Amplificatore operazionale

Ciao a tutti, ho una domanda sugli amplificatori operazionali da porvi.
Durante la lettura di un manuale di elettronica mi sono imbattuto negli operazionali e mi trovo in disaccordo con un'affermazione (in rosso qui sotto):

"Se non retroazionati o retroazionati in positivo lo stato dell'uscita dipenderà dalle tensioni in ingresso, le quali possono anche essere livelli logici. Infatti usati senza retroazione consentono di avere in uscita un livello logico in base a quelli applicati agli ingressi. (livelli uguali=uscite a zero, livelli diversi=uscita a uno)"

Guardando un po' in giro ho trovato che la relazione tra ingresso e uscita con un operazionale in anello aperto è la seguente: Vo=G(v+ - v-)

dove Vo è l'uscita, G il guadagno e v+ e v- i due ingressi.

Detto questo non vedo come si possa ottenere quanto detto sopra. L'unico caso in cui l'uscita del comparatore è a 1 secondo me è quando il potenziale sull'ingresso non invertente è maggiore di quello invertente. In tutti gli atri casi (supponendo di alimentare il componente con 0V e 5V ai suoi terminali di alimentazione) avrei in uscita un livello logico basso.

Grazie

NO, Non sono d' accordo neanch io su quella affermazione. Secondo me é totalmente falsa.

Un operazionale fa la differenza dei potenziali delle 2 entrate ( una positiva e l' altra negativa) e amplifica almeno di 100000.
Percui per avere un uscita di 5V (dicciamo che é uno che arriva alla tensione di aliemntazione (Rail to Rail)) basta una differenza di meno di 50µV. 2 tensioni logiche non sono MAI 0,000V e 5,000V (con 5,000V di alimentazione del circuito digitale). Ci sono delle perdite sui stadi di uscita. Se un stato logico HIGH é 5,00V e l'altro 4,99V l' uscita sará 0V o 5V in funzione a quali entrate é aplicata quale tensione.

Il Tuo ragionamento é corretto. Non ha senso usare un operazionale in quel modo.

Non é quasi mai sensato usare un oprerazionale senza retroazione.

Ciao Uwe

Solo in un caso, in effetti, ha senso ... senza controreazione, o con una controreazione bassissima per introdurre un'isteresi, ha senso se lo si vuole usare come comparatore, ma anche cosi, solo se non si ha gia a disposizione un chip che faccia da comparatore (esempio, sto usando 3 operazionali di un chip con dentro 4, mi serve di aggiungere un comparatore, sfrutto l'operazionale rimanente invece di aggiungere un'altro chip) ...

Grazie ad entrambi per la risposta.
Nel caso di segnali digitali però (alimentando il comparatore con 0V e 5V ) avrei la seguente tabella di verità dati gli ingressi v+ e v- (sempre supponendo di utilizzare il componente ad anello aperto e che i segnali siano molto puliti)

V+ V- Out
0 0 0
0 1 0 (uscita cimata)
1 0 1
1 1 0

e non la tabella

V+ V- Out
0 0 0
0 1 1
1 0 1
1 1 0

che il libro sostiene.
Grazie ancora

NO.

Un comparatore vuol dire mettere su un piedino un partitore resistivo e confrontare quella tensione con un segnale sul altra entrata.

Quello che Tu definisci 0 e 1, come Ti avevo giá spiegato, é per un operazionale una differenza di qualche µV.
Dimentica l' operazionale per questo scopo.

Brucia quel libro!! perché sará troppo duro per usarlo al posto dei rotoli soffici di larghezza 95mm.

Ciao Uwe

L'operazionale è la base della elettronica anlogica: è' insensato intendere un operazionale ad un componente digitale, anche nel caso di un comparatore ad anello aperto, comunque l'ingresso è analogico.

Nei tuoi esempi comunque potresti intendere i livelli 0 ed 1 come 1= il maggiore e 0 il minore come ha specificato Uwe

Quello che Tu definisci 0 e 1, come Ti avevo giá spiegato, é per un operazionale una differenza di qualche µV.

paolo86:
Durante la lettura di un manuale di elettronica

Quale manuale/libro ?

uwefed:
Brucia quel libro!! perché sará troppo duro per usarlo al posto dei rotoli soffici di larghezza 95mm.

:grinning: :grinning: :grinning:

Ok ok grazie a tutti per le risposte, ora mi è tutto chiaro. Comunque il libro in questione è questo:

E' la prima volta che litigo così tanto con le loro pubblicazioni, in genere sono ben fatte.
Comunque...grazie
:wink:

paolo86:
Comunque il libro in questione è questo:
Impara l'elettronica sperimentando

Non conosco di persona l'autore, però non mi sembra un incompetente visto il suo c.v., sei sicuro di non aver interpretato male quanto scritto sul libro. ?

Nel primo post, in rosso, ho riportato l'estratto che secondo me è un po' fuorviante. Dopo la lettura di quel paragrafo ho iniziato a cercare un po' sul web il comportamento degli operazionali senza però trovare alcun riscontro con quanto letto nel libro. Di per se il testo non è malvagio, lascia molti spunti.

Quello che hai riportato è decontestualizzato, non è possibile capire di cosa sta parlando esattamente l'autore.

Secondo la mia ignorante ipotesi, non è che si tratti dell'esempio mal riuscito di un A.O. usato come oscillatore?

paolo86:
Nel primo post, in rosso, ho riportato l'estratto che secondo me è un po' fuorviante. Dopo la lettura di quel paragrafo ho iniziato a cercare un po' sul web il comportamento degli operazionali senza però trovare alcun riscontro con quanto letto nel libro. Di per se il testo non è malvagio, lascia molti spunti.

gli operazionali hanno tanti parametri :o
raramente vengono usati ad anello aperto