Interessante fenomeno, già riscontrato a suo tempo con le Raspberry PI 2 ed ora riscontrato con Arduino 101 ...
... insomma, chiudete i vostri circuiti dentro una scatoletta NON trasparente
Guglielmo
Interessante fenomeno, già riscontrato a suo tempo con le Raspberry PI 2 ed ora riscontrato con Arduino 101 ...
... insomma, chiudete i vostri circuiti dentro una scatoletta NON trasparente
Guglielmo
:o :o :o Dai.... è un fake... non ci posso credere !
Assoi
cam9500:
:o :o :o Dai.... è un fake... non ci posso credere !
Assolutamente no, non è il primo caso di componenti elettronici che esposti a luce intensa, sopratutto quella solare diretta, danno di matto, p.e. i sensori di pressione usati su i droni devono essere schermati molto bene dalla luce altrimenti forniscono dati errati.
Allora c'è proprio crisi...... si risparmia anche sulla plastica del case !
No, no: è tutto vero, almeno per la 101!
Guarda i due video sul 101 sul link di Guglielmo.
Se un flash, un LASER e la luce del Sole possono fare questo al limitatore di corrente USB, mi domando cosa può fare una sorgente radioattiva oppure un LED UV!
Sisisi.... ho visto ma.... roba da matti !
L'avessi saputo quando aprivo i 2n3055 avrei aspettato e risparmiato un sacco di fatica :D:D:D
Scusate l'ignoranza elettronica... ma è un problema di luce o di surriscaldamento ?
cam9500:
Allora c'è proprio crisi...... si risparmia anche sulla plastica del case !
Non è così, la realtà è che normalmente i componenti elettronici sono dentro dei case, non sono esposti direttamente alla luce come nel caso dei prototipi di laboratorio o le schede come Arduino, pertanto i case dei componenti hanno come ruolo primario la dissipazione termica e proteggere il silicio.
La schermatura dalla luce, da parte del case, è una funzione secondaria e in certi casi, più unici che rari, alcuni componenti esposti a forti sorgenti luminose hanno malfunzionamenti.
Da notare che tutti i componenti elettronici attivi sono fotosensibili, tanti anni fa si scoperchiavano i transistor per ottenere dei fototransistor low cost, si faceva sopratutto con i componenti surplus che si compravano un tot al kg in sacchetti con dentro un mix di tutto di più.
C'è anche chi usa i led come fotodiodi, a riprova del fatto che i componenti sono fotosensibili, non sono efficienti come un vero fotodiodo, però la cosa funziona.
nid69ita:
Scusate l'ignoranza elettronica... ma è un problema di luce o di surriscaldamento ?
Luce, in particolare la componente UV, peggio ancora con radiazioni di frequenza maggiore, che può addirittura danneggiare il componente se esposto direttamente il die senza alcuna protezione.
Qualsiasi accoppiamento N-P a silicio o germanio funge da fotocellula. Se riceve luce produce una tensione/corrente e fa condurre transistori.
Le radiazioni di piú alta energia fanno la stessa cosa ma anche con involucri chiusi perché penetrano senza problemi materiale di plastica e anche secondo il tipo dei metalli di bassa densitá/spessore.
Ciao Uwe
...tanti anni fa si scoperchiavano i transistor per ottenere dei fototransistor low cost, si faceva sopratutto con i componenti surplus che si compravano un tot al kg in sacchetti con dentro un mix di tutto di più.
Che ricordi mi stai suscitando: i transistor al Germanio verniciati di nero... bei tempi!
cyberhs:
Che ricordi mi stai suscitando: i transistor al Germanio verniciati di nero... bei tempi!
Me li ricordo ...
Guglielmo
Si transistori in vetro verniciati di nero.
Ciao Uwe
Tutti "giovanissimi" i frequentatori abituali di questo forum.
Eh, gia ... quando i fototransistor costavano un'occhio, era piu semplice prendere una radiolina scassata e sverniciare quei transistor in case di vetro ...
Poi c'e' da considerare, al giorno d'oggi, che anche alcune plastiche che alla luce visibile sono nere opache,m a frequenze diverse (anche UV, ma piu spesso IR) sono perfettamente trasparenti ... ;)-
che sfizio
ho dei diodi a baffo di gatto che sono in vetro trasparente.
Al baffo non gli fa effetto la luce ?
Se e' molto forte, si, ma in genere, essendo la zona di contatto molto limitata (in pratica la punta del baffo), la sensibilita' e' minore di quella dei die planari ...