Si, lo so che ci sono un sacco di post sull'argomento, ma è più di un'ora che cerco e non sono riuscito a chiarire i miei dubbi :
-quasi tutti gli esempi parlano del modello da 100A che ha un'uscita in corrente e quindi come soluzione si adotta un partitore di tensione. Questo modello ha un'uscita in tensione avendo già una resistenza integrata, per cui l'esempio non è applicabile... giusto?
la forma del segnale in uscita sarà sinusoidale come l'ingresso ma con una tensione 0-1V. Scartando l'opzione di modificare l'analogreference (avendo diversi sensori da misurare), dovrei inserire un op-amp per migliorare la precisione, giusto? Sarebbe corretto utilizzare un circuito non invertente?
se l'uscita del sensore varia veramemnta da 0 a 1 V (mi sembra poco..ma se è cosi...) allora io ci metterei un bel amplifixatore x5 non invertente, cosi usi la massi mma risoluzione del convertitore (magrai invece di mettere solo resistenze fisse ci meti un trimmerino per regolare precisamente l'amplificazione!!)
Questo da come la dici tu, s epoi il segnale varia in altra maniera o entro altri limiti, bisogna ridiscuterne
la mia base elettronica è scarsissima, quindi se confermato che l'op-amp non invertente va bene, parto da qui!
io stò già utilizzando dei sensori ACS712, per cui la parte software poi non sarebbe un problema, ma volevo evitare i sensori invasivi e passare alle "pinze".
edit: mi sono reso conto da solo di aver scritto una cavolata...se l'ingresso è alternato anche l'uscita lo sarà. Quindi 1V AC. Ero abituato al sensore ACS712 che ha lo "zero" a 2,5V....
anche io amplificherei l'ucita da 0 a 1V --> 0 5V (non alternata, ma variabile tra 0 e 5V) per avere la massima risoluzione possibile.
mettere un operazionale "di mezzo" non fa male.. non carica l'uscita quindi non falsa la misura e la gestisci come vuoi anche variando il fattore di moltiplicazione.
Io L'op-amp di mezzo lo metterei, poi ci giocherei caso mai sui parametri. ma di sicuro male non fa!
Perche' un quinto della risoluzione possibile ? ... mai sentito parlare di AREF ad 1,1V ? smiley-razz smiley-lol smiley-lol smiley-lol
Scartando l'opzione di modificare l'analogreference (avendo diversi sensori da misurare)
@pitusso
Nello schema qui sopra, c’è una resistenza di carico il cui valore è "variabile", nel senso che varia in base al tipo di sensore amperometrico utilizzato. E’ necessaria se il sensore ha un output in corrente (Ampere), non se il sensore ha una uscita in tensione (Volt), in quanto la resistenza è embeddata nella pinza stessa - e quest’ultimo è il nostro caso, utilizzando una pinza SCT-013-030.
Nel nostro caso non abbiamo appunto bisogno della resistenza avendo l'uscita in tensione... ma ho sempre una tensione 0-1V !
Mi sfugge qualcosa?
Etemenanki:
Perche' un quinto della risoluzione possibile ? ... mai sentito parlare di AREF ad 1,1V ? XD XD XD
L'operazionale invece e' utile se c'e' l'uscita negativa (che friggerebbe l'ingresso di Arduino), per spostare l'offset (0) a 2,5V, semmai ...
mmh non ho mai usato VREF, quindi dare consifli su cose mai provate non è carino ]:D, ma prometto che lo studierò un pò meglio, prima di far friggere arduini hgihihih(son qui per imparare principalmente )
Dopo un pò di tempo di riflessione, riprendo la discussione....
quello che (credo) di aver capito è:
il mio sensore ha un'uscita in tensione alternata a 50Hz con 1V di picco
la resistenza è prevista all'interno del sensore
la soluzione che prevederei è:
usare un op-amp per shiftare l'offset a 2,5V
usare un altro op-amp per fare in modo che il picco sia di 5V
in questo modo posso fare la radice della media dei quadrati dei valori letti e calcolare il valore efficace della corrente che attraversa il mio circuito. Ora il punto è:
Quante delle cose che ho detto sono cavolate?
di elettronica so assai poco.... come realizzare questi circuiti? (ammesso che sia la soluzione corretta...)