gran confusione in testa, salti dal test produttivo alla verifica dell'end user con la facilità di un grillo, quindi ci vorrebbero ore per spiegarti bene la cosa, se non ti piacciono i fiammiferi compra gli accendini, io non fumo comunque
Te lo dico io com'è: Banzi non testa nulla prima di far saldare le schede, ha un accordo (o molti) di fornitura dei componenti e si fida di ciò che gli garantisce il fornitore, o comunque hanno patti chiari, quindi lui mette i pezzi a disposizione degli operai (non so qual è la qualifica e mi scuso in caso di errore) che assemblano le schede. Se un fornitore si rivela poco corretto lo manda a mare e lo cambia, certamente non compra al miglior offerente.
Sui collaudi, certamente post-assemblaggio, non so dirti nulla e non mi permetto di avanzare ipotesi, pur essendomi fatta una idea abbastanza plausibile con l'esperienza fatta sul Forum, riguardo i neofiti con problemi iniziali.
Fosse per te dovrebbero misurare anche R e C prima di montarli, non solo i tre-quattro chip che ci stanno, meno male che tu non c'entri nulla altrimenti Arduino lo pagheremmo qualche centinaio di euro. Chiudo la questione, forse bisognerebbe tornare OT.
flz47655:
Beh ora mi sembra eccessivo darmi del "meno intelligente" semplicemente perché non ho mai approfondito queste cose (anzi non ce le hanno mai nemmeno spiegate per bene) e pensavo funzionassero in modo diverso da come ce le hanno dette.. appurato che testano a campione direi di chiedere qui il discorso
Non te la prendere, non volevo affatto offenderti, "meno intelligente" assume un significato negativo in caso di paragone con un normo-intelligente. Io ho detto chiaramente che sei un ragazzo intelligente ma che ti ho attribuito una intelligenza maggiore di quella che poi hai dimostrato di avere nell'interpretazione della mia sciocca metafora; ciò non sminuisce affatto, per quanto mi riguarda e per quanto te ne possa fregare, che la tua intelligenza è comunque superiore alla media; spero di essere stato più chiaro ora.