Lettura analogica fotoresistenze

ciao a tutti,
non ho esperienza di elettronica e volevo capire cosa sbaglio nello schema che ho creato.
ho una serie di fotoresistenze messe in parallelo. ho notato che se illumino la prima ottengo un valore e se illumino l'ultima della serie ne ottengo un altro. come se la fotoresistenza più vicino al pin di lettura sia "avvantaggiata" dalla poca distanza che deve percorrere il segnale. parliamo di una breadboard non di metri tra una fotoresistenza a l'altra.


lo schema che ho usato è classico. quello che vorrei è semplicemente capire quando una fotoresistenza viene colpita da un raggio laser e un base a una taratura, sapere quando accendere il led. da prove che ho fatto, se illumino "quella più lontana" dal pin, ottengo una valore di "100" , se illumino quella più vicino ottengo 30. forse un collegamento a stella risolverebbe il problema ? grazie (p.s. è la prima volta che pongo una questione. spero di aver fatto le cose giuste).

@lorenzodp_1960 ,

:warning:
Ti segnalo che, nella sezione in lingua Inglese, si può scrivere SOLO in Inglese ... quindi, per favore, la prossima volta presta più attenzione in quale sezione metti i tuoi post; questa volta esso è stato spostato, da un moderatore della sezione di lingua Inglese, nella sezione di lingua Italiana ... la prossima volta potrebbe venire direttamente eliminato. Grazie.

A quanto detto da PerryBebbington aggiungo ...

... cortesemente, come prima cosa, leggi attentamente il REGOLAMENTO della sezione Italiana del forum, (... e, per evitare future possibili discussioni/incomprensioni, prestando sempre molta attenzione al punto 15), dopo di che, come da suddetto regolamento (punto 16.7), fai la tua presentazione NELL'APPOSITA DISCUSSIONE spiegando bene quali esperienze hai in elettronica e programmazione, affinché noi possiamo conoscere la tua esperienza ed esprimerci con termini adeguati.

Grazie,

Guglielmo

P.S.: Ti ricordo che, purtroppo, fino a quando non sarà fatta la presentazione nell’apposita discussione, nel rispetto del succitato regolamento nessuno ti risponderà (eventuali risposte o tuoi ulteriori post, verrebbero temporaneamente nascosti), quindi ti consiglio di farla al più presto. :wink:

P.P.S.: Evitate di utilizzare la traduzione automatica fatta dal browser ... vi impedisce di capire la lingua della sezione dove andate a scrivere ...

scusate per l'errore di inesperienza.
sorry !

Per me si tratta solo di diversa tolleranza dei componenti, ed eventualmente contatti imperfetti (molto comuni sulle breadboard "moderne"). Provando a invertire le fotoresistenze cambia qualcosa? Se sono collegate esattamente come da figura, quella che segna 30 conduce più di quella che segna 100.

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Grazie Claudio,
è una delle prime prove che ho fatto invertendo le fotoresistenze ma, a parte qualche piccola differenza, il risultato non cambia.
Stamattina provo a fare il collegamento a stella.

Lorenzo

Lo schema mi incuriosisce (magari la prossima volta "ritaglia" solo la parte del circuito, puoi anche catturare con i tasti Win+shift+S e incollare direttamente qui), ma non capisco bene lo scopo ossia perché le hai messo in parallelo. A te non interessa sapere quale fotoresistenza è illuminata, basta che (almeno) una lo sia, esatto?
Insomma, perché metterle in parallelo (che implica una resistenza totale calcolata con la somma delle tre diviso il prodotto delle tre, quindi poco lineare), e non semplicemente in serie (dove la resistenza totale è solo la somma), oppure, meglio, usare tre pin separati per le tre fotoresistenze, o ancora meglio, usando tre modulini come questi su tre pin digitali)?

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Poiché dici che accade la stessa cosa scambiando le fotoresistenze, l'unica spiegazione logica è che, quando non sono illuminate direttamente, ricevano un po' di luce di fondo in maniera diversa, oppure la luce che raggiunge anche B quando illumini A è maggiore della luce che raggiunge anche A quando illumini B.

Comunque, la cosa migliore è collegarle su tre ingressi diversi, così puoi anche leggere i tre valori indipendentemente e capire che cosa succede.

Ciao a tutti,
lo scopo è di sapere semplicemente se una qualsiasi resistenza del gruppo è stata illuminata. A causa della mia limitata conoscenza in elettronica, avevo realizzato lo schema ma mi sono scontrato poi nella pratica. Visto il numero delle fotoresistenze che dovrei usare, avevo scartato i pin separati (me ne servirebbero un numero molto alto). Sul discorso in serie dovrei fare delle prove per vedere l'effetto. La prova a stella al momento mi ha dato il risultato sperato. Allego schema. Ora dovrei capire come calcolare correttamente la resistenza da 10k che ho messo (onde evitare di bruciare qualche cosa) e sapere qual è il limite che potrei raggiungere (10 100 1000) ? Le fotoresistenze son quelle classiche del kit (GL5528). L'arduino è UNO o MEGA. Ho anche del MINI (fa differenza usare uno o l'altro ?). grazie ancora per l'aiuto.

