Impianto domotico con Arduino

Ciao a tutti, come indicato nel titolo del post, vorrei realizzare un impianto domotico. Oltre a comandare e quindi conoscere lo stato di tutte le luci presenti, vorrei poter aprire un ipotetico cancello pedonale esterno, vorrei accendere il riscaldamento, vorrei controllare la temperatura di ogni stanza e magari aggiungere qualche altro sensore (gas, presenza, finestre aperte....)
Ovviamente le luci devono essere "comandabili" contemporaneamente, da pulsanti fisici che via software.
Quale è la migliore soluzione in termini di minor costi e cablaggio?

Altra domanda, esistono soluzioni "HomeKit" compatibili ?? Ovvero riconosciute dall'app Casa di Apple?

Io attualmente ho provato la soluzione sotto (non riconosciuto dall'app Home di apple) , ma purtroppo la società credo sia fallita e non produce più questi prodotti:
http://www.airqnetworks.com/it/prodotti/centraline/centralina-domotica-wireless
http://www.airqnetworks.com/it/prodotti/rele-wireless-controllabili-da-internet/scheda-di-controllo-wireless-con-rele-airq-305
La centralina dovrebbe essere sicuramente un raspberry (pensate che posso riutilizzarlo per altri scopi ?)
Mentre la scheda di controllo, lavora a 434 Mhz e dispone di 4 relè

Grazie a tutti in anticipo

Per evitare incomprensioni e possibili futuri problemi porto subito la tua attenzione sul REGOLAMENTO (... che ti consiglio di leggere molto bene) punto 15 con particolare riguardo al punto 15.3

Mi raccomando quindi, perché, in caso di violazione, mi vedrò immediatamente costretto a chiudere il thread.

Grazie,

Guglielmo

Ciao, stai percorrendo un sentiero pericoloso, infatti la modifica all'impianto elettrico è possibile solo da tecnici autorizzati e con materiale certificato/certificabile. Arduino non lo è, e da regolamento se provi a parlare di modifche/interfaccie con tensione di rete (230V) il thread viene immediatamente chiuso dai moderatori (gpb01 mi ha preceduto in questo mentre scrivevo)
Comunque se il tuo impianto attuale ha interruttori, deviatori e non pulsanti è difficile raggiungere lo scopo senza ricablare/aggiungere fili in quanto per sapere lo stato di un interruttore devi in qualche modo interfacciarti con esso. Per le luci qualcuno ha ipotizzato sensori di luminosità, ma in una stanza con due o più luci già la cosa è difficilmente realizzabile, io ho fatto tutto con pulsanti e relé in bassa tensione (24V) proprio per poi potermi interfacciare senza invalidare la certificazione dell'impianto.
Per gli "homeKit" forse ti conviene verificare sul sito del produttore del software quale hardware certifica

L'idea di un controllo domotico piace anche a me,ma credo sia opportuno chiarire: tu qui NON puoi parlare di modifiche ad un impianto elettrico di casa, gli interfacciamenti DEVI farli fare a personale opportunamente qualificato e certificato. Niente "fai-da-te", limitati a fare un prototipo che usa pulsanti normali e che attiva relè e led per testare il tutto).

Ma intanto parto dalla cosa più semplice:

giorgioroma:
Ovviamente le luci devono essere "comandabili" contemporaneamente, dagli attuali interruttori fisici che via software.

Pensando anche io a questa cosa, ho concluso che è possibile solamente sostituendo tutti gli interruttori fisici con altrettanti pulsanti da portare poi verso la centralina (Arduino, ma dato il numero di ingressi ti direi un Mega).

EDIT: già ti ha risposto anche Guglielmo, per cui o ti attieni alle indicazioni o il thread si deve chiudere.

Io poi vorrei ricordare a tutti i "fai da te" (... quindi NON mi rivolgo a nessuno in particolare) alcune cose che nel tempo sono state più e più volte ribadite e lo faccio portando alcuni "quote" di persone di cui ho la massima stima ...

astrobeed:
Molto semplice, Arduino non rispetta i requisiti richiesti dalle varie certificazioni per l'uso in ambito civile/industriale/militare etc., pertanto non può essere utilizzato per nessun scopo che non sia la realizzazione di prototipi, test di laboratorio, supporto allo sviluppo, studio e ricerca.

