Ciao a tutti.
Stavo valutando di realizzare un PCB per integrare i sensori reed di porte e finestre in un progetto di domotica, per verificarne lo stato (aperte / chiuse), e predisporre delle uscite su led per indicarne lo stato anche su un pannello fisico.
Se dal lato LED (output) non ho (credo) dubbi su come gestire il PCB (mediante transistor), mi sto ponendo invece il dubbio circa il lato Input.
Un ingresso in pull-down mi forza lo stato 0 fino a pressione del pulsante, mentre un pull-up lo stato 1.
Nel mio caso ho sensori reed: a finestra chiusa "il pulsante" risulta premuto, aperta "il pulsante" risulta rilasciato.
Quale delle 2 condizioni mi converrebbe "privilegiare": disegnare un circuito in pull-up (e quindi essere "sicuro" della finestra chiusa) o in pull-down (finestra aperta)? Un circuito in pull-down mi risulta di più facile realizzazione (dal punto di vista del pcb), ma se non è l'ottimale mi oriento sul pull-up.
Che gli interruttori siano in pull up, chiudendo a 5V, o in pull down, chiudendo a massa, comunque puoi rilevare solo la chiusura del circuito: se i contatti reed si chiudono con le finestre chiuse, in caso di circuito chiuso puoi essere sicuro che la finestra è apertachiusa. In caso di interruzione del cavo, la finestra verrà segnalata sempre aperta; in caso di cortocircuito, verrà segnalata sempre chiusa.
Resistenze di pull-up o pull-down: comunque vale quanto scritto sopra. Usando le resistenze di pull-up interne, devi portare fuori la massa per gli interruttori, anziché i 5V: se la massa del circuito è collegata a terra, eviti possibili cortocircuiti dell'alimentazione.
se i contatti reed si chiudono con le finestre chiuse, in caso di circuito chiuso puoi essere sicuro che la finestra è aperta
perdonami, ma sono un attimo perplesso: contatto reed chiuso con finestra chiusa > la finestra risulta aperta?
Circa la questione dei contatti (massa o 5V) sto aspettando che il tecnico dell'impianto di allarme passi a prendere un caffe a casa (non essendo un guasto all'impianto, quando si troverà in zona passa, senno mi tocca pagare la chiamata): pensavo di sfruttare i collegamenti dei sensori che arrivano alla centralina, collegandomi in parallelo prima della centralina.
Ok, classico contatto magnetico ... il contatto è chiuso quando la tua finestra è chiusa e si apre quando apri la finestra ... l'affidabilità è piuttosto bassa ... i ladri lo sanno, o fanno corto sul filo (difatti ci sono impianti che usano tecniche per proteggersi anche da questo) o rompono il vetro e non aprono la finestra, comunque ... andiamo avanti ...
... in che senso? Tu hai già l'anello di contatti e ti vuoi metterti in parallelo alla centralina su tale anello? In tal caso, occhio, perché su quei fili viaggeranno sicuramente tensioni continue, magari superiori ai 5V ammissibili da Arduino ... io farei un po' di misure e poi sfrutterei quello che già c'è per eventualmente pilotare un foto accoppiatore e collegare quest'ultimo ad Arduino per rilevare l'apertura.
Se invece ho capito male quello che vuoi fare (relativo al parallelo) allora spiegati meglio ...
Ho corretto.
Gli impianti d'allarme commerciali con linee bilanciate, però, non vedono solo se la linea è aperta o chiusa, proprio perché basterebbe tagliare (in caso di contatti N.A.) o cortocircuitare (in caso di contatti N.C.) la linea per escludere il sensore!
Per esempio:
Discorso ladri: purtroppo se si sono messi in testa di entrare non c'è niente che li ferma (ci....lavoro 'co 'sta gente....), tranne (forse) 2 cose: una è illegale (e non ci possiamo fare affidamento), l'altra è il tempo: non ne hanno, quindi più tempo devono impiegare meno appetibile è.
