Cercando su RS dei transistor pnp ho trovato questi PBSS302PX, leggendo il datasheet ho visto che ha dei valori negativi, come faccio a calcolare la resistenza da mettere sulla base?
Confesso che è la prima volta che mi capita una cosa del genere e mi ha spiazzato
Metto il link al datasheet http://it.rs-online.com/web/p/transistor-impieghi-generali/0485375/
Vorrei usarlo per alimentare un piccolo amplificatore fatto con l'integrato LM386 (vorrei alimentarlo solo quando serve per avere più autonomia sulle batterie).
L'amplificatore lo alimento con 7.2V (un pacco di 6 stilo ricaricabili) e monta uno speaker da 5W 8 ohm.
Come si fa il calcolo quando si ha dei valori negativi sul datasheet?
Non sto chiedendo il compitino perchè sono svogliato bensì perchè vorrei capire come si fa in questi casi.
Grazie a tutti
Perchè ti serve proprio il PNP, no perchè di norma un NPN è più indicato per fungere da interruttore, principalmente perchè il circuito di pilotaggio si riduce a 2 resistenze, una verso GND e una verso il pin del micro.
Comunque i valori negativi spesso vengono usati proprio perchè è un PNP, alle volte invece trovi il valore assoluto e sai che è negativo perchè stai maneggiando un PNP ma è meglio sempre specificare il segno.
Per usare un NPN in funzione di interruttore in genere si usa dividere la corrente di collettore per il beta hfe, che ti da il valore di corrente di base necessaria da imporre per avere appunto la saturazione. Se questa supera il valore massimo erogabile dalla porta si deve scegliere un transistor con hfe più alto oppure configurare 2 o più transistore in configurazione darlington, oppure ancora un darlington in unico case.
PS: non ho scaricato il datasheet, quindi non so che caratteristiche ha.
Ciao.
I PNP li usi inversamente agli NPN.
Un NPN lo mandi in conduzione con un segnale HIGH sulla base mentre un PNP con un segnale HIGH si disattiva.
Un NPN si disattiva mandando LOW, un PNP lo mandi in conduzione con un segnale LOW (o negativo, ma non puoi perché l'Atmega328 non può fornire tensioni negative).
Si usano gli NPN per pilotare carichi presenti sul collettore, i PNP per pilotare carichi presenti sull'emettitore.
Un altro impiego dei PNP è quando vuoi garantire un contatto chiuso anche in assenza di alimentazione dal micro: essendo in conduzione con un segnale LOW sulla base, l'Atmega non deve spedire nessun segnale. Quindi è vantaggioso usarli quando devi risparmiare corrente (es.: circuito in standalone).
I valori negativi significano che hanno una direzione opposta a quella definita come positiva (corrente da + a - e tensione misurata tra - e+) Il segno segna solo la direzione.
Secondo me se vuoi togliere l'alimentazione al LM386 é meglio interrompere l'alimentazione e non la massa con un NPN.
Userei al posto di un transistore PNP un P-MOSFET. Perdi meno tensione tra emettitore/colletore o source/drain e lo piloti senza consumare corrente. (OK il PBSS302PX é un PNP con una tensione UCE sat bassisima).
Ricordati che mettendo il PNP Ti serve un secondo transistore per pilotarlo perché l'arduino non riesce a dare la tensione di alimentazione per spegnerlo.
Ciao Uwe
Giusto per precisare un'attimino :P:
I PNP li usi inversamente agli NPN.
Giusto, due bjt con le stesse caratteristiche sono perfettamente simmetrici e complementari.
Un NPN lo mandi in conduzione con un segnale HIGH sulla base mentre un PNP con un segnale HIGH si disattiva.
Un NPN si disattiva mandando LOW, un PNP lo mandi in conduzione con un segnale LOW
Giusto, se per HIGH e LOW si intendono differenze di potenziale positive e negative rispetto all'alimentazione del transistor.