In linea di massima, con Arduino puoi fare quello che ti pare a patto che rimane sul tavolo del laboratorio e non lo colleghi a nessun impianto dove è obbligatorio usare solo parti certificate/omologate, p.e. l'impianto elettrico di casa.
Quanto sopra si applica a tutte le schede Arduino, nessuna è certificata per uso industriale/civile e non sono in nessun modo certificabili a tale uso, questo non significa che non si può usare l'ambiente di sviluppo (IDE) di Arduino per prodotti commerciali, puoi farlo a patto che sviluppi un hardware Arduino Like che sia in regola con le vigenti normative per la destinazione d'uso.

Rimane comunque vietato, senza se e senza ma, l'uso di Arduino in tutti quei settori ove ci sono anche delle restrizioni software oltre che hardware, p.e. nel mondo automotive non potrai mai usare Arduino perché il suo ambiente di programmazione non risponde alle specifiche richieste, molto severe per ovvi motivi.

... ed ancora ...

icio:
Ancora l'ennesimo tentativo da principiante...

Arduino, e la quasi totalità delle sue shield, non sono fatti per impianti civili, automazione industriale , domotica etc, i fotoaccoppiatori, in tutte queste schede, sono totalmente assenti mentre in tutte le applicazioni suddette sono presenti e talvolta abbondanti.

Arduino è fatto per imparare, e tesi di esame nei corsi scolastici, il tutto DEVE restare sul tavolo e i loro cavi MAI fatti girare in quadri, tubi e canaline

Come hanno detto anche i più esperti in questo sito, ASTENETEVI ALLA GRANDE a mettere queste schede in impianti civili e industriali, vi può capitare quande vi va bene una brutta figura e quando vi và male un danno con denuncia penale

Non aggiungo altro ... ::slight_smile:

Guglielmo

... se poi proprio volete fare qualche cosa :D, nel rispetto delle norme vigenti (quindi mettendo mano solo sulla parte a bassissima tesnione e NON modificando voi l'impianto elettrico), almeno usate prodotti "certificati" come QUESTO che è Arduino compatibile (... almeno a livello di programmazione).

Guglielmo

gpb01:
che è Arduino compatibile (... almeno a livello di programmazione).

Wow, grazie, è interessante anche per me!
Lo avevo visto al MakerFaire ma non avevo poi più guardato né le caratteristiche né il costo: 89€ per un prodotto certificato (sicuramente molto più pratico ed economico rispetto a progettare una propria board basata su Arduino e poi farla certificare), con guida DIN per installarlo in quadri elettrici, e già con porta Ethernet, USB host, e MicroSD, mi sembra ottimo!
Molto, molto interessante, grazie ancora!

Grazie a tutti per le celeri risposte, ora do un'occhiata a ció che ha suggerito Guglielmo....nel frattempo ho modificato il mio primo post...mi scuso ma non ero a conoscenza del regolamento....farò in modo che non accada più.

Comunque certo, parto dall'ipotesi di avere già dei pulsanti comandati da relè.
Grazie ancora.

gpb01:
... almeno usate prodotti "certificati" come QUESTO che è Arduino compatibile (... almeno a livello di programmazione)

Beh ... manco a farlo apposta, articolo appena uscito (ieri) QUI ...
... e segnalato su facebook dal gruppo "Arduino" QUI :smiley: :smiley: :smiley:

Non è un'applicazione "domotica", ma è un esempio d'uso ... :wink:

Guglielmo

... la Siemens che fa una cosa intelligente e la vende ad un prezzo umano ? ... non e' giusto, cosi mi mandate a monte tutte le teorie sul complotto capitalista delle multinazionali ai danni degli utenti ...

(:D)

topic molto interessante, anch'io ero interessato a sperimentare come fosse possibile realizzare un sistema di controllo domotico delle luci LED di casa in open hardware.

