Progetto per Casa Domotica

Buongiorno a tutti,

Premetto che ho letto i vari 3d che sono stati aperti negli anni e o non rispondono alla mie domande o sono inconclusi.

Premessa di tutto:

  • Non amo fare il leeker quindi speravo in una condivisione diretta domandando
  • Sono completamente estraneo ad arduino e companatico e sto iniziando a leggere (onde evitare fare richieste assurde)
  • Mi farebbe piacere anche se poteste lasciare anche solo un riferimento veloce (immagini o link con nome sono super apprezzati) e io provvedo a fare tutti gli approfondimenti da topo di biblio del caso :sunglasses:
  • Sto facendo un preventivo per una casa e dovrei ragionare sull'aspetto economico di questo progetto.

Detto ciò passiamo al sodo, il mio progetto prevede alcune ipotesi di base ossia:

  • Casa 100 mq
  • Divisione della casa in mini progetti
  • Vorrei predisporre il più possibile durante i lavori facendolo fare a personale specializzato ma ho anche paura che al personale possa non essere chiaro tutto ciò che c'è da fare o che io non sia capace a spiegarmi
  • Creazione di un board generale in cui gestire il tutto (tipo tablet attaccato alle macchine per sempre).

Le mie domande (sperando di non andare oltre il punto 15.3 del regolamento) sono:

  1. Quale arduino scegliereste per gestire solo la domotica di una piccola stanza? (accensione luci e prese elettriche, gestire un climatizzatore già impostato da fabbrica per il wifi)
  2. Quale arduino scegliereste per "unire"i mini progetti e gestirli insieme?
  3. Cosa Far comprare per predisporre l'impianto elettrico domotico? mi farebbe piacere se prendessimo come modello una stanza una presa per corrente e una per la luce non scordandoci l'eventuale comando per interfacciarsi con il wifi del clima per stanza in modo che per la conta dei materiali basti fare una moltiplicazione. (per esempio: ogni stanza 1 relè per ciascuna presa elettrica femmina 1 relè per ciascun interruttore luce, 1 arduino uno)

Per esempio leggevo che alcune persone non preferiscono lasciare alla domotica la completa gestione della luce ma lasciano un comando "digitale" :slight_smile:

Domandone più importante di tutti in assoluto:

Se volessi rendere sicura la nostra ipotetica camera da intrusioni esterne (non i ladri ma ovvimente qualche simpatico ragazzo/a che riesce ad entrare nel sistema domotico casa) esistono strumenti o APP (leggevo qualcosa su alexa-google) che permettano di integrare le varie stanze tra loro ed dare all'utente un'interfaccia che sia decente senza iniziare da zero?

Io ti ricordo solo di leggere con attenzione il punto 15 (e tutti i suoi sottopunti) del REGOLAMENTO ... così evitiamo incomprensioni e discussioni :slight_smile:

Quindi ... ricorda che nel thread NON potrai parlare di nulla che riguarda la parte oltre la "bassissima tensione".

Tutte le prese e tutto ciò che vorrai automatizzare lo dovrai far predisporre da un elettricista, che ti dovrà anche certificare l'impianto e, per ogni punto che vuoi controllare, ti dovrà fornire un I/O a "bassissima tensione" con cui comandarlo/leggerne lo stato.

