alcatrak:
pensavo di far così, durante li giorno la batteria si carica e intanto si usa, ma principalmente si carica e durante la notte si usava e basta
Ok, questo è come dire: annaffio il deserto e divento il magnate dei pomodori del Sahara. Il ragionamento non fa una piega, è tecnicamente fattibile. Però... ce la farò con la bottiglietta da mezzo litro dello zaino?
Qui arriva la realtà: no, con solo quella bottiglietta non ce la posso fare. Per fare le cose servono delle quantità ben precise.
Un circuito consuma energia (wattora, Wh).
L'energia è la potenza per il tempo.
La potenza è la portata per la pressione (corrente per tensione)
Quindi per sapere quanta energia ci serve dobbiamo misurare la corrente, la tensione e il tempo.
Questa è l'acqua che ci serve.
Ora dobbiamo vedere dove andare a prenderla. Il sole ce la tira a secchiate (circa tre o quattro volte più abbondanti in estate che in inverno). Noi dobbiamo raccogliere quel che possiamo di quelle secchiate, e metterne via anche per la notte, e magari per qualche giorno buio...
Un Arduino consuma una ventina di mA a 5V costantemente, vuol dire una potenza di 0.1W, che in 24 ore fanno 2.4Wh di energia al giorno (876Wh all'anno).
Il DBM (dimensionamento barbaro minimo) vuole che un pannello capti annualmente almeno 2.5 volte l'energia consumata, cioè 2.19kWh.
In Italia un pannello correttamente orientato estrae annualmente da 1.2 a 1.5kWh per ogni watt di picco di pannello (i nordisti sono più sfortunati), questo vuol dire che la potenza minima di picco di in pannello per alimentare il solo Arduino non deve essere inferiore a 2.19/1.2 = 1.8W
Se ci sono altri consumi tutto aumenta in proporzione. Il DBM comunque non garantisce di non restare a secco in inverno, è solo un calcolo di massima.
Il DBM prevede anche una batteria che contenga almeno 3.5 volte l'energia consumata giornalmente, quindi per il solo Arduino sarebbero almeno 8.4Wh.
Che batteria minima servirebbe? Una che contenga almeno 8.4Wh, può essere tanto una 12V 0.7Ah, che una 3.7V 2300mAh.
Come sopra, se ci sono altri consumi tutto aumenta in proporzione.
E la ricarica? Punto dolente, durante le brevi "secchiate" bisogna riuscire a catturare più litri di quelli che il circuito beve durante tutto il resto del tempo. Tutto il surplus andrà a caricare la batteria.
Immaginiamo di voler ricaricare la nostra 8.4Wh in tre giorni, vuol dire altri 2.8Wh surplus al giorno,
(2.4+2.8 )365=1.898kWh/anno.
Serve un pannello minimo 1.8982.5/ 1.2 = 4W
Quanto era la celletta di Amazon? Ah si, 0.7W. Quasi sette volte meno del minimo richiesto per far funzionare il solo Arduino senza niente altro... (e non abbiamo parlato di rendimenti che peggiorano ancora le cose)
Per far funzionare decentemente il solo Arduino è quindi necessario un pannello tipo questo con una bella batteria 12V 1.2Ah, un regolatore di carica (magari senza LED che consumano inutilmente) e uno step-down per produrre i 5V... oltre a un punto senza ombre dove poter piazzare il pannello, con inclinazione ottimizzata per il sole invernale.
Quindi sotto col tester, quanto assorbimento per quanto tempo ecc e fare una stima giornaliera e annuale 