Da notare: nel pieno rispetto delle normative vigenti (che tra l'altro qui in Belgio sono molto meno severe che in Italia) in quanto controllerebbe solo la bassa tensione a 24V fornita alle strip LED installate nelle varie stanze, tramite internet e tramite pulsanti collegati anch'essi su un circuito a 24V. Avendo appena effettuato una ristrutturazione totale, ho installato cavi di spessore adeguato al trasporto della DC in tutte le stanze (tra 2,5 e 4mm2 di sezione, secondo la lunghezza) per poter alimentare tutte le strip LED con un unico trasformatore di potenza adeguata situato nella centralina, evitando cosi' le inefficienze ed i campi elettromagnetici generati localmente dai vari trasformatori.

Scusate pero' l'inettitudine, ma non capisco in cosa un apparato come il Siemens possa essere di aiuto: il problema mi sembra dove trovare un elemento da collocare su guide DIN (in apposita sezione o scatola separata del quadro elettrico) con relais e connessioni a vite per i diversi input (da pulsanti) e output (verso LED), possibilmente certificato. Se esiste, potreste per favore indicarmelo? Grazie infinite,

Fabrizio

>Fabribru: essendo il tuo primo post, nel rispetto del regolamento (… punto 13, primo capoverso), ti chiedo cortesemente di presentarti IN QUESTO THREAD (spiegando bene quali conoscenze hai di elettronica e di programmazione ... possibilmente evitando di scrivere solo una riga di saluto) e di leggere con MOLTA attenzione il su citato REGOLAMENTO ... Grazie.

Guglielmo

... e, dopo che avrai fatto quanto su richiesto ... basta che cerchi con Google "Arduino DIN I/O modules" e troverai un'infinità di cose.

Guglielmo

giorgioroma:
Ovviamente le luci devono essere "comandabili" contemporaneamente, da pulsanti fisici che via software.
Quale è la migliore soluzione in termini di minor costi e cablaggio?

Altra domanda, esistono soluzioni "HomeKit" compatibili ?? Ovvero riconosciute dall'app Casa di Apple?

Io attualmente ho provato la soluzione sotto (non riconosciuto dall'app Home di apple) , ma purtroppo la società credo sia fallita e non produce più questi prodotti:
http://www.airqnetworks.com/it/prodotti/centraline/centralina-domotica-wireless
http://www.airqnetworks.com/it/prodotti/rele-wireless-controllabili-da-internet/scheda-di-controllo-wireless-con-rele-airq-305
La centralina dovrebbe essere sicuramente un raspberry (pensate che posso riutilizzarlo per altri scopi ?)
Mentre la scheda di controllo, lavora a 434 Mhz e dispone di 4 relè

Grazie a tutti in anticipo

penso che la "vera tragedia" della domotica sia il cablaggio o più precisamente il corrugato sottotraccia che dovrebbe essere portato in tutti i punti strategici
e non vedo il motivo per cui bisogna insistere sull uso della 220 da pertutto, se si nota bene,
escluso poche cose di potenza, quasi tutto potrebbe funzionare a bassissimo voltaggio luci leds in primis,

bisogna provvedere a mettere almeno due tubi corrugati ad ogni finestra/balcone o possibile candidato ad essere automatizzato, una volta che si ha la possibilità di passare i cavi agevolmente tutto diventa "facile"

poi si ha solo l' imbarazzo della scelta su come/cosa fare

Consiglio a tutti la lettura di QUESTO spassosissimo vecchio post di "pablos71" che ben definisce la "domotica" :grin:

Guglielmo

Secondo me un impianto domotico deve essere progettato molto diversamente da un impianto tradizionale. Come giá detto gli attuatori (interruttori) devono essere di un altro tipo per consentire un funzionamento sia manuale che via software e gli attuatori (relé, SSR, Triac) messi da qualche parte. Questo comporta un ricablaggio dell intera casa progattato, eseguitto e certificato da persone abilitate in questo.
Per l' affidabilitá e per la sicurezza sia del impianto che della copertura assicurativa deve essere usato un prodotto commerciale programmato da chi lo sa fare.

Un impianto fai da te per risparmiare soldi, oltre che in Italia non é consentito dalle leggi e normative in vigore é anche non affidabile e secondo me non realizzaile senza ricablare la parte illuminazione della casa. Un impianto di alarme con sensori su ogni finestra ha bisogno di un cablaggio ancora diverso. Entrambe le modifiche vedo fattibili in fase di costruzione o di una ristrutturazione abbastanza profonda della casa con stesura di molte canalette nuove.