Guglielmo

Ti posso dire che per sicurezza del sistema e non violazione del regolamento una strada percorribile (che è quella che ho io in casa per "domotica" tra apici per forza perché spegnere o accedere da remoto non è che sia proprio domotica) è quella dei relé a 24V AC a doppio scambio passo passo.
Io mi sono limitato alle sole luci, perché comandare le prese non mi interessava e anche perché già così i costi lievitano abbastanza rispetto ad un impianto standard.
Il perché del relè a doppio scambio passo passo è presto detto, come te ho voluto che la cosa sia pilotabile anche da pulsati fisici standard e che se la parte "domotica" va in botta la spengo e non resto al buio. Quindi i pulsanti a muro montati dall'elettricista pilotano il relé passo passo, stessa cosa può farlo Arduino con apposito hardware per interfacciare le uscite digitali 5V CC alle utenze 24V AC. Il secondo scambio isolato mi serve per sapere da Arduino se la luce è accesa o spenta. Immaginiamo che tu da interfaccia remota decidi di spegnere una luce che ti risulta accesa ma qualcuno l'ha spenta con il pulsante a muro e la tua interfaccia web non è aggiornata, invece di spgnerla la accenderesti di nuovo. Invece io ho predisposto il programma di Arduino (non ancora montato perché in fase di test) che se chiedo di cambiare lo stato di un dispositivo prima vado a controllare qual'è il suo stato reale per agire di conseguenza, se chiedo di accendere ed è già acceso non faccio nulla (così come per lo spegnimento) altrimenti eseguo la richista.
Pilotare dai pulsanti fisici qualcosa di collegato ad Arduino e demandare a lui l'azionamento dei relé significa trovarsi in mutande se qualcosa di "domotico" va storto.
Non essendo un fan della wi-fi ho prdisposto che i vari "nodi domotici" dialoghino tra loro e con il master (Attualmente un Raspberry pi 2 o 3 non ricordo) via bus RS485 mediante la libreria PJON e per far ciò (visto che ancora devi realizzare l'impianto puoi prevederlo se credi) ho fatto predisporre un corrugato specifico per questa rete per isolarla da problmatiche inerenti i disturbi elettromagnetici derivanti dall'impianto a media tensione, al suo interno ho posizionato un cavo multifilare, una coppia porta l'alimentazione a 12V AC che converto ai 5V CC sui singoli nodi e una coppia per il BUS485.
L'uso di PJON mi ha sollevato da tutte le problmatiche di protocolli, collisioni, ecc. che non è poco anzi...
In questo modo i cronotrmostati parlano tra loro e con il master, dal master (e da web volendo) posso ipostarli secondo necessità e conoscerne i loro parametri di funzionamento. In più questi ricevono i dati di vari sensori (Temperatura esterna, temperatura acqua sanitaria solare).
Discorso protezione da attacchi, molto molto complesso, non esiste una cosa magica che ti protegga se vuoi davvero stare sicuro devi impostare la rete in modo che non sia accessibile dall'esterno in nessun modo e questo garantirebbe una sicurezza elevatissima anche se non del 100% (se bucano il router...) e perdi la possibilità di interrogare/impostare da remoto. Per il resto sta a te dotarti delle soluzioni più aggiornate e mantenerle tali per proteggerti (Es. server locale https, firewall, certificato ssl installato in locale sui dispositivi, ecc.) ma non sarai mai certo al 100%, altra strada e fare le cose il meno standard possibile (Es. per l'interfaccia web non usare wordpress ad esempio) l'attaccante prima deve scoprire un eventuale punto debole e sfruttarlo invece di sfruttare di noti, ma qui serve un enorme conoscenza per fare le cose per bene, perché il vantaggio dello standard è proprio che usato da molti rende la cosa più facile da attaccare ma anche sempre aggiornata e anche più sicura di una soluzione fai da te alla "mio cuggggino".
Altra cosa, sistema d'allame, farselo da soli implica avere qualcosa di poco sicuro, quindi io ho preferito dotarmi di un commerciale molto valido e far fare a lui la protezione, e dalla "domotica" leggo solo il suo stato e mai e poi mai vado a pilotarlo ne in accensione e neppue tantomeno in spegnimento (un eventuale attacco alla mia rete mi accende una luce o spegne il riscaldamento ma mai disettivrà l'allarme) pr quelli ci sono le soluzioni del produttore. Ne interrogo lo stato in modo che, ad esempio, quando lo attivo e nessuno sarà in casa se ci sono luci accese le spengo, se mi scatta di notte accendo tutte le luci, ecc.

Molte grazie per la risposta, quindi per riassumere un attimo così per avere chiarezza:

  • un relè wifi per ogni Tasto che andrei a comandare (di conseguenza 2 luci nella stessa stanza con 2 pulsanti diversi significa 2 relè).

  • ogni presa elettrica/lampadina in cui hai montato il relè hai fatto una traccia aggiuntiva per inserire il cavo bus RS485 in modo da collegare tutte le prese automatizzare su un unico sistema in questo caso raspberry 2.0 o 3.0

-PJON lo hai usato per poi far girare il tutto (o lo usi anche per le altre esigenze di casa tipo termostato e allarme gas perchè mi servirebbe una buona libreria)

-Il raspberry va collegato ad un I/O a "bassissima tensione" con cui comandarlo/leggerne lo stato

Gli eventuali sensori aggiuntivi tipo allarme gas e termometro interno /misuratore umidità verranno collegati al raspberry dopo aver abbassato i V al livello sicuro e legale.

Non avando letto nel progetto l'ethernet shield immagino che il tutto venga programmato tramite cavo collegato al pc o puoi in questo modo usare lo shield sul Raspberry e poi andare avanti con tutti gli spippettamenti del caso stando comodamente seduto sul divano?

Pilotare dai pulsanti fisici qualcosa di collegato ad Arduino e demandare a lui l'azionamento dei relé significa trovarsi in mutande se qualcosa di "domotico" va storto.