Uh?... I collegamenti sono gli stessi!

Quindi qui avevi ragione:

Comunque non è una strada molto percorribile
Non certo arrivare a 10 100 o 1000 fotoresistenze collegate
Io credo che già 5 siano instabili, dato che già adesso ci sono evidenti problemi di simmetria

Serve mettere un micro con un ingresso analogico per ogni fotoresistenza
Al limite 2 a ponte e intervenire alla dissimmetria, ma non oltre
Ovvero 6(12) resistenze per una uno
O più con un multiplexer
Ma sento odore di problemi incombenti

Se ti ha dato il risultato sperato, ok, ma, perdonami, a me sembra che quello schema di fatto sia sempre con le fotoresistenze in parallelo... Ma comunque se ti va bene così non ci sono problemi. Ovviamente nel tuo prototipo l'importante è che le fotoresistenze siano esenti da interferenze di luce, quindi sufficientemente distanti e/o schermate (ricorda che sono sensibili sostanzialmente alla luce visibile, quindi non cambiano valore solo puntandoci un laser ma influsice anche la luce ambiente).

In pratica la fotoresistenza e la resistenza che hai messo verso +5V compongono un partitore resistivo. Sapendo che hai una differenza di +5V tra i due capi, con la somma delle due resistenze puoi calcolare la corrente che circola, usando la legge di Ohm I=V/R. Questo significa che maggiore è R minore sarà la corrente che circola, ed R in realtà è la somma della resistenza fissa (attualmente 10k) e quella delle fotoresistenza.
Per capire quali siano gli estremi devi misurare con un tester i limiti del valore delle fotoresistenze, da buio a illuminate al massimo.
Finita la teoria, in linea di massima puoi anche salire con il valore ma una resistenza da 10k va benissimo per questo scopo. Tutto il resto lo fai calibrando i valori letti dal pin analogico.

Teoricamente no, a patto che tu abbia la versione a 5V (i Pro Mini ci sono sia a 3.3V sia a 5V).

PS: Tra l'altro, un consiglio che non è "estetico" ma è per te, per evitarti problemi in futuro: non usare mai fili rossi per collegamenti che non sono almentazione ossia +5V (o neri che non sono GND), e non usare le connessioni delle due barre superiore ed inferiore (blu/rosse) se non per GND e +5V.
E poi magari fai gli schemi con Wokwi o Tinkercad, almeno, anche se con alcune limitazioni, puoi anche "provarli" (soprattutto la parte di codice) senza neanche dover montare fisicamente il circuito...

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Metodo alternativo al multiplex:

Uno shift register, ogni uscita tramite un diodo diretto va alla sua fotoresistenza,
L'altro capo di tutte le fotoresistenze connessi tutti assieme, un pulldown da 4k7 e un solo ingresso arduino
Forse va anche con un ingresso digitale, (da provare)
Il diodo diretto serve per evitare che le resistenze non selezionate facciano da pull-down (o corto se illuminate)

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Urka quante risposte / proposte. Le leggo con calma e ci ragiono sopra.
Lo scopo finale è una mediazione tra quanti componenti devo installare e la "semplicità della cosa". Una lampadina è accesa o spenta. A me interessa praticamente solo questo. Capisco che c'è un problema di taratura. Se la lampadina, anche se fioca, la accendo al buio lo capisco immediatamente. Se la stanza è più illuminata magari non lo capisco. Ma se "misuro i capi dei filamenti" capisco se passa o non passa corrente. Mi basterebbe solo questo.

grazie

grazie

Ciao docdoc,

anche se come dici tu, è comunque un parallelo, così funziona.
I valori che rilevo sono più stabili e come scritto, illuminare la prima o l'ultima non fa differenza.
Sembra che (come mio scopo) comandi quello più alto o quello più basso nei valori che rilevo.
Sarebbe interessante dagli una spiegazione logica e scientifica.

Lorenzo

Ciao,

aggiungo un altra considerazione. Se nel primo schema tolgo una resistenza, si interromperebbe tutta la catena. Con quello nuovo no perchè ogni fotoresistenza è indipendente.

Non esserne così sicuro
Riguardaci a 'sta cosa

scusa, fotoresistenza. beh, se la prima è collegata alla seconda e così via, se tolgo qualcosa in mezzo non si interrompe la catena ?

Ripensa....

si, hai ragione. mi sono espresso anche male. al posto di ricevere le letture complete, ne ricevo una parte.