...ma non puoi perché l'Atmega328 non può fornire tensioni negative
Questo non è proprio esatto, un segnale LOW (0V o quasi), sulla base di un PNP con emettitore sul Vcc è di fatto un segnale "negativo" e manda in conduzione il transistor.
Si usano gli NPN per pilotare carichi presenti sul collettore, i PNP per pilotare carichi presenti sull'emettitore.
Leo, ma questa dove l'ha sentita?? Non esiste una "attitudine" naturale dei transistor di questo tipo; come detto NPN e PNP sono perfettamente complementari, la tipologia di utilizzo è condizionata unicamente dal tipo di applicazione che si vuol realizzare.
Un altro impiego dei PNP è quando vuoi garantire un contatto chiuso anche in assenza di alimentazione dal micro: essendo in conduzione con un segnale LOW sulla base, l'Atmega non deve spedire nessun segnale.
Volendo seguire alla lettera l'esempio non è proprio cosi. "LOW" è un segnale! Se il micro non è alimentato l'uscita dei suoi pin sarà ad ad alta impedenza (e NON low) per cui il PNP (alimentato evidentemente da qualche altra parte) NON andrà in conduzione.
dalubar:
Si usano gli NPN per pilotare carichi presenti sul collettore, i PNP per pilotare carichi presenti sull'emettitore.
Leo, ma questa dove l'ha sentita?? Non esiste una "attitudine" naturale dei transistor di questo tipo; come detto NPN e PNP sono perfettamente complementari, la tipologia di utilizzo è condizionata unicamente dal tipo di applicazione che si vuol realizzare.
Normalmente ho sempre visto carichi sul collettore nei transistor NPN e carichi sull'emettitore con quelli PNP. Non essendo un elettronico, ho preso per buona questa disposizione pensando a qualche motivo alla base del funzionamento dei transistor.
Visto che la corrente sugli NPN scorre da collettore a emettitore, mi pare logico collegare emettitore direttamente a massa e mettere il carico sul collettore.
E viceversa per l'altro tipo.
Un altro impiego dei PNP è quando vuoi garantire un contatto chiuso anche in assenza di alimentazione dal micro: essendo in conduzione con un segnale LOW sulla base, l'Atmega non deve spedire nessun segnale.
Volendo seguire alla lettera l'esempio non è proprio cosi. "LOW" è un segnale! Se il micro non è alimentato l'uscita dei suoi pin sarà ad ad alta impedenza (e NON low) per cui il PNP (alimentato evidentemente da qualche altra parte) NON andrà in conduzione.
Pullandolo basso sulla base dovrebbe andare in conduzione, giusto?
Grazie per i chiarimenti.
leo72:
Un NPN lo mandi in conduzione con un segnale HIGH sulla base mentre un PNP con un segnale HIGH si disattiva.
Un NPN lo mandi in conduzione facendo scorrere una corrente positiva sulla base, la tensione tra base ed emittore è solo una conseguenza.
Un PNP lo mandi in conduzione facendo scorrere una corrente negativa sulla base,
Si usano gli NPN per pilotare carichi presenti sul collettore, i PNP per pilotare carichi presenti sull'emettitore.
No, premesso che il carico si può mettere sia sul collettore che sul'emittore di entrambi i transistor, un esempio pratico è il ponte H realizzato con solo transitor NPN, di solito il carico si mette sul collettore sia per i PNP che gli NPN, esempio pratico il ponte H realizzato con coppie complementari di transistor.
La differenza primaria tra i due transistor è che con i NPN piloti un carico con positivo in comune, con i PNP piloti un carico con negativo in comune, da notare che nel caso dei PNP non è possibile depolarizzare la base con un segnale logico se l'emittore è collegato ad una tensione maggiore di quella dello stato logico alto.
Dal punto di vista calcoli non cambia nulla tra PNP e NPN, cambiano solo i versi delle correnti e le polarità, però c'è da dire che dal punto di vista tecnologico i transitor NPN hanno sempre caratteristiche migliori di quelli PNP a parità di modello, stessa cosa per i mos a canale N vs mos canale P.