Mi spiegheresti meglio questa affermazione? parliamo di bolletta elettrica o parliamo di casa che va a fuoco ? no perchè nel secondo caso preferirei evitare :slight_smile: !!!

Altra cosa, sistema d'allame, farselo da soli implica avere qualcosa di poco sicuro, quindi io ho preferito dotarmi di un commerciale molto valido e far fare a lui la protezione, e dalla "domotica" leggo solo il suo stato e mai e poi mai vado a pilotarlo ne in accensione e neppue tantomeno in spegnimento (un eventuale attacco alla mia rete mi accende una luce o spegne il riscaldamento ma mai disettivrà l'allarme) pr quelli ci sono le soluzioni del produttore. Ne interrogo lo stato in modo che, ad esempio, quando lo attivo e nessuno sarà in casa se ci sono luci accese le spengo, se mi scatta di notte accendo tutte le luci

Il sistema d'allarme è stato letteralmente appeso al chiodo, perchè se per poche centinaia di euro ne rimedio uno buono va bene così preferisco dormire la sera invece di tenere il fucile nel letto

No mi spiego meglio, nessun relé wifi, un relè passo passo nel quadro per ogni utenza (lampadina nel mio caso) pilotato da un pulsante a muro ed eventualmente pilotato anche da Arduino. Quindi un utnza (luce,presa,ecc.) un relé nel quadro, il bus RS485 serve a far parlare i vari nodi domotici, ma la gestione delle luci è accentrato su un unico Arduino che verrà posto in un quadro apposito vicino al quadro generale dell'impianto, se voglio parlare con arduino via web di fatto mi connetto al Raspberry che è immensamente meglio che non un Arduino+ethernet e lui con la seriale sui GPIO è connesso al BUS485 e parla con il nodo che serve.
PJON lo uso per tutto, sta a te decidere i messaggi che invii/ricevi e gestirli come meglio ti aggrada, esempio se dal termostato A voglio impostare la temperatura d'intervento del termostato B invierò una roba del tipo T22 indicando a PJON di mandarla ad un certo ID con cui ho battezzato il termostato B. Nel solito bus il nodo ch si occupa di rilevare la temperatura esterna manda all'ID 999 (ovvero a tutti i dispositivi collegati al bus) E12.5 ogni dispositivo che riceve un mssaggio sa se e come deve trattarlo. Stessa cosa può fare Raspberry, ovvio che è un esempio la struttura dei messaggi che invio è un pochino più complessa ma il senso è quello.
La lettura dello stato dei vari relè la fa Arduino e non Raspberry, raspberry mi fa da ponte tra il BUS e il mondo esterno, ma tu puoi sceglire una struttura differente, il mio è un approccio basata sul fatto che ogni nodo vive di vita propria se salta gli altri continuano a vivere, ma ne esistono molti approcci con vantaggi/svantaggi specifici.
I vari sensori commerciali dovrai collegarli com meglio si confà al sensore rispettandone le specifiche quindi di nuovo io li collegherei ad un Arduino, nel mio caso quello che si occupa di gestire le luci e che è posto vicino al quadro elettrico, non porterei mai in giro così tanti dispositivi se non ve ne fosse una reale necessità. Meno roba c'è meno se ne può rompere.
Per quanto riguarda la gestione passando da Raspberry posso farlo comodamente sul divano, tranne riprogrammare i vari nodi, per quello che prima di installarli passo settimane se non mesi a testarli al banco in tutte le casistiche possibili che mi vengono in mente, poi li installo, se si tratta di dispositivi multipli duplicati come i cronotermostati ne metto uno o due e li provo in ambiente reale in tutti i casi possibili e per un certo numero di settimane, quando tutto è ok allora metto tutto in piedi.

fabpolli:
Pilotare dai pulsanti fisici qualcosa di collegato ad Arduino e demandare a lui l'azionamento dei relé significa trovarsi in mutande se qualcosa di "domotico" va storto.