Ciao Uwe

gpb01:
Consiglio a tutti la lettura di QUESTO spassosissimo vecchio post di "pablos71" che ben definisce la "domotica" :grin:

Guglielmo

però bisogna ammettere che uno certe rogne se le va a cercare, dire che la domotica potrebbe creare problemi è una bestemmia,
se crea imbarazzo non è domotica, stessa cosa se costa tanto,

è che le cose devono essere veramente utili, e sopratutto imparare dagli errori degli altri,

magari si potrebbe partire all'inizio, con una domotica che avvisa solamente e poi man mano potenziarla,

se vieni avvisato (sempre su tua richiesta) che hai lasciato la porta garage aperta, la luce in soffitta/garage accesa peso che sia già domotica molto buona

Adesso predico bene e razzolo male... anch'io sto mettendo/progettando integrazioni all'impianto standard proprio perché mi voglio del male e soprattutto perché quelli commerciali e sicuramente funzionanti costano troppo e non sono flessibili come vorrei (anche se lo vero scoglio è il prezzo), in realtà non è domotica, la domotica per definizione deve essere automatica, funzionare senza (o quasi) l'intervento dell'utente altrimenti non si può parlare di domotica, almento a livello di definizione, infatti negli impianti civili per arrivare al livello 3 per essere considerato domotico, deve gestire come minimo 4 delle seguenti funzioni:

  1. anti intrusione;
  2. controllo carichi;
  3. gestione comando luci;
  4. gestione temperatura (se non è prevista una gestione separata);
  5. gestione scenari (tapparelle etc.);
  6. controllo remoto;
  7. sistema diffusione sonora;
  8. rilevazione incendio (UNI 9795), se non è prevista gestione separata;
  9. sistema antiallagamento e/o rilevazione gas.

Quindi arrivare al domotico con i nostri progetti è molto molto difficile, anche se ci piace dire che stiamo domotizzando casa :slight_smile: :slight_smile: :slight_smile:

P.S. = Adesso arriva Pablos e ci "asfalta" :slight_smile:

elrospo:
è che le cose devono essere veramente utili

Sintetizzerei il tutto con: deve servire ad eliminare alcune scomodità senza introdurne altre, mentre il fatto di introdurre nuove apparenti comodità potrebbe non essere così determinante o indispensabile.

Ed è qualcosa di molto individuale.

Per un infermo poter comandare le luci o altro con il cellulare potrebbe essere un grande sollievo.

A me tornerebbe invece utile che si spengano da sole perché spesso e volentieri mi addormento lasciandole accese, o avere una spia in camera e sulla porta di uscita che segnala se tutte le finestre sono chiuse.

Gli scenari sono solo inutili gadget? Non è detto, potrebbe essere utile usare l'interruttore dello specchio del bagno per comandare anche la luce principale che ha l'interruttore posto all'esterno del bagno stesso.

E già che ci sono i sensori di movimento per il controllo delle luci e i magnetici alle finestre, aggiungiamo anche il controllo mancanza rete, e per chi si trova spesso lontano da casa è molto utile avere un'informativa via web/mail/gsm ecc che tutto va bene :slight_smile:

Per quanto riguarda l'artigianale, avendone le competenze si possono realizzare soluzioni altrettanto (se non di più) efficienti/sicure di quelle commerciali (che oltre a costare molto magari non si adattano esattamente alle proprie necessità).

Il problema più grosso è avere i punti luce fissi predisposti per il command/sense isolato in bassa tensione. Per assurdo un impianto fatto solo di prese comandate da interruttori sarebbe più semplice da "adattare" (accettando qualche sacrificio estetico) senza far fare alcuna predisposizione/modifica.

Ovvio che il tutto non renderebbe la casa domotica nel senso legale e certificabile del termine, in quanto ogni apparato autocostruito non è omologato e rimarrebbe solo un prototipo per uso personale.

Claudio_FF:
Ovvio che il tutto non renderebbe la casa domotica nel senso legale e certificabile del termine, in quanto ogni apparato autocostruito non è omologato e rimarrebbe solo un prototipo per uso personale.

... per legge, NON installabile sul tuo impianto elettrico di casa e che quindi ... dovrebbe restare sul tuo banco del laboratorio.

Guglielmo