Comunque il rilevare le finestre/porte è solo per uso mio (quando andiamo a dormire o usciamo) o per automatizzare qualcosa in domotica, non mi aspetto funga da deterrente per i ladri (purtroppo)
Riguardo l'anello di contatti: si, hai compreso benissimo la situazione. Ecco perchè sto aspettando il tecnico, proprio per vedere "cosa" corre su quell'anello.
Ottimo ... secondo me vedrai che con l'ausilio di un foto accoppiatore ti semplifichi la vita e isoli completamente la centralina dal resto di ciò che tu farai ... così eviti anche problemi
A proposito di fotoaccoppiatori....
Ne ho trovato alcuni (PC814) che avevo preso anni fa per una idea finita (temporaneamente) nel dimenticatoio.
Sono per l'uso con AC, ma nel caso potrei usarli con DC? I due diodi dello schema del fotoaccoppiatore sono in antiparallelo, quindi (se non dico una idiozia) applicando una corrente continua se ne accenderebbe uno solo giusto? e nel caso, sarebbe sufficiente a fare il suo dovere?
Al di là della soluzione scelta (parallelarsi a qualcosa che già funziona con tensioni sue può non essere adeguato), per tornare alla domanda iniziale, tra pull-up e down, se bisogna collegare contatti lontani, per Arduino meglio pull-up. La tensione 5V della logica deve essere più stabile e indisturbata possibile, non va mai portata in giro per lunghi percorsi. Si può certamente, e anzi è meglio, usare un'alimentazione ausiliaria, allora up o down diventa indifferente [1]. Naturalmente con pull-up a contatto chiuso leggi 0 (LOW), con pull-down a contatto chiuso leggi 1 (HIGH). Anche i pin del micro non vanno direttamente collegati a fili lunghi, ma disaccoppiati e filtrati.
[1] Negli impianti industriali invece si preferisce la pull-down, chiamata anche PNP, perché è più probabile che un conduttore vada in corto verso massa (telai, rack, quadri, passerelle). Il corto verso massa, o ugualmente il cavo strappato, deve rappresentare "assenza di comando", nell'ottica che in caso di anomalia tutto quello che è fermo deve restare fermo, e quello che è in movimento si deve fermare.
Perdonami Claudio, ma quest'affermazione non è del tutto corretta.
La differenza tra un sensore PNP ed uno NPN dipende essenzialmente da come viene pilotata l'uscita: nei sensori PNP il carico (tipicamente l'ingresso di un PLC) viene commutato sul ramo positivo dell'alimentazione mentre con quelli NPN va verso GND.
Anche se di solito l'uscita viene tenuta a livello, probabilmente con resistenze di pull-up/pull-down interne al sensore stesso, mi sono capitati tra le mani anche dispositivi con uscita flottante in assenza di carico.
E' vero che sono molto più diffusi i sensori PNP, o almeno è vero per quanto riguarda l'Europa, ma non credo che la ragione sia riconducibile alla sicurezza intrinseca della connessione (tutta da dimostrare: secondo me è più efficace usare dei sensori NC a prescindere dal tipo), quanto più al successo commerciale di alcune famiglie di PLC che adottano questo sistema e che si sono imposte come riferimento nel mercato, Siemens SIMATIC tra tutti.
Non mi sembra ci siano differenze. Se non mi sto confondendo, il primo schema che ho disegnato (con R pull-up) corrisponde a sensore (contatto) NPN, il secondo, con R pull-down, corrisponde a sensore (contatto) PNP.
Quello che intendo dire è che a caratterizzare un sensore PNP rispetto ad uno NPN non è la "direzione" della resistenza (se c'è), ma come viene pilotata l'uscita rispetto al carico che di fatto fa da pull-down o da pull-up una volta che viene collegato.
Se infatti prendi il sensore scollegato dal resto del mondo, può accadere che l'uscita sia flottante (se misuri con un tester hai un valore che può sembrare incoerente) perché tipicamente hanno uno stadio di uscita open-collector.