Nulla riferito a bolletta o incendi, semplicemente se si cambia l'approccio e colleghi i pulsnti fisici ad un Arduino che si occupa di comandare i relé quando qualcuno li preme o quando tu da web lo chiedi e quell'Arduino si va a fare un viaggetto nel paradiso dei semiconduttori o semplicemente si blocca per quanche motivo tu non accendi o spegni più nulla in casa, scomodo direi. se invece un Arduino gestisce in parallelo ai pulsanti standard le utenze se Arduino se ne va e tu vuoi mangiare con la luce accesa usi il dito sul pulsante al muro e hai risolto :slight_smile:
Per la sicurezza dell'immobile considera che sarebbe bene pensare di usare molti accorgimenti (quindi no arduino così com'è a giro per casa) che proteggano le varie parti da interferenze, ecc. esistono versioni certificate di Arduino per uso in ambito civile, cosano qualcosa in più ma per l'impiego definitivo io ci penserei, soprattutto per le parti centrali della gestione, per i nodi remoti che non fanno altro che leggere la tempratura puoi anche pensare di andare in auto costruzione con millefori o PCB custom "difendendo" il nodo al meglio (optoisolatori, alimentazione filtrata, ecc.)
Per quanto riguarda l'allarme io ho adottato una strategia di maggior sicurezza e ridondanza, ho preso un allarme professionale (non del ciarpame cinese a 199€ compreso sirena, cento sensori e macchina del caffé con tutto il rispetto per certi impianti si intende) e come sistema di backup, nel caso l'allarme fallisca il suo operato e qualcuno entra in casa quando ci sono, il fucile :smiley:

Altra cosa, sistema d'allame, farselo da soli implica avere qualcosa di poco sicuro, quindi io ho preferito dotarmi di un commerciale molto valido e far fare a lui la protezione, e dalla "domotica" leggo solo il suo stato ...

Pur condividendo di base il tuo pensiero, devi considerare che proprio l'originalità introdotta dall'auto costruzione, se ben progettato, offre in molti casi un maggior livello di sicurezza.

fabpolli:
come sistema di backup, nel caso l'allarme fallisca il suo operato e qualcuno entra in casa quando ci sono, il fucile :smiley:

Speriamo che nessuno vi prenda sul serio!

Ho messo anche la faccia che ride, per me è evidente che è uno scherzo, poi per accedere a certe cose c'è chi è preposto a decidere se puoi o non puoi dotartene.

lelebum:
Pur condividendo di base il tuo pensiero, devi considerare che proprio l'originalità introdotta dall'auto costruzione, se ben progettato, offre in molti casi un maggior livello di sicurezza.

Si ma anche per quanto espresso circa la protezione software fai da te, se non lo sai fare davvero davvero bene implementi un sistema che a te pare una genialata e te lo eludono in dieci secondi.
E lo dico perché qui ne abbiamo avute a bizzeffe di idee implementate decisamente male, lettori rfid per disattivare allarme e aprire la porta con elettronica e attuatore esterno (aprono collegano i fili del relé ecco fatto che ti ha fregato), allarmi improvvisati con contatti puliti per la rilevazione (negli allarmi professionali tutti gli ingressi come minimo sono in singolo bilanciamento, doppio se vuoi ancora più sicurezza), allarmi implmentati con delay, disattivabili da web con richieste di password, arduino buttato li senza protezioni che se va bene si bloccano per qualch interferenza e si rischia che quando serve l'allarme non sona, se va male generano tonnellate di falsi allarmi rendndo di fatto il sistema inaffidabile e di potrebbe andare avanti per molto tempo.
Il fai da te in certi ambiti o lo sai fare bene o è meglio evitare, non voglio neanche pensare ad un appartamento con allarme e sensori incendio pilotati da una soluzione fai da te, se ti va male e prende fuoco casa ua e quella dei vicini, arrivano i pompieri trovano l'impianto non a norma l'assicurazione tua (o del condominio) tira un grande sospiro di sollivo e non paga e indovina chi li paga i danni? Arduino L.L.C. non credo propio :slight_smile:

Ma usare degli shelly e un Home assistant su Raspberry, non renderebbe le cose più semplici?
Per i climatizzatori vedi se esiste già l'integrazione per quella marca su Home assistant.
Puoi controllare tutto da un unico punto, dallo smartphone e, se lo preferisci, come dicevi da un tablet (unico o uno per stanza). Dal tablet, oltre la singola stanza, facendo schede diverse, puoi controllare comunque anche il resto della casa.
Oltre le prese e le luci, puoi controllare molto altro (dipende da che tipo/marca di dispositivi hai in casa): tv, smartphone/tablet (anche per controllare la presenza in casa), router, videocamere, broadlink, strince led, sistema di allarme, condizionatori, termostato, etc... e tante altre cosette. Io mi faccio pure dire tramite Alexa e tramite Telegram cosa prevedere la raccolta rifiuti della giornata.

Certo non so quante prese e punti luce hai. Lo dico per una questione di prezzo, non di fattibilità.
Uno Shelly 1 costa circa 10 € (sul sito ufficiale, su Amazon sono più cari).
E' anche vero che potresti usare degli Shelly a più canali (ci sono vari modelli in baso a cosa devi controllare) usandone uno per controllare più punti luce.
Ma del resto se sono tanti, la spesa ce l'avresti anche con altre soluzioni.