Visto che la corrente sugli NPN scorre da collettore a emettitore, mi pare logico collegare emettitore direttamente a massa e mettere il carico sul collettore. E viceversa per l'altro tipo.
In realtà PNP e NON NPN sono praticamente identici, a meno del verso delle tensioni di polarizzazione. Il fatto che il carico sia sul collettore o emettitore dipende solo dalla "configurazione" circuitale che può essere, per entrambi i tipi, a emettitore|base|collettore comune, conferendo al circuito caratteristiche molto diverse.
Pullandolo basso sulla base dovrebbe andare in conduzione, giusto?
Certo che si, ma otterresti la stessa cosa "pullando" alto sun NPN. Come vedi la simmetria esce fuori ancora una volta
(il fatto stesso che si parli di "pull-up|down" significa che c'è a monte un'alimentazione.)
astrobeed:
La differenza primaria tra i due transistor è che con i NPN piloti un carico con positivo in comune, con i PNP piloti un carico con negativo in comune, da notare che nel caso dei PNP non è possibile depolarizzare la base con un segnale logico se l'emittore è collegato ad una tensione maggiore di quella dello stato logico alto.
Ciò che diceva Uwe poco prima.
dalubar:
(il fatto stesso che si parli di "pull-up|down" significa che c'è a monte un'alimentazione.)
Sì, ma la corrente che scorre su una R di pull-xxx è sempre minore della corrente consumata da un micro in stato attivo. Se lo metto in sleep, avrò un consumo molto basso, anche sommando la corrente della R, rispetto al caso in cui funziona il micro a pieno regime.
...la differenza primaria tra i due transistor è che con i NPN piloti un carico con positivo in comune, con i PNP piloti un carico con negativo in comune,
Diciamo che non ci sono "leggi" universali a riguardo, al solito dipende da ciò che si vuol ottenere...basti pensare alla tipica configurazione "emitter follower" su un NPN: alta impendenza d'ingresso, bassa impedenza d'uscita, guadagno circa 1 e carico sull'emettitore, quindi con negativo in comune.
Sì, ma la corrente che scorre su una R di pull-xxx è sempre minore della corrente consumata da un micro in stato attivo. Se lo metto in sleep, avrò un consumo molto basso, anche sommando la corrente della R, rispetto al caso in cui funziona il micro a pieno regime.
Si, è giusto, ma questo non ha relazione con la simmetria dei bjt.
dalubar:
Diciamo che non ci sono "leggi" universali a riguardo, al solito dipende da ciò che si vuol ottenere...basti pensare alla tipica configurazione "emitter
follower" su un NPN: alta impendenza d'ingresso, bassa impedenza d'uscita, guadagno circa 1 e carico sull'emettitore, quindi con negativo in comune.
Ovviamente non è una regola assoluta, diciamo che per non complicare la vita a chi non è esperto in elettronica è meglio se usano i transitor con il carico sempre sul collettore, altrimenti tocca fare un corso sulla polarizzazione, la retta di carico, etc
Hai perfettamente ragione
Dopo una lunga lettura su quanto mi avete detto ho preferito adottare il suggerimento di Uwe, un bel mosfet p-channel.
Metto lo schema:
Come mosfet ho scelto questo, un IRF9333PBF ecco il link al datasheet: http://www.irf.com/product-info/datasheets/data/irf9333pbf.pdf
A casa ho degli IRF9540 che ho già usato ma per un piccolo LM386 sono assai sprecati, inoltre ho poco spazio a disposizione sul pcb.
Vi ringrazio fino alla genuflessione per tutte le abbondanti spiegazioni sopra, dovrò anche fare un pò di pratica con esperimenti dal vivo perchè come ho sempre detto mi manca la teoria (sono un umile ragioniere e per altro nemmeno praticante :)).
Può essere valida la soluzione mosfet come da schema?
Si, può andar bene.
Date le basse tensioni (7,2V), ti consiglierei di abbassare il valore della resistenza di base di T1 a 470, 1K in modo da assicurare la piena conduzione del transistor. R43 può benissimo essere